Sei in: Home › Attualità › Notizie › Fratoianni: «C’è molto di Sel nel 4% della lista l’Altra Europa con Tsipras»
Mercoledì, 11 giugno 2014

Fratoianni: «C’è molto di Sel nel 4% della lista l’Altra Europa con Tsipras»

fratoianni

Intervista di Daniela Preziosi a Nicola Fratoianni coordinatore nazionale di Sel sul Manifesto: restiamo nella lista Tsipras anche se c’è chi non ci vuole. Ma con questi metodi rischiano il minoritarismo Spinelli torce il programma comune con il proprio punto di vista. Ci considera ambigui perché il nostro dibattito è aperto e pubblico, e questo è eloquente

Ono­re­vole Fra­to­ianni, per Nichi Ven­dola sul caso Spi­nelli sono state dette ‘troppe parole’. Ce l’aveva anche con lei, che ha par­lato di «logica miserabile»?
Non credo. Il mio era un giu­di­zio sul metodo. Fare cose diverse da quelle dichia­rate è un errore, ma può suc­ce­dere. Il punto è che si è voluto costruire un per­corso a parole inno­va­tivo e inclu­sivo; e invece lei ha scelto il col­le­gio in cui optare in com­pleta soli­tu­dine. Magari, come dice, avrà par­lato con qual­cuno, ma non si è con­sul­tata con i luo­ghi e le per­sone che hanno costruito la lista Tsi­pras, l’assemblea dei comi­tati, quella dei can­di­dati. Que­sto metodo getta un’ombra sugli esiti di que­sta espe­rienza. C’è per­fino un tratto umano che si è rive­lato delu­dente. A pro­po­sito di que­sto, abbrac­cio Marco Fur­faro (il primo dei non eletti al cen­tro, ndr): non si rico­strui­sce nes­suna poli­tica senza recu­pe­rare una dimen­sione umana.

Alla fine Bar­bara Spi­nelli vi ha accu­sato di avere una linea «ambigua».
Sel discute in pub­blico. Cia­scuno ha una posi­zione. Io ed altri per esem­pio ci siamo bat­tuti per la lista Tsi­pras e abbiamo fatto bene per­ché la sua piat­ta­forma è quella giu­sta per rispon­dere alla crisi dell’Europa. Abbiamo preso il 4 per cento, fino al giorno prima nes­suno ci avrebbe scom­messo. Un risul­tato ancora più signi­fi­ca­tivo di fronte a quello di Renzi. Ma è insop­por­ta­bile, ed elo­quente, pen­sare che Sel sia inaf­fi­da­bile per­ché discute al suo interno. Ed è inac­cet­ta­bile che la nostra ricerca, quella del famoso «con Tsi­pras ma non con­tro Schulz», venga trat­tata come il gioco delle tre carte. Non stiamo a metà, stiamo con Tsi­pras. Ma da qui ci muo­viamo per rom­pere gli argini, per costruire coa­li­zioni pos­si­bili e cam­biare l’Europa. Dov’è l’ambiguità?

Forse il punto è un altro: l’idea che la lista Tsi­pras sia alter­na­tiva al cen­tro­si­ni­stra. Sel invece non lo è.
Que­sta è un’altra for­za­tura colos­sale. Abbiamo costruito una lista sulla base dei dieci punti del pro­gramma di Tsi­pras, che tutti hanno accet­tato e rispet­tato. Il resto è insop­por­ta­bile eser­ci­zio di un’idea pro­prie­ta­ria che torce gli obiet­tivi a seconda del punto di vista. Il cen­tro­si­ni­stra oggi in Ita­lia non c’è più, ma resi­ste in molte città. Siamo alter­na­tivi al cen­tro­si­ni­stra di Milano, del Lazio, di Cagliari, a quello di tante ammi­ni­stra­zioni? Noi di Sel no.

In alcune c’è anche il Prc.
Ci sono per­sino posti in cui il Prc è den­tro e Sel no. Comun­que rifiuto la logica di chi non si pone il tema dei rap­porti di forza. Segnalo che Tsi­pras, che è un diri­gente di grande luci­dità, quando il pros­simo anno vin­cerà le ele­zioni in Gre­cia, si porrà il pro­blema delle alleanze. Come sem­pre quando ci si pro­pone il cambiamento.

