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Noi, la Grecia, l’Europa

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Quello che trovate in allegato è il lavoro parlamentare che il nostro gruppo alla Camera dei Deputati in merito alla crisi Greca. Che innanzitutto non riguarda la Grecia, ma l’idea di Europa, e ci coinvolge direttamente, non solo in termini di solidarietà. Quella che Alexis Tsipras, attraverso la sua azione di Governo, e il popolo greco, attraverso uno storico voto referendario hanno aperto, è una battaglia collettiva ed europea per la democrazia, per la giustizia sociale, per sottrarre la governance europea ai più incalliti antieuropeisti che si fossero mai visti, e che, paradossalmente, non siedono tra i banchi dei partiti xenofobi e razzisti a fianco della Le Pen o di Salvini, ma presiedono con i loro esponenti il Parlamento Europeo, la Commissione, Il Consiglio.

Questa vicenda ha cambiato la storia di questa Europa: aver mostrato al mondo qual è la realtà concreta in materia di uso dei soldi pubblici in termini di “aiuti”, cioè dove sono finiti i miliardi di euro dati alla Grecia come a tutti gli altri paesi del sud europa, e cioè direttamente nelle casse delle banche francesi e tedesche e ad alimentare l’economia che ha arricchito i grandi speculatori della finanza privata, equivale ad aver fatto una rivoluzione. Potremmo continuare a dire che lo scontro di “civiltà”, evocato da tutti i “piccoli” leader attuali a partire da quelli tedeschi, sia fondato sulla natura di chi si confronta: i Greci, simbolo dei popoli del sud poco inclini al lavoro, ai sacrifici e figli della filosofia cristiana del perdono, della seconda possibilità per chi sbaglia; i Tedeschi, simbolo di quelle popolazioni nordiche cresciute sulla concezione luterana della colpa, dell’espiazione, della severità delle regole come pedagogia della vita retta. Ma non è proprio così.

La realtà è quella invece di politiche di auterity che sono state fatte solo in funzione di riprodurre un sistema economico, modellandoci sopra una sempre più pallida giustificazione politica, che è già fallito da tempo. Ha fatto crash sulla povertà che aumenta a dismisura in tutto il continente, sulla disoccupazione, sulla recessione e stagnazione delle economie, sul disastro della dimensione climatica e ambientale. E’ per questo che oggi non vi è nessuno, di questi leader così bravi e accaniti contro Tsipras, ad avere un barlume di idea di cosa sia e cosa possa essere l’Europa. Cosa siano i suoi valori fondanti, le sue aspirazioni. Cosa debba essere L’Europa dentro il mondo spesso orribile che la circonda, che la penetra, che la divora.

Noi, fin dall’inizio, ci siamo schierati con una battaglia di libertà, europeista fino in fondo, e radicale perché il progetto e l’obiettivo sono radicali: democrazia contro oligarchia. Continueremo questa battaglia, perché è giusto.

Nicola Fratoianni Coordinatore Nazionale e deputato di Sinistra Ecologia Libertà