La Commissione del Congresso si è riunita oggi in seduta plenaria. Decide di chiarire che sul tesseramento romano tutte le volte che è stata sollevata una questione specifica, questa è stata esaminata dalla commissione, e non sono state rilevate irregolarità. Su un altro punto, il numero di seggi per lo svolgimento del congresso romano, vi è stato un travagliato e faticoso percorso, nel quale la bussola è stata sempre il massimo consenso. E dopo alcuni giorni la stessa commissione federale ha raggiunto una intesa all’unanimità di tutti i suoi componenti sulle modalità di svolgimento del congresso romano.
Sul tesseramento sparare nel mucchio non serve. Non esistono iscritti irraggiungibili, tutti hanno fornito un indirizzo fisico, mentre solo piccola parte non hanno la mail, requisito comunque non essenziale. Infatti il tesseramento di Sel è centralizzato e la tessera è spedita direttamente a casa.
La federazione romana ha avuto nel 2010 ben 6891 iscritti, e una media di 5500 nel triennio 2010/2012. Nel 2013 sono 6668, un dato comunque al disotto del dato del 2010 e coerente con una media triennale.
Il fatto che Roma rappresenti un buon quarto del totale dei tesserati di SEL è consuetudine. Inoltre Roma esprime il vice-sindaco della città e il vice- Presidente della Regione, nonché 5 tra deputati e senatori su 44 parlamentari di SEL e 2 presidenti di Municipio, a dimostrazione dell’influenza che l’organizzazione romana esercita sulla vita reale della città, grazie anche alla consistenza dei suoi attivisti.
Siamo quindi stupiti, il dissenso, anche aspro in un partito è sempre legittimo, ma qui siamo di fronte ad altro è incredibile e irresponsabile prima accordarsi e dare il proprio assenso sullo svolgimento del congresso e poi rilanciare accuse che rischiano di ledere l’immagine di Sel.
La Commissione nazionale del Congresso di SEL
Sergio Boccadutri, Paolo Cento, Beatrice Giavazzi, Tino Magni, Daniela Santroni
