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Martedì, 1 dicembre 2015

Franceschini rilancia il Ponte sullo Stretto. De Petris: Sbagliando si dovrebbe imparare. Impresa assurda, inutile e costosa

pontesullostretto

«Sbagliando si dovrebbe imparare. Il governo invece preferisce perseverare. A Renzi e al ministro Franceschini la marea di soldi già buttati nell’impresa assurda e inutile del Ponte sullo Stretto non sembra ancora sufficiente, e le proteste delle popolazioni coinvolte, negli anni scorsi, fanno finta di non sentirle». E’ il commento della presidente del Gruppo Misto-SEL al Senato Loredana De Petris  alla dichiarazione del ministro.  «Franceschini – spiega – rilancia, come Renzi prima di lui, la pazza idea del Ponte, stavolta adducendo a giustificazione e alibi l’alta velocità».

«Possibile – chiede la parlamentare – che non si rendano conto che il problema drammatico per milioni di persone è legato al pendolarismo, che rappresenta il 70% degli spostamenti, e ai trasporti urbani? Sono davvero i soli a non sapere che è su quel fronte e su quello della mobilità sostenibile che bisognerebbe investire con massima urgenza per rendere meno difficile la vita dei cittadini, invece di buttare milioni giù dal Ponte sullo Stretto?».«Con la privatizzazione delle ferrovie – conclude l’esponente di SEL – la situazione dei pendolari e di chi deve spostarsi nelle metropoli diventerà ancora più drammatica, perché i privati abbandoneranno ancora di più quei trasporti per investire solo dove si attendono maggiori profitti. A maggior ragione il governo dovrebbe concentrare ora il massimo sforzo li’ dove è davvero necessario».

Commenti

  • Francesco

    Illusa! Questo articolo è di una ingenuità disarmante, priva di denuncia degli intenti che ruotano attorno a questo progetto disastroso e demenziale.
    Quelli che governano attualmente non sbagliano per incapacità, sono ben consci delle priorità di cui avrebbe bisogno il Paese, al pari di coloro che li hanno preceduti.
    La verità è che devono pagare lo scotto ad Angelino Alfano, alla ‘ndrangheta calabrese e alla mafia siciliana per i servigi resi nella competizione elettorale.
    Il ponte sullo stretto di Messina, più di quanto garantiscono già oggi la progettazione e le opere preparatorie, sarà il grande “business” su cui calerà la “lunga manus” dei politici collusi ( anche di “sinistra”) con la malavita organizzata.