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Mercoledì, 4 maggio 2016

300 giorni di governo del presidente Ceriscioli: begli slogan e poco sostanza

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Una iniziativa di comunicazione efficace, peccato che dietro gli slogan ci sia poca sostanza. Un esempio: ci piace la parità di genere in Giunta, ma facciamo fatica a ritenere che si sia raggiunto l’obiettivo su questi temi, quando la piena applicazione della legge 194 in regione è ancora un miraggio o quando i Centri Antiviolenza sono a rischio chiusura per mancanza di fondi, come quello di Pesaro. Ci piacerebbe vedere risolvere almeno in parte questi problemi prima di festeggiare.

A prima vista sono molte le iniziative meritorie vantate dal presidente Ceriscioli in questo primo anno di governo, ma basta fare un passo oltre le slide per imbattersi in una realtà diversa. Basti guardare alla sanità, fiore all’occhiello di questa giunta, con la delega ancora saldamente nelle mani del Presidente, nonostante gli annunci di un prossimo passaggio di mano. Dire che la conclusione del piano di riordino sanitario è di per se un risultato, quando le comunità di tutti i territori interessati dalla riforma sono in rivolta, si commenta da solo. Hanno portato avanti il piano a colpi di delibere fra la vigilia di Natale e Capodanno, sperando nelle distrazioni feriali, salvo scaricare le responsabilità sui tecnici. Facile disporre piani sanitari chiudendo i presidi, mostrandosi sordi alle esigenze delle comunità ed andando avanti con la chiusura dei servizi. Ho visitato una ad una quelle realtà e non ho visto grande entusiasmo, per usare un eufemismo, sul piano di riorganizzazione.
Così come è di sicura efficacia mediatica l’abolizione del finanziamento ai gruppi politici in regione per riversarli sul fondo sociale, peccato che quelle risorse siano ancora insufficienti rispetto ai bisogni dei marchigiani. Un caso su tutti: la protesta sacrosanta della mamma del piccolo Federico Mezzina (il bimbo fanese affetto dal morbo di Krabbe n.d.r.) per l’assenza di qualsiasi sostegno all’assistenza del bimbo. Nonostante il colore allegro delle slide, non l’abbiamo dimenticata. E ancora, ben venga il nuovo piano per l’internazionalizzazione, ma non mi pare che siano state stanziate risorse importanti in questo settore, che potrebbe fare la differenza dell’economia regionale; così come si annunciano investimenti nelle aree interne della regione, mentre si chiudono presidi territoriali primari come ospedali e uffici postali.
Sappiamo che è ancora l’inizio di questa amministrazione e che sono molte le cose da fare. Buonsenso suggerirebbe di lavorare con umiltà, ascoltando i cittadini e guardando ai bisogni reali dei marchigiani. Sbandierare anzitempo risultati che non ci sono ancora, oltre ad essere di cattivo gusto, è anche controproducente.

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