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Lunedì, 16 novembre 2015

Domani la giornata dello studente, pronte le mobilitazioni: “Vogliamo tutto #pertutti, privilegi per nessuno”

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“Reddito, diritto allo studio, democrazia” ma anche “libertà di movimento” e lotta contro “devastazione ambientale, autoritarismo e repressione”. Sono queste le parole d’ordine della Giornata di mobilitazione indetta per domani dalla Rete Della Conoscenza.

Il corteo previsto per domani alle 9.30 a Piramide a  rivendicherà anche l’importanza del diritto allo studio che, come ha dichiarato Alberto Campailla portavoce di Link-Coordinamento Universitario, alla Dire in un’intervista a margine della conferenza stampa in corso alla Camera, “ci può preservare dall’intolleranza e dall’odio che, a cominciare dai fatti di Parigi, stanno prendendo il sopravvento in questi giorni”.

«Abbiamo deciso di tornare in piazza il 17 novembre nella giornata internazionale dello studente – dichiara Riccardo Laterza, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza – per riprendere parola sul dramma che viviamo nel nostro Paese: nessuna risorsa sul diritto allo studio. Si tratta di una mobilitazione che smaschera il carattere iniquo e regressiva della legge di stabilità e che indica una concezione alternativa del rapporto fra fiscalità e welfare».

«La Legge di Stabilità – aggiunge Danilo Lampis, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti – fissa uno zero nel capitolo di spesa sul diritto allo studio, mentre nelle scuole del Paese cresce l’autoritarismo dei dirigenti scolastici e l’asservimento della formazione agli interessi dei privati. Vogliamo un diritto allo studio universale, con leggi quadro che stabiliscano adeguatamente i livelli essenziali delle prestazioni e che siano realmente finanziate, in modo tale da contrastare la dispersione scolastica. Vogliamo l’istruzione gratuita e di qualità per tutte e tutti».

«E’ necessario rilanciare una proposta complessiva di riforma dell’università – conclude Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link – Coordinamento Universitario – che parta dalla gratuità, da una gestione collegiale e democratica, dal ruolo sociale dell’università, da un reale piano di assunzioni stabili e remunerate».

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