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Martedì, 22 marzo 2016

Almaviva, a Palermo la rabbia dei lavoratori: sit in e proteste. Palazzotto: lasciati soli

almaviva

Esplode la rabbia dei lavoratori Almaviva di Palermo il giorno dopo la formalizzazione dell’avvio delle procedure di licenziamento per 1670 addetti solo nel capoluogo siciliano. Un processo di riorganizzazione deciso dal gigante italiano dei call center per fare fronte a perdite inarrestabili, ben 16 milioni solo nell’ultimo biennio, e che fissa una riduzione fino 2.990 unità di personale: oltre a Palermo, a Roma (920) e Napoli (400). Nel corso dei prossimi settantacinque giorni si svolgerà il negoziato.

Intanto, centinaia di persone si sono riversati stamane in strada. Traffico in tilt. Gli operatori assediano la Regione, davanti alla Presidenza, in piazza Indipendenza, effettuando blocchi su strade e sui binari di una linea del tram, in viale Regione siciliana. I sindacati parlano di “catastrofe sociale”. Il sindaco Leoluca Orlando di “dramma devastante”, paragonabile, secondo, altri, a quanto accaduto a Termini Imerese dopo l’addio di Fiat.

«Nelle prossime ore valuteremo la legittimità dell’apertura delle procedure solo sui siti che registrano le perdite maggiori – afferma una lavoratrice, Eliana Puma, delle Rsu della Fistel Cisl – riteniamo inaccettabile penalizzare le sedi le cui difficolta’ dipendono principalmente dall’Azienda e dalle committenti. La Regione faccia presto a dichiarare lo stato di crisi per il settore in Sicilia e sollecitare al tavolo nazionale che si è insediato, tutte le misure annunciate».

«Non accetteremo la perdita di un solo posto di lavoro», avevrte il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo. Per Giuseppe Tumminia della Uilcom è necessario che il governo regionale «intervenga subito sui committenti per evitare gare al massimo ribasso e garantire la sostenibilita’ dei costi dell’occupazione. Potrebbe, poi, utilizzare una parte dei dieci milioni destinati alla Formazione per avviare corsi anche per i lavoratori di Almaviva. E, infine, cercare e convincere nuovi imprenditori ad investire in un settore che in Sicilia è sempre in crescita, come Abramo Holding Spa e Bpo Comdata. Invece assistiamo solo al silenzio…».

«I 1.670 esuberi nella sede palermitana di Almaviva sono un dato devastante per la nostra città. Un risultato frutto anche del disinteresse del governo nazionale e di quello regionale, che non hanno saputo e voluto muovere un dito fino all’epilogo di oggi. La verità è che i lavoratori Almaviva sono stato lasciati soli a difendere il proprio lavoro e il proprio futuro». Interviene così il deputato siciliano di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto sulla vicenda Almaviva. «La crisi di Almaviva va avanti da più di tre anni – continua Palazzotto – ma il governo Crocetta, così come l’esecutivo nazionale, chiamato in causa più volte dai lavoratori, non ha mai sentito il bisogno di intervenire. Adesso rischiamo che la più grossa realtà occupazionale della città lasci per strada quasi duemila persone, nel disinteresse generale delle istituzioni regionali nazionali».

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