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Mercoledì, 5 marzo 2014

Fiat, Sel: Marchionne da Ginevra dichiara di non volere i soldi dall’Italia, ma a Pomigliano chiede cassa integrazione

pomigliano

«Nello stesso momento in cui Marchionne dichiara da Ginevra di non aver mai chiesto una lira all’Italia, a Pomigliano la Fiat Chrysler ha avviato la procedura per un altro anno di cassa integrazione per gli addetti dello stabilimento». Lo afferma il deputato di Sel on. Ciccio Ferrara, componente della Commissione Attività Produttive, commentando la richiesta di Fiat Chrysler per un altro anno di cassa integrazione per lo stabilimento di Pomigliano.

«Marchionne, prosegue l’esponente di Sel, mente a se stesso e al mondo sia rispetto al passato – solo a Pomigliano su 4515 addetti, oltre 1200 sono già in cassa integrazione da un anno – che rispetto al futuro vista la richiesta di un altro anno di cassa integrazione che ricordiamo, è pagata con i soldi dei lavoratori. Renzi, prima di diventare Presidente del Consiglio lamentò la mancanza di una discussione nel Paese sulla decisione della Fiat di spostare le proprie sedi all’estero. Oggi da primo ministro ha l’occasione, oltre che il dovere, di aprirla lui quella discussione, affrontando tutte le questioni legate al futuro dell’automotive in Italia, a partire proprio dalla Fiat».

«Sel, conclude l’on. Ferrara, chiede alla Presidenza del Consiglio di convocare immediatamente la Fiat Chrysler per richiamarla alle proprie responsabilità e per fare chiarezza sui destini industriali del Gruppo in Italia».

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