Sei in: Home › Attualità › Notizie › Bolgna, Sel apre a associazioni e lancia assemblea aperta “per costruire la sinistra che vogliamo”
Venerdì, 6 febbraio 2015

Bolgna, Sel apre a associazioni e lancia assemblea aperta “per costruire la sinistra che vogliamo”

SEL Bologna è pronta a dare seguito all’impegno preso alla tre giorni milanese di Human Factor per la costruzione di un terreno di confronto sui temi e di elaborazione di iniziative e proposte concrete e possibili con tutti coloro che, nelle associazioni, nei movimenti, nei partiti o come singoli cittadini vogliono costruire una società più eguale e solidale ed estendere i diritti di cittadinanza e sul lavoro.

«Continuiamo a costruire la sinistra che vogliamo» è lo slogan della prima assemblea pubblica che si terrà lunedì sera alle ore 20.30 a Bologna nella sede di SEL in via Marconi e che vedrà la partecipazione di Marco Furfaro.

«Il nostro obiettivo ora – dice la coordinatrice provinciale di SEL Egle Beltrami – è quello di rimettere prima di tutto al centro le idee, di creare spazi e momenti di confronto e di elaborazione di proposte possibili, di riflettere insieme per costruire convergenze utili alle persone piuttosto che esaltare differenze. Può partire solo da qui un percorso che ha un’ambizione alta: quella di creare una sinistra di governo unita e credibile. Che nasce dal confronto fra tutti e non da freddi esperimenti di laboratorio fra pochi elementi. In questo momento non vogliamo dar vita ad associazioni o coordinamenti tra forze politiche. E non vogliamo che questo confronto sia condizionato da lontane o imminenti competizioni elettorali, non gettiamo le basi per la costruzione di eventuali liste e non ci avvitiamo sulle collocazioni future. Così è stato Human Factor a Milano e così vorremo fare a Bologna.Così sono riusciti a fare in Grecia e così vogliamo fare in Italia».

 

Lunedì si discuterà di questo, di alcune iniziative da mettere in cantiere fin da subito e del progetto di SEL di aprire la sede ad Associazioni e progetti di utilità sociale. “Lanceremo un appello a tutte le Associazioni di Bologna che hanno bisogno di un luogo in cui riunirsi o svolgere attività e apriremo loro la nostra sede gratuitamente. Abbiamo uno spazio ed è a disposizione di tutti. Come SEL è a disposizione della sinistra che vogliamo”

Commenti

  • domenico

    La sinistra che vogliamo non si astiene sulle parole razziste contro la niente o contro chiunque…la sinistra che vogliamo non è succube del pd…la sinistra che vogliamo era quella che era uscita da rifondazione, per costruire un’ alternativa di sinistra credibile e non quella che è diventata oggi…la sinistra che vogliamo deve ripartire dal progetto altra Europa ed includere tutte le realtà sociali di sinistra in Italia…tutto il resto, se si continua a piegare il capo davanti a renzi o se si fa sterile opposizione di facciata non serve a niente…

  • francesco

    La componente uscita dal PRC nel 2009 (scissione definita da Ferrero “di destra”) che ha dato vita a RPS Rifondazione della Sinistra, poi Sel) aveva come alternativa una “Sinistra larga e moderna” che prevedeva l’unione (e per alcuni la fusione) con il Partito Democratico,il Partito che più di tutti in Italia sosteneva il primato dell’Azienda sui diritti dei lavoratori e della sacralità delle leggi di mercato.
    Il fallimento di quel progetto è sotto gli occhi di tutti. Tanto che 5 anni dopo Vendola è stato costretto a inventarsi Human Factor, da cui è uscita una proposta sostanzialmente funzionale a un nuovo “Ulivo” con presunti dissenzienti dentro il Partito Democratico. Non ci siamo proprio. Intravedo una coazione a ripetere. In Vendola permangono : astio personale nei confronti di altri dirigenti della Sinistra (specialmente comunista) e un equivoco di fondo sulla natura del PD di cui attende (illusoriamente) l’implosione, mentre Syriza in Grecia , chiudendo le porte all’omologo Pasok, indica un’altra strada.

  • Tecla Manzi

    “Costruire una società più eguale e solidale”.
    Belle e importanti parole, indubbiamente condivisibili.
    Spero se ne ricordino e le mettano in
    pratica gli esponenti di SEL che fanno parte della giunta capitolina,
    contrastando aspramente l’iniziativa del sindaco Marino alla creazione di un
    quartiere a luci rosse nella zona dell’Eur a Roma.
    Qui in questo sito purtroppo
    non ne ho letto una riga, l’unica dichiarazione al riguardo che ho trovato è
    del capogruppo al Campidoglio Peciola.
    Parole che fanno rabbrividire, degne di
    un Matteo Salvini.
    La Sinistra che vogliamo è che sia Sinistra, che difenda i diritti
    umanitari delle donne e lotti sempre contro l’uso e lo sfruttamento legalizzato a loro inferto.