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Giovedì, 26 maggio 2016

Disabili, Ddl dopo di noi. Petraglia: una legge che promette nel titolo ma non mantiene nel contenuto

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«L’ennesima legge che promette nel titolo quello che non mantiene nel contenuto. La legge quadro sulla disabilità, nata per garantire assistenza cura e protezione alle persone con disabilità gravi rimaste senza genitori, esclude di fatto  i partner, i fratelli, le sorelle e i figli in quanto familiari, e sancisce di fatto che la responsabilità dell’assistenza di una persona con disabilità grave è dei genitori e non del servizio pubblico». Lo ha detto in Aula la senatrice di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, esprimendo voto di astensione al  ddl Dopo di noi, recante disposizioni in assistenza in favore delle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare.

«Non viene minimamente presa in considerazione l’incapacità o meglio la difficoltà a fornire adeguato sostegno genitoriale, dimenticando che il ruolo dei genitori è soprattutto fatto di supporto affettivo, psicologico, di sostegno e di vigilanza e non è soltanto di tipo economico, che pure è molto importante. Si mette in un angolo la cultura del ruolo del pubblico, per aprire ad una privatizzazione del welfare che rompe con il principio di sussidiarietà previsto dalla nostra Costituzione».

«Non è un caso che si definiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali, ma solo nei limiti delle risorse disponibili. Se si vincola tutto alla sostenibilità economica e non alla sostenibilità tra domanda e offerta che prevede l’esigibilità di un diritto, si va nella direzione di favorire le strutture piuttosto che progetti individuali domiciliari. Tra l’altro, questa proposta di legge ha un fondo garantito, ma non fa riferimento a quante risorse destiniamo e troviamo per gli enti locali, per reintegrare i tagli, per consentire servizi sociali pubblici in grado di fornire assistenza ai territori. Il tema sarebbe dovuto essere come si aumentano risorse pubbliche a sostegno del welfare pubblico. Ma come sempre – ha concluso Petraglia – si è  deciso di rinviare perché questa è la scelta politica di questo Governo e di questa maggioranza».

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