Sei in: Home › Attualità › Notizie › Grecia, il parlamento vota le unioni civili gay. Tsipras: giornata storica
Mercoledì, 23 dicembre 2015

Grecia, il parlamento vota le unioni civili gay. Tsipras: giornata storica

grecia

Sfidando l’opposizione dell’ancora influente Chiesa Ortodossa, il Parlamento greco ha legalizzato le unioni civili per persone dello stesso sesso. La legge ha ottenuto nelle prime ore di stamane 193 si’. Solo 56 i voti contrari, tra cui i nazionalisti di destra di Anel.

La nuova legge risolve tutti i problemi di natura legale (eredità, assistenza medica, reversibilità pensionistica) delle unioni ma non prevede l’adozione di bambini Per la Grecia si tratta di un enorme passo avanti considerando che solo due ani fa venne condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per discriminazione dei gay. A favore della legge oltre Syryza hanno votato altre 4 formazioni. Nel Paese si erano gia celebrati nel 2008 (quando la legislazione ellenica si allineo’ a quella Ue) due matrimoni tra persone dello stesso sesso ma sotto la pressione della Chiesa Ortodossa vennero annullate da un tribunale.

«Con l’introduzione delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso – ha dichiarato il premier Alexis Tsipras – si chiude un ciclo di arretratezza e di vergogna per lo stato greco, di negazione e marginalizzazione di una parte dei nostri concittadini che non hanno avuto finora alcun diritto nella convivenza col proprio partner, il che ha portato la Grecia a condanne da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo». Il premier ha anche dichiarato che oggi «non è un giorno di celebrazioni, ma un’occasione per chiedere scusa alle persone cui finora sono stati negati i diritti concessi agli altri cittadini, in paesi con sistemi giuridici più avanzati. Questo disegno di legge – ha concluso con una punta di amarezza il premier – avrebbe dovuto passare anni fa».

UNIONI-CIVILI-IN-EUROPA-DEFINITIVO-ter

Ora restano sette i paesi europei che non hanno una legge al riguardo: Italia, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.

Commenti

  • Francesco

    Un matrimonio non si nega a nessuno, ma…
    ELLENIKO’, l’ambulatorio autogestito di Atene, pieno di pazienti in attesa di essere curati gratuitamente, corre seriamente il rischio di essere sgombrato .
    Il sito, che resiste grazie alla solidarietà internazionale (con contributo in danaro e in medicinali anche dalla Valsusa) è in procinto di essere venduto a un miliardario, come conseguenza delle imposizioni contenute nel terzo “memorandum” accettato irresponsabilmente dal governo Tsipras.Chi vuole intendere, intenda!

  • mariosi

    Forse avendo conquistato il governo del Paese,e’ giunta l’ora di garantire non ambulatori a pazienti in attesa ma un nuovo e serio servizio sanitario universale per tutti.Tsipras si ispiri al nostro,uno dei migliori nel mondo e tra i meno costosi.Queste sono le vere riforme.

  • francesco

    Qualunque decisione inerente i servizi sociali è condizionata dai desiderata della gran Troika. Lo vuole il terzo “memorandum”, e il governo è condannato al ruolo di notaio. Pena l’esclusione dall’Unione Europea.