In Sel che farete? Vi dimet­te­rete, cam­bie­rete linea?
Il man­dato di un gruppo diri­gente è sem­pre a dispo­si­zione, sarà il par­tito a deci­dere. Quanto al cam­bio di linea, biso­gna inten­dersi: non ho mai pen­sato che Sel dovesse scio­gliersi in una ‘costi­tuente’ affa­stel­lata e improv­vi­sata. Né il 4 per cento può essere con­si­de­rato un punto di arrivo. Io credo che Sel debba con­ti­nuare a lavo­rare per una sini­stra non mino­ri­ta­ria ed auto­noma. Con­si­dero mino­ri­ta­ria una sini­stra che pensa al qua­dro poli­tico come ina­mo­vi­bile e la rela­zione con le altre forze impos­si­bile. Ma è mino­ri­ta­ria anche una sini­stra che pensa al rap­porto con il Pd come l’unico oriz­zonte possibile.

Dà dei mino­ri­tari a Spi­nelli ma anche a Migliore?
E’ mino­ri­ta­rio chi dice che il Pd è la nuova Dc, chi pensa nei ter­mini amico/nemico. E dall’altra parte anche chi non aggiorna l’analisi sul cen­tro­si­ni­stra. Resta che il rap­porto con il Pd è fon­da­tivo, per Sel. No. Nel 2009 Sel nasce per fare della sini­stra un luogo utile al paese. In quel con­te­sto il tema era costruire un’alleanza che potesse far cam­biare il paese. Oggi il qua­dro è diverso. Le lar­ghe intese con­ti­nuano ad essere la forma della gover­nance. Par­tire dall’alleanza non ha senso.

Ma con il Pd al 40,8 per cento ci può essere una sini­stra utile che non sia alleata del Pd?
Come si vede dai bal­lot­taggi, le cose cam­biano veloci. La sini­stra è utile se è in grado di aggre­gare con­senso. Ma se è sba­gliato ridurla a un’ancella del Pd, dall’altra parte è sba­gliato rin­chiu­derla nell’autoreferenzialità, un rischio che nella lista Tsi­pras c’è. Per­sino per chi pensa che l’alleanza sia ine­vi­ta­bile – io penso che sia auspi­ca­bile per un governo di cam­bia­mento – cosa è più utile: che una pic­cola forza entri nel Pd o che ci sia una forza più grande che porti un valore aggiunto?

Cosa pro­po­nete per uscire da que­sto cul de sac? In Sel avete ancora la maggioranza?
Leggo che all’assemblea nazio­nale ci saranno molti docu­menti, ma potreb­bero anche diven­tare uno solo. Dob­biamo dire che Sel c’è e rilan­ciare la nostra ini­zia­tiva. Con­fer­mare la nostra oppo­si­zione al governo delle lar­ghe intese, la cui natura non cam­bia almeno fin­ché non cam­bia la base par­la­men­tare. Terzo, lavo­rare alla costru­zione di una sini­stra auto­noma. Evi­tando che quel 4 per cento sci­voli in una deriva minoritaria.

Quindi restate nella lista Tsipras?
Finita la fase emer­gen­ziale del voto, i luo­ghi sono tutti da defi­nire. Ma restiamo ovun­que si possa costruire una sini­stra inno­va­tiva. Ci sarà un’assemblea della lista? Dob­biamo esserci. Lì abbiamo tro­vato tanti e tante inte­res­sate a que­sta sini­stra. Stu­denti, reti. Sia chiaro, non mi basta: con­ti­nuerò a discu­tere con chi nel Pd ha posi­zioni diverse da Renzi, e a costruire un’offerta poli­tica per chi nei 5 stelle vive una crisi vera. Ma in quel 4 per cento della lista Tsi­pras c’è molto di noi. C’è anche chi ha con noi un pes­simo rap­porto, ma que­sto non ci farà diven­tare un corpo esterno

Commenti

  • Dario

    Finalmente parole chiare e completamente condivisibili. Complimenti a Fratoianni che ha le idee migliori, e questa deve essere la linea di Sel: è assurdo non fare differenze tra livello nazionale e locale (ove si trova di tutto, persino il PDCI in lista col PD in certi comuni del bolognese!), ma non saremo mai parte di questo PD; una cosa era l’alleanza con Bersani, un’altra sarebbe, Dio non voglia, con Renzi. Bisogna restare nella lista Tsipras e allargare il campo della sinistra. Ritengo sia anche giunto il momento di chiedere un blocco unico, sul modello francese del Front de Gauche, a tutti i partiti della sinistra, dai Verdi a Rifondazione: se diventiamo un po’ più sinceri e un po’ più furbi, possiamo convivere tutti. Bisognerebbe lanciare una proposta, fare incontri: che ne pensa qualcuno di Sel qua sul sito?
    In ogni caso, la prossima volta gli impegni si fanno firmare davanti ad un notaio, visto che non possiamo fidarci nemmeno di nomi di prestigio!

