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Lunedì, 25 maggio 2015

De Cristofaro: governo chieda ad aziende italiane di ritirare loro presenza nel Territori Occupati da Israele

“Il Governo italiano deve chiedere alle imprese italiane che lavorano nei territori occupati da Israele, in violazione degli accordi internazionali, di ritirare le loro attività, così come hanno già fatto altri governi europei, in base all’avviso pubblico siglato in un’azione coordinata da 19 stati membri dell´Unione europea nel 2014 e condiviso dall’allora Ministro degli Esteri, Federica Mogherini”. Lo chiedono in un’interrogazione presentata al Ministro degli Esteri il sen. Peppe De Cristofaro di SEL, ed altri senatori del Gruppo Misto.

«L’ACEA SpA, che per il 51% è di proprietà del Comune di Roma – prosegue De Cristofaro – ha firmato un Memorandum d’intesa con la Mekorot, società idrica nazionale di Israele che sottrae acqua illegalmente dalle falde palestinesi e fornisce alle colonie israeliane illegali l’acqua rubata, come documentato da organizzazioni internazionali quali Human Rights Watch e Amnesty International. Inoltre, l´organizzazione israeliana Who Profits afferma che la Mekorot ‘è attivamente impegnata nella conduzione e nel mantenimento’ dell’ occupazione israeliana».

«Anche e la Pizzarotti SpA, società privata che si sostiene con i lavori pubblici, fa affari con l’occupazione israeliana: l’impresa di Parma sta costruendo la TAV israeliana che collegherà Tel Aviv e Gerusalemme attraversando per 6,5 km la Cisgiordania occupata e confiscando terre palestinesi, per realizzare un mezzo di trasporto che sarà riservato esclusivamente ad israeliani: la Deutsche Bahn (ferrovie tedesche) si è invece ritirata dal progetto della TAV su suggerimento del Ministero tedesco dei Trasporti».

 

“Infine – conclude l’esponente di SEL – considerato che la Corte Penale Internazionale ha avviato una istruttoria sugli insediamenti nei territori occupati, valutati dal Diritto Internazionale crimini di guerra, chiediamo al Ministro degli Esteri di invitare le Aziende italiane a ritirarsi dai progetti in atto in Israele, che violano il diritto internazionale”.

Commenti

  • Luca

    E se lo fanno perfino i tedeschi con i loro rimorsi di coscienza non vedo perché non dovremmo farlo noi.