Dopo Fiat anche Ferrari pronta ad emigrare all’estero per evitare fisco. Airaudo: e questi sono gli investimenti industriale?
Ferrari starebbe valutando la possibilità di trasferire la residenza fiscale all’estero per beneficiare di risparmi sulla tassazione, in vista dello spin off da Fca. Lo scrive l’agenzia Bloomberg, citando fonti vicino al dossier secondo cui sul tavolo ci sono varie opzioni. La decisione sarà presa nei prossimi mesi. Un eventuale trasferimento, precisano le fonti, non avrebbe comunque alcun impatto sulle attività a Maranello.
«Dopo la Fiat/FCA anche un altro pezzo della nostra storia automobilistica, questo volta più pregiato e blasonato, pensa di trasferire la sede fiscale all’estero per pagare meno tasse. Mentre il Presidente del Consiglio Renzi abbassa i diritti dei lavoratori per attrarre investimenti stranieri che non si vedono, nel nostro Paese gli ex grandi imprenditori con uno dei sui sponsor, l’uomo di Detroit Sergio Marchionne, appena arrivato alla guida del cavallino pensa subito a non pagare le tasse per la Ferrari in Italia. Un bel paradosso che andrebbe risolto anche in sede Ue. Ma la Ue a trazione Junker è forte con i deboli e debole con i forti soprattutto se sono multinazionali. Forse Renzi avrebbe dovuto chiedere agli ex Fiat qualche impegno per l’Italia visto che gli italiani hanno fatto grande con il loro ingegno e il loro lavoro la Ferrari e l’auto italiana, non solo farsi blandire e “uccellare” dall’amico americano» lo afferma il responsabile nazionale lavoro di Sel on. Giorgio Airaudo.
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