  • Franco Osculati

    E’ evidente che la posizione di Sel era ed è di frontiera o di cerniera o comunque difficile. Fratoianni ha trovato le parole giuste per spiegarsi e quindi va ringraziato e soprattutto condiviso. Smettiamola con la fuffa su Spinelli e su altro e torniamo ai fondamentali. Che sono la situazione del paese e la paralisi dell’Europa. A fronte di queste, le ricette del riformismo radicale ovvero della sinistra di governo, compresa la Lista Tsipras, sono le uniche possibili. Cari saluti

  • francesco

    Rompere gli argini (il gruppo del PSE) per cambiare l’Europa è la stessa logica che ha segnato il percorso di Sel sin dalla scissione dal PRC, nel vano e illusorio tentativo di cambiare il PD.
    Intanto si fanno inciuci con i peggiori rappresentanti di quel Partito, pilastro del capitalismo globalizzato, come nel Piemonte di Sergio Chiamparino, noto referente dei poteri forti che attanagliano la Regione .
    Quì sta l’ambiguità, in cambio di una cadrega.
    Quanto a Tsipras, la “ricerca” di cui parla Fratoianni, per bocca di Vendola ha prodotto anche lo slogan “Con Tsipras per incontrare Schulz” che la dice lunga sulla doppiezza di chi l’ha concepito. Sono dell’avviso che gli avversari di classe (e Schulz lo è, protegge sfacciatamente la Merkel) si combattono : non si incontrano come ha già fatto una delegazione di Sel, nè si blandiscono. Altrimenti si diventa complici di essi. L’unità della Sinistra si costruisce su altre basi e con altri orizzonti.

  • mariosi

    Sinistra e Liberta’ deve darsi una linea politica che eviti queste “analisi” continue del “particulare”: in Piemonte governa con….in Sicilia ha alleanze con…etc;
    sembra che il tentativo di una Syriza italiana,non dogmatica ne’ nostalgica,sia temuta in primis dai settori moderati del PD , ma e’ l’unico spazio politico reale,visto che e’ stato allontanato per consunzione il rapporto organico con il PSE oramai in mano a Renzi e monopolizzato dai tedeschi che hanno strategie da grande colaizione.

  • Guido Conti

    Non sono in grado di comprendere se che si firma francesco è sempre colui che non scrive di politica ma cerca di alterare le discussioni con parole vetuste, analisi sterili e inesattezze ciclopiche…se fossero persone diverse mi scuso preventivamente. A francesco che scrive 2 ore fa vorrei chiedere di fare uno sforzo teorico-politico ogni tanto….l’antipolitica populista da tutte le parti poggia su atteggiamenti come il suo, non penso che la società possa migliorare così o è proprio questo l’intento? Abbiamo esempi trentennali che per sintesi citerò come Bossi, Berlusconi, Grillo, Ferrero e non ultimo Renzi che hanno spoliticizzato con cura ossessiva l’Italia, parlando alle viscere delle persone per raccattare voti di potere…..Ho abbastanza esperienza di attivismo politico e militante per dire che SEL non è così e se c’è qualcuna/o in SEl che è così a lungo andare se ne andrà…come è già accaduto in questi giorni anche alla Camera….
    Nicola Fratoianni ha detto delle parole nell’intervista, confrontiamoci su quelle o lasciamo ferme le dita sulla tastiera del pc…..Perdonate la deformazione professionale da ex educatore, ma siccome io in questo socio-sistema capitalistico sto malino e penso che per star meglio si necessiti di politica e non dei suoi troppi derivati, di educazione civica e non di salvatori della patria, di conoscenza e non di ignoranza, di passione e non di pulsione di morte, di reale e non di fiction più o meno simulata, di verità e non di omissione dissimulata o peggio ancora di menzogne consapevoli…
    Mi auguro che la comunità SEL, che a me piace chiamare anche embrione di partito, che ho appena cominciato a frequentare e che mi sta dando la voglia di cercare e provare a far politica nuovamente, rimanga ferma sui fondamentali di Firenze e Riccione…e le parole del suo coordinatore mi sembrano il viatico “preciso”…perché vi trovo, soprattutto, quell’innovazione dialettica che congiunge percorsi politici e culturali intrapresi in altri spazi più o meno 15 anni fa…
    Un saluto speranzoso!

