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Mercoledì, 17 giugno 2015

Clima bene comune, Pellegrino: Symposium internazionale ed Enclica papale ci indicano la strada

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“L’emergenza della crisi climatica sta già causando impatti devastanti sulla salute umana, soprattutto dei più poveri e svantaggiati, e minaccia sempre di più l’ambiente globale, la pace nel mondo e le prospettive per le prossime generazioni” : questo è l’esordio dell’appello prodotto dal Symposium Internazionale sui Cambiamenti Climatici e sullo Sviluppo Mondiale, oggetto della conferenza stampa svoltasi oggi alla Camera dei deputati, a Roma.

«Ho preso l’impegno – ha dichiarato Serena Pellegrino, capogruppo di SEL in Commissione ambiente a Montecitorio e promotrice dell’incontro odierno – di rappresentare l’appello del Symposium alla Camera e di promuovere tutte le iniziative possibili affinchè abbia la massima risonanza in vista dell’imminente conferenza internazionale di Parigi sul cambiamento climatico».

«Il mondo ambientalista è entusiasta dell’Enciclica di papa Bergoglio, che ha inserito l’impellente necessità di ridurre le emissioni inquinanti in un generale processo di riconversione ecologica dell’economia e della società. Il clima è un bene comune, afferma il papa: è incredibile che la direzione che la politica, la società civile e la comunità scientifica devono prendere per evitare il disastro ambientale e l’implosione della società planetaria degli uomini venga indicata dal Vaticano, le istituzioni devono ora fare la loro parte».

«Alla Conferenza di Parigi bisogna arrivare con il contributo e condivisione di tutti in una visione globale del problema, che dalla CO2 conduce fino alla rivendicazione di giustizia economica e sociale e di tutela dei diritti umani, con l’obiettivo di ottenere, senza le solite timidezze dei Governi, come dice Grazia Francescato, concreti provvedimenti per arrestare la corsa verso la catastrofe. Facciamo attenzione, però, alle pericolose chimere che sono sbandierate quale soluzione al cambiamento climatico: le geoingegnerie climatiche, ad esempio, che inventano sistemi pericolosissimi per ridurre l’inquinamento consentendo così l’inarrestabile espandersi del consumo irresponsabile, di quella che Bergoglio definisce cultura dello scarto. Come dice l’Enciclica, “molti di coloro che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi»

« E proprio costoro – conclude Pellegrino – evitano anche di assumersi la responsabilità del dramma che coinvolge i paesi in via di sviluppo, dove i disastri climatici sono la causa prima di tanta parte dei flussi migratori che stanno coinvolgendo la nostra società».

 

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