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La buona politica. A Domossola

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La politica non è solo quella dei conti irregolari della Regione Lazio, delle raccomandazioni eccellenti, del menefreghismo legislativo e amministrativo, degli inciuci e degli appalti discutibili. La politica, quella con la P maiuscola, esiste ancora anche in Italia nonostante la disillusione e la rabbia dei cittadini. La buona politica è quella che è in grado di ascoltare le domande che pone la società e che cerca risposte concrete dopo un sano confronto.

Venerdì a Domodossola, nella punta estrema del Piemonte vicina alla Svizzera, solo qualche mese fa a colore quasi totalmente leghista, la vera politica è andata in scena. Presso il Teatro Galletti vi è stata la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria “ius soli” ai bambini stranieri nati in Italia e residenti nel Comune. Nel corso della serata è anche stato trasmesso il film “18 Ius Soli” del regista Fred Kuwornu. E’ stata una serata utile a mettere nuovamente in evidenza l’arretratezza legislativa in materia del nostro Paese.

In Italia la cittadinanza si concede solo per discendenza. La legge è vecchia di 20 anni. E’ la numero 91 ed è basata sullo “ius sanguinis”, il diritto di sangue. Non prevede, infatti, lo “ius soli”, cioè il diritto che si acquisisce (come accade per chi nasce negli Usa) per il fatto stesso di fare il primo vagito sul suolo italiano, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Dunque, lo status giuridico dei bambini, figli di immigrati, cui capita di nascere in Italia è inestricabilmente legato alla condizione dei genitori: se i genitori ottengono la cittadinanza (compiuti dieci anni di residenza legale) questa si trasmette automaticamente anche ai figli. Come un’eredità. Sono stati depositati diversi disegni di legge in parlamento che prevedono l’introduzione dello ius soli, senza automatismi, con l’obiettivo di garantire un diritto finora negato.

Ad essi si aggiungono due proposte di legge di iniziativa popolare presentate grazie al lavoro del comitato “L’Italia sono anch’io”: una che si pone l’obiettivo di modificare le norme sulla cittadinanza ed una per la partecipazione ed il diritto di voto. Queste sono servite a dimostrare l’attenzione che gli italiani pongono su questi temi anche grazie al grande numero di firme raccolte.

Ovviamente l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Domodossola è stata fonte di polemiche, sopratutto da quella parte di politica che negli anni ha cavalcato la discriminazione, alimentando allarmismo e intolleranza. La Lega Nord si è detta indignata dal dato che fosse concessa la cittadinanza ai figli degli immigrati, come è salita sugli scudi quando è stata annunciata la sanatoria per i lavoratori stranieri. Il dato politico è che quelli che una volta erano feudi del carroccio oggi si stanno aprendo al dialogo ed al confronto.

La cerimonia è stata dunque un momento importante anche per ribadire che l’Italia di domani deve avere in primo piano i diritti, sociali e civili, perché senza di essi qualsiasi concessione appare un regalo e non una conquista da difendere a denti stretti. Bellissima la foto ricordo dei nuovi piccoli e delle nuove piccole Italiane.

Monica Cerutti

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