  • alberto ferrari

    Vorrei ricordare che Syriza in Grecia ha alla sua sinistra il KKK ( partito comunista greco) che alle europee si è opposto a Tsipras con una propria lista prendendo, se non erro, il 6%. Da noi rifondazione comunista è nella lista Tsipras. Come dire ogni realtà nazionale ha i suoi problemi, i suoi distinguo, le sue rogne e i suoi fratelli-coltelli. Personalmente credo che SEL unico partito in parlamento dovrebbe avere più orgoglio e considerazione per se stessa ed i propri elettori e non rincorrere sempre altri anche a scapito di annullare se stessa. Così non si va da nessuna parte e la sinistra radicale, alla nostra sinistra, da anni lo sta dimostrando. SEL, come in Piemonte alle regionale, cresce se è concorrenziale con il PD perché trova elettori che la considerano una sinistra di governo più coerente del PD con i valori della sinistra riformatrice. E dunque tra i due puntano a rafforzare, nella coalizione , SEL. Se, con la sinistra radicale, fa l’opposizione a prescindere, al PD rischia di non andare da nessuna parte.

  • francesco

    Come dire “mal comune mezzo gaudio”. Hai messo in fila una sfilza di nomi a mòzzo dimenticando quello più calzante di vendola. Già archiviata la telefonata con il dirigente dell’Ilva Gerolamo Archinà?

  • francesco

    Al momento il PD di Renzi, fermo restando che è l’espressione della moderna razza padrona, ha fatto meno danni del PD di Bersani. Non si dimentichi il sostegno dato al servitore della famiglia Agnelli Sergio Marchionne nella nota vicenda Fiat – Fiom che implicava la cancellazione dei diritti dei lavoratori ; l’avallo allo svuotamento dell’articolo 18 e alla “riforma” Fornero che ha elevato l’età pensionabile per le donne e gettato nella disperazione migliaia di futuri pensionanti. Il tutto dopo essersi genuflesso ai diktat dei massoni della troika e dopo aver votato il pareggio di bilancio in Costituzione.

  • Edoardo da Genova

    L’Altra Europa è l’unica zeppa ai piani che vorrebbero farci marcire. Le alleanze con il PUNTO di riferimento della SPECULAZIONE INTERNAZIONALE parla chiaro. I GRILLO/FARANGISTI mirano a far pagare la crisi ai soliti noti.
    Quello che è successo nel Parlamento Italiano ne è l’
    esempio. UNA ASTENSIONE BENEFICA l’attacco alla magistratura complici la DESTA e la DESTRA PD, proprio quando si stava scoprendo il VERMINAIO.

  • mariosi

    Una telefonata risaiola con Archina’ ,a cazzeggiare,messa a confronto con i miliardi di Euro rubati e dati ai Partiti (PD ,PDL etc) ad Expo’,Mose,Autostrade a ,fanno si’ sbellicare i poveri italiani dalle risate.
    Ma abbiamo perso qualsaisi senso intellettuale??

  • Edoardo da Genova

    Purtroppo le “strategie” parlamentari ci hanno fatto perdere una “piccola” occasione. Dopo la tirata d’orecchi a Corradino il PD è sempre piu’ inaffidabile, come inaffidabili sono i grillini.

  • francesco

    Il paragone con chi ha rubato miliardi è totalmente fuori luogo. Nessuno ha accusato Vendola (neanche la magistratura) di aver percepito prebende per la vicenda Ilva.E’ la genuflessione nei confronti dei padroni dell’Ilva , come ben si evince dalla conversazione con Archinà, che squalifica Vendola come dirigente politico. Altro che telefonata risaiola…

  • mariosi

    Trattasi di intecettazione di cazzeggiamento.Il solo paragonare questa presunta genuflessione, ai duri e puri che con maschia e politica determinazione si spartiscono milioni di Euro rubati ai contribuenti e in parte li danno ai Partiti,indica una vera e propria malafede intellettuale.