Stai visitando una vecchia versione del sito di Sinistra Ecologia Libertà. Vai alla nuova home.

Un concorso vecchio stampo

  |     |   9 commenti

Era nell’aria da tempo, ma questa volta il Ministro sembra fare sul serio. Trascorsi 13 anni dall’ultimo concorsone, al ministero dell’Istruzione le stime ufficiose parlano di almeno 500 mila aspiranti prof che avrebbero i requisiti per il concorso per sole 11892 nuove cattedre a tempo indeterminato. A poter partecipare però, saranno coloro che già sono abilitati e grazie alle norme della fase transitoria i diplomati alle magistrali entro il 2001, i laureati entro il 2003 e i diplomati per gli insegnamenti tecinico- pratici.
Tutto ciò contraddice i vari slogan che caratterizzano le dichiarazioni di Profumo, perché il Concorso seppure prevede una preselezione su quiz generalistici, manterrebbe il vecchio regolamento a causa dei tempi ristretti di fine legislatura.

Qui emerge già una prima contraddizione, in quanto a potervi partecipare potranno essere solo gli over 30 anni e il ministro più volte ha fatto intendere che fosse necessario svecchiare il corpo docente. Come se gli attuali docenti precari fossero ultrasettantenni, o incompetenti o da rottamare per altri motivi.

La nostra Costituzione sancisce, all’art 97, che il criterio per entrare nella pubblica amministrazione è il concorso pubblico, ma, per quanto riguarda la scuola, sfortunatamente la situazione è molto, ma molto, più complessa e, vista la confusione e le mistificazioni diffuse sull’argomento, è forse il caso di chiarire la questione.

Oggi, in Italia, i docenti sono reclutati da due graduatorie, una scaturita dai concorsi pubblici (l’ultimo bandito nel 1999, tredici anni fa), di consuetudine definita “Graduatoria di Merito”, l’altra, detta “Graduatoria ad Esaurimento”, formata da docenti abilitati attraverso procedure pubbliche e notevolmente selettive come le SSIS, che hanno caratterizzato il reclutamento nell’ultimo decennio.

E’ proprio da quest’ultima graduatoria che si attingono, oltre che i docenti di ruolo, anche i numerosissimi supplenti che ogni anno fanno funzionare il sistema scolastico italiano, coprendo anche quei posti vuoti che la politica di tagli alla scuola non vuole destinare al ruolo.

Non si capisce quale sia il motivo per imporre a chi è già in una graduatoria destinata alle assunzioni di dover sostenere un altro concorso per aspirare agli stessi posti ai quali può già accedere.

Se il problema è che in qualche provincia mancano aspiranti, si accolga proposta della FLC CGIL e si affianchi alle graduatorie provinciali una graduatoria nazionale dalla quale attingere qualora nella singola provincia non vi siano più aspiranti: in questo modo si renderebbe anche più veloce lo svuotamento delle graduatorie e meno avventuroso il cambio di provincia. Ma ci sono anche tanti altri motivi che rendono velleitaria l’ipotesi a breve di concorsi ordinari.

Tra quelli più rilevanti, ma ce sono anche tanti altri più specifici, è necessario sottolineare che si procederebbe senza alcuna certezza sulle reali consistenze degli organici, che potrebbero subire significative modifiche a seguito dell’adozione del regolamento delle classi di concorso e della piena adozione dei nuovi regolamenti della scuola secondaria superiore. Si attenda di avere un quadro certo e una situazione delle graduatorie più chiara dopo aver effettuato le assunzioni previste dal piano triennale e poi si bandiscano i concorsi con numeri attendibili.

Vi è inoltre il problema dei costi. Infatti, in una situazione di ristrettezze e di tagli, che senso avrebbe mettere in piedi una procedura così onerosa per selezionare nuovamente gli stessi aspiranti già selezionati a suo tempo ed attualmente in attesa di assunzione a tempo indeterminato?

Ai docenti già abilitati si aggiungeranno, inoltre i partecipanti ai TFA, i nuovi corsi organizzati dalle università per conseguire l’abilitazione, voluti da Gelmini, che stanno partendo in quasi tutte le regioni.

Appare quindi una beffa che, a fronte di un esubero di abilitati rispetto a posti che si contraggono di anno in anno, il ministro Profumo annunci l’indizione di un concorso!

Gli abilitati chiedono al ministro e alle forze politiche che sostengono il governo, così come alle forze di opposizione che non si bandisca un nuovo concorso, prima che sia stata programmata una soluzione per i docenti inseriti nelle graduatorie “ad esaurimento”, che hanno già superato prove concorsuali o selezione attraverso percorsi di abilitazione a numero chiuso.

Rompere la spirale dei tagli sarebbe, forse, la prima vera riforma della scuola necessaria nel nostro Paese.

Stupisce tutta questa operazione e soprattutto il continuo accanimento nei confronti della scuola anche da parte dei tecnici. La scuola della Repubblica (come Istituzione culturale e sociale) deve contribuire a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione.

Formare mentalità critiche, capaci di risolvere problemi, abituare al dubbio, all’imprevisto, alla curiosità e, contemporaneamente, sviluppare un pensiero razionale e scientifico, capace di confrontarsi con la dimensione storica e con ogni aspetto dell’espressività umana, è compito fondamentale della scuola, tenuta a far acquisire quei saperi cosiddetti di cittadinanza indispensabili oggi per vivere, lavorare, continuare a studiare. Senza risorse poco potrà essere fatto.

Per SEL più che un concorso vecchio stampo, serve un piano di stabilizzazione pluriennale che, oltre all’assunzione dei docenti presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento, restituisca risorse per allargare il tempo pieno, abbassare il numero degli alunni per classe, costruire nuovi edifici scolastici e rendere sicuri quelli esistenti, istituire l’organico funzionale, potenziare l’offerta formativa nel sud e ripristinare tutte le innovazioni pedagogiche e didattiche faticosamente conquistate negli ultimi decenni.

Giorgio Crescenza
Simonetta Salacone

1 di 10 Comunicati stampa

Sinistra Ecologia Libertà - Via Goito 39 (4° Piano) - Roma - Tel. 06/44700403 - Fax 06/4455832 - redazione@sxmail.it
Realizzato da Ivano Noè