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Lunedì, 13 aprile 2015

Def, Sel: da Renzi bugie sul tagli. Serve una manovra per ripartire, patrimoniale, reddito e un vero piano di edilizia scolastica

MATTEO RENZI

«Una manovra di galleggiamento, di distrazione di massa», che «mente sull’assenza di tagli» e «non mette una lira sulla ripresa economica», con sforbiciate alla «sanità, ai servizi sociali e al trasporto pubblico». E «tagli ai fondi sull’edilizia scolastica, con 489 milioni di euro spariti mentre le scuole crollano, ultimo il dramma di Ostuni con due bambini feriti». A bocciare senza appello il Def di Matteo Renzi, in Aula la settimana prossima alla Camera, è il capogruppo di Sel Arturo Scotto, con una conferenza stampa a Montecitorio in cui il Sel presenta, nero su bianco, un’alternativa perché, a detta di Scotto, «un Def diverso è possibile».

«Occorrerebbe avere più coraggio sul deficit, riportando il rapporto con il Pil al livello dello scorso anno – dice il capogruppo di Sel – e recuperare così 8 mld senza sforare». Ma anche introdurre una «patrimoniale su grandi patrimoni, dimezzare la spesa per gli F-35, rilanciare la lotta all’evasione fiscale su cui – accusa Scotto – è calato il silenzio, un silenzio che fa male guardando alla montagna di corruzione e malversazione che attraversa la politica italiana». Numeri alla mano, illustra il deputato Giulio Marcon dopo aver etichettato come «colossale bugia la mancanza di tagli raccontata da Renzi», con le proposte di Sel si otterrebbero «22,5 miliardi di euro per rilanciare l’Italia».

«Ci vorrebbe – aggiunge Scotto –  più coraggio sul deficit come ha fatto la Francia. Si dovrebbe poi fare come i laburisti inglesi che hanno messo una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Si dovrebbe avere il coraggio sugli F35 e sulla lotta all’evasione fiscale, su cui è calato un silenzio che fa male. E manca un’iniziativa seria sul mezzogiorno. Noi lanciamo la proposta di un Def sul sud, che è quello che ha pagato di più la crisi».

Sel punta a realizzare «un piano straordinario del lavoro e il reddito di cittadinanza». Nello specifico, 12,5 mld andrebbero destinati al lavoro, con un piano ad hoc «capace di attivare investimenti e almeno 500mila nuovi posti di lavoro» attraverso «piccole opere, lotta al dissesto idrogeologico, messa in sicurezza delle scuole, diffusione delle energie rinnovabili, welfare pubblico». Gli altri 11 mld andrebbero destinati all’introduzione del reddito minimo «per chi si trova in condizioni di povertà e di disoccupazione. Abbiamo bisogno di questo e non di misure all’acqua di rose», conclude Marcon.

Sintesi di Sel sul documento economico

Le proposte di Sinistra Ecologia Libertà

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