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Martedì, 25 febbraio 2014

Diritti compromessi? No, grazie.

diritti

Meglio sarebbe valso il silenzio del neo Presidente del Consiglio, piuttosto che la parola compromesso a chiudere la breve e reticente parentesi dedicata ai diritti civili nel suo discorso di ieri al Senato.

Meglio sarebbe stato tacere che ammettere per l’ennesima volta che i diritti civili dei cittadini e delle cittadine italiane sono oggetto di trattativa politica. Che i corpi e le esistenze – i nostri corpi, le nostre esistenze – le scelte affettive, relazionali, il rapporto con l’inizio e la fine della vita e con la vita tutta nel suo svolgersi fatto di salute, malattia, amori, famiglie, che tutto questo insomma dipende dalla tenuta delle larghe intese.
Piccola parentesi dedicata al tema, poco coraggio.

Non ci aspettavamo altro per essere sinceri, ma l’alchimia del compromesso, del punto di caduta come l’ha chiamato Matteo Renzi, ci spaventa e non poco. Visti i risultati del precedente compromesso su questi temi, quello sulla legge contro l’omofobia stravolta a tal punto dai compromessi da ottenere il tragicomico risultato di depotenziare l’intera legge Mancino, non ci aspettiamo nulla di buono dai compromessi di renziana fattura. Forse un punto di caduta, in basso però.
Dunque ripetiamo, meglio tacere. Compromettendo si rischia di far danni.

Per non farli bisognerebbe avere la forza e la statura politica di capire che ciò che può dividere questa maggioranza può unire un paese, che su questi temi non esistono maggioranze di governo o alchimie parlamentari, esiste la coscienza di ognuno.
Un governo laico avrebbe il coraggio di confrontarsi con il paese su tutto questo – sul fine vita, sulle unioni civili, sul matrimonio e l’adozione per tutti, sulla procreazione assistita.. – e non avrebbe paura di scoprirlo magari più avanzato di sé.
Invece questa maggioranza continuerà a guardare il mondo e le nostre vite attraverso la distorta lente della propria autorappresentazione.
In questa dimensione tutta particolare, dimensione parallela e così distante dall’esistenza e dai problemi reali, Giovanardi non rappresenta solo se stesso e forse un suo ormai piccolo potentato, Scelta Civica non è una piccola forza parlamentare irrobustita solo dal suo essere attraversata da alcuni “poteri forti”. No. Queste sono le forze e le persone con le quali noi dovremmo compromettere il nostro accesso ai diritti.
Matteo, grazie. Anche no.

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