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Venerdì, 27 novembre 2015

Caporalato, la questura di Foggia si adegua a normativa vigente per rilasciò permessi di soggiorno

aaacaporalato

Grazie all’interpellanza urgente di oggi a mia prima firma siamo riusciti a riportare la Questura di Foggia a rispettare la legge vigente e gli indirizzi ministeriali sul rilascio del permesso di soggiorno per i titolari di protezione sussidiaria umanitaria, che hanno il diritto di ottenere il documento anche senza la necessità di una #residenza o dimora abituale. Questo permette a tanti migranti di non permanere nell’illegalità ed essere facili prede dello sfruttamento lavorativo e del caporalato. Siamo consapevoli che non basta, ma è un passo importante per un territorio come quello della #Capitanata e per i braccianti agricoli vittime della marginalizzazione sociale dovuta alla mancanza di documenti validi.
La rivendicazione promossa da tante associazioni e lavoratori alla #manifestazione di Foggia del 4 settembre ha creato la giusta attenzione affinchè le istituzioni si attivassero per dare risposte concrete. Il governo ha intrapreso un percorso per aggredire il fenomeno del caporalato e del lavoro nero con maggiore continuità e le proposte normative che il Parlamento sarà chiamato ad elaborare a breve devono tener conto che l’efficacia delle misure sarà proporzionata agli strumenti che saremo in grado di mettere in campo in favore di chi è sfruttato e non solo come deterrente per chi compie i reati. Strumenti che per i lavoratori si traducono in più diritti e più tutele: nello specifico proponiamo, per i lavoratori regolari che denunciano casi di #sfruttamento, la possibilità del #reinserimento lavorativo all’interno di aziende che aderiscono alla Rete del lavoro agricolo di qualità, utilizzando anche le risorse delle confische per sgravi fiscali sul costo del lavoro; riguardo gli stranieri irregolari che si attivano per denunciare lo sfruttamento prevediamo la possibilità di ottenere un immediato permesso di #soggiorno temporaneo, in modo che si possano spostare lecitamente sul territorio italiano e trovare altre aziende dove lavorare.
Inoltre auspichiamo che il ministro Orlando dia concretezza in breve tempo alla delega per il superamento definitivo del reato di #immigrazione clandestina, che dopo 18 mesi ancora non è stata esercitata. Le parole del ministro di questi giorni ci rassicurano un poco, ma ci teniamo a ribadire ciò che già il procuratore Roberti ha sottolineato, ovvero che i migranti, se coinvolti nelle inchieste non come imputati, ma come testi, sarebbero di certo più favorevoli a collaborare attivamente all’emersione del fenomeno del caporalato. E’ una considerazione ovvia, ma finora non ha avuto seguito.
Solo dando forza agli #anticorpi sociali dei territori contro il caporalato e promuovendo la capacità di emanciparsi degli sfruttati potremo aggredire il caporalato su più fronti ed iniziare a sconfiggerlo alla radice ed in modo sistemico.

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