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Mercoledì, 28 gennaio 2015

Grecia, il governo Tsipras non perde tempo: stop alla privatizzazione del porto del Pireo

Grecia, Il giuramento e la firma di Alexis Tsipras nuovo Presidente

Primo stop di Tsipras alla Troika Ue: niente privatizzazione del porto del Pireo, il maggiore del Paese e simbolo del vasto piano di privatizzazioni richiesto dai creditori della Grecia. Ad annunciarlo è stato il viceministro della Marina mercantile del nuovo governo guidato dal leader del Syriza. «Fermeremo la privatizzazione del porto del Pireo e di quello di Salonicco», conformemente al programma di Syriza, il partito che ha vinto le elezioni, ha detto Theodoros Dritsas al termine del primo consiglio dei ministri presieduto da Alexis Tsipras.

La cinese Cosco ha già acquistato due terminal del porto del Pireo, vicino ad Atene, e avrebbe l’intenzione di subentrare nelle quote ancora possedute dallo Stato greco nella società di questo porto. Tsipras ha posto anche un altro paletto all’Ue manifestando la sua avversione all’imposizione di nuove sanzioni contro la Russia nell’ambito della crisi ucraina. Il premier greco, con una nota, ha espresso una obiezione formale al comunicato di ieri mattina dell’Ue nel quale si parla della “responsabilità” di Mosca nel “deterioramento della situazione nell’Est dell’Ucraina” e si evoca l’ipotesi di nuove sanzioni.

Tsipras, che secondo quanto riportato dalla Bild avrebbe avuto una conversazione telefonica con Federica Mogherini, ha sostenuto che il governo di Atene non era stato consultato precedentemente e il suo silenzio non poteva essere considerato, come solitamente avviene, un tacito consenso. “Sottolineiamo che (il comunicato) non ha il consenso del nostro Paese. Insoddisfazione per come è stata trattata la vicenda è stata espressa in una conversazione telefonica tra il primo ministro e l’Alto rappresentante per la politica estera europea Mogherini”, ha riferito un portavoce del governo greco, citato dal Telegraph. Il quotidiano britannico ricorda che il primo rappresentante diplomatico incontrato da Tsipras dopo l’insediamento è stato l’ambasciatore russo che gli ha consegnato un messaggio di congratulazioni del presidente Vladimir Putin. Nel corso di una visita a Mosca l’anno scorso, il leader di Syriza aveva detto che l’Europa “correva il rischio di spararsi da sola sui piedi” con la sua politica di sanzioni contro la Russia.

Intanto, dalla Germania, giunge il monito ad Atene da parte del ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel, vice-cancelliere socialdemocratico del governo di Angela Merkel, il quale ha chiesto al governo greco di essere “corretto” nei confronti dei “popoli tedesco ed europeo (…) che si sono mostrati solidali” in passato. La Germania rispetta la scelta democratica dei greci ma “è necessario che sia rispettato un principio di giustizia nei confronti del nostro popolo” – ha detto Gabriel in conferenza stampa – nei confronti di coloro che “in Germania e in Europa si sono mostrati solidali” con i greci accordando gli aiuti dal 2010. L’esecutivo greco emerso dal voto di domenica vuole rinegoziare il suo debito e si oppone vigorosamente alle misure di austerity accettate dai governi che l’hanno preceduto.

E sono in molti che attenderanno notizie da Atene. Secondo il programma annunciato il premier greco si prepara ad annunciare:

● Aumento del salario minimo da 439 a 751€ lordi per i lavoratori e

● Stop alle privatizzazioni imposte dalla Troika tra cui la cessione del 67% del porto del Pireo

● Ripristino della contrattazione collettiva e reintegro dei dipendenti pubblici il cui licenziamento è stato giudicato incostituzionale

● Accesso al pronto soccorso anche per chi non ha un’assicurazione sanitaria

● Elettricità gratuita per i 300.000 poveri a cui era stata tagliata

● Riapertura della televisione di Stato

E se tutto questo non è una svolta non sapremmo come chiamarla.