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Martedì, 4 febbraio 2014

Dl Carceri, il governo pone la fiducia. Sel: voteremo no perchè il provvedimento è stato svuotato e ci allontana dall’Europa

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La decisione annunciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Franceschini, per via dell’alto numero di emendamenti contenuti nel provvedimento, che scade il 21 febbraio e deve essere approvato anche dal Senato.  Sel non voterà la fiducia sul decreto per motivi opposti, «perché questo provvedimento è stato svuotato» e «ci allontana dall’Europa», ha sottolineato il deputato di Sel Daniele Farina. È polemica con Lega e M5S che non partecipano al voto, perché contrari alla richiesta del Pd di chiudere anticipatamente la discussione generale e perché il decreto libererebbe pericolosi criminali e mafiosi.

Parlando nell’aula di Montecitorio Franceschini ha sottolineato «che qui c’è un problema che riguarda i regolamenti parlamentari e in particolare quello della Camera», che «costringe a un copione stabilito» con le opposizioni che fanno ostruzionismo e il governo che chiede la fiducia. «Se non cambiamo le regole – ha aggiunto – questo meccanismo porta obbligatoriamente a questo imbuto». «E’ capitato a tutti e credo che capiterà anche a chi verrà dopo di noi», ha detto Franceschini, ricordando che il governo Letta ha messo 9 fiducie, 11 ne aveva messo Berlusconi e 32 Monti. Le dichiarazioni di voto sulla fiducia inizieranno alle 18 e la prima chiama non prima delle 20,25. La dichiarazione di voto per Sel sarà del capogruppo Gennaro Migliore.

Gli emendamenti votati in commissione Giustizia «sono quelli su cui c’era stata convergenza da parte di quasi tutti i gruppi, anche delle opposizioni», ha sottolineato la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti, ricordando che la scorsa settimana il comportamento dei deputati del Movimento Cinque Stelle ha impedito il regolare esame del decreto. «Questi emendamenti, tranne uno mi pare, sono stati votati all’unanimità», ha concluso Ferranti, e «ho la coscienza a posto che questo sia stato un passaggio democratico e di alto senso di responsabilità».

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