Sei in: Home › Attualità › Notizie › Inadeguati
Venerdì, 24 giugno 2016

Inadeguati

brexit-eu-referendum

Inadeguati. La prima parola che mi viene in mente è questa, dopo i risultati che sanciscono l’uscita dalla UE della Gran Bretagna. Inadeguata l’Europa, come inadeguata è la lettura di ciò che è accaduto, perché ancora oggi tutti i commentatori sono attenti solo a due questioni: da un lato, l’analisi ossessiva e continua di ciò che sta succedendo alle borse di tutto il mondo e dall’altro, la lagnanza un po’ aristocratica sul fatto che “su questi temi non si vota”.

In sostanza, i media dicono che il popolo è bue e non può scegliere. Lo stesso discorso lo hanno fatto per settimane sul referendum greco dello scorso luglio. Alla crisi della democrazia vorrebbero rispondere con una ulteriore contrazione della democrazia. Tutto andrebbe bene se si abolissero le elezioni o le consultazioni popolari per 5 o 6 anni. Ma andrebbe tutto bene per chi?

Il cuore del problema e il problema dell’Europa sta proprio qui: molta attenzione ai mercati finanziari, nessuna riflessione su che diavolo stia accadendo e soprattutto perché, nella pancia e nella testa delle classi più deboli. Votano “Brexit” i ceti popolari e la piccola borghesia, i più colpiti dalla crisi, quelli che stanno progressivamente perdendo tutto: il lavoro, la tutela, la prospettiva per sé e per i propri figli. E votano “Brexit” mutuando la retorica e il linguaggio della destra che monta sulla paura e la rivolge verso un nemico semplice, lo straniero. Che, si badi bene, in Gran Bretagna non è solo ed esclusivamente il nord africano, o il siriano, ma anche il lavoratore che arriva dal Sud Europa. Sono i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri amici, quelli con cui facciamo le chiamate Skype almeno una volta a settimana.

Cosa accade nella pancia degli operai di Manchester? Più o meno la stessa cosa che succede da anni nella pancia del piccolo commerciante di Roma, o del disoccupato a Quarto Oggiaro, a Milano. Questa è la domanda che oggi tutti dovrebbero farsi e su cui si dovrebbe discutere. O almeno dovrebbe farlo la Sinistra, in Italia e in Europa, se ancora ritiene che le classi subalterne siano la stella polare cui fare riferimento e se ancora ritiene che il capitalismo finanziario delle élite europee sia il male da combattere.

Siamo di fronte alla disgregazione dell’Europa, è certo. Ma non per la Brexit. Avremmo avuto la disgregazione anche con il “Remain” visto che le condizioni poste dalla Gran Bretagna all’UE per la permanenza erano tutte in senso anti-UE. Siamo di fronte alla disintegrazione, ma non da oggi. Questo è il punto. È accaduto e le conseguenze non possiamo prevederle perché non era ancora accaduto. Invece che esercitarsi su previsioni esoteriche occorre comprenderne le ragioni, nominare le responsabilità e agire di conseguenza. La responsabilità è delle oligarchie tecnocratiche e finanziarie. Il voto di ieri è il risultato della separazione crescente e conflittuale tra oligarchie e democrazia, tra sviluppo del capitalismo finanziario e democrazia. Più banalmente, tra poveri e ricchi di questa Europa, in cui i poveri sono sempre di più e i ricchi sempre di meno e sempre più ricchi.

Un monito che la Sinistra ripete da anni. Inascoltata. E allora, la verità è che non ce la caviamo con la retorica degli Stati Uniti d’Europa. Non funziona più. Come non funziona il richiamo alla “generazione Erasmus”. Perché è falsa. Perché non vede che accanto alla generazione che gira l’Europa c’è una parte di società e di quella stessa generazione che è sempre più esclusa. Fra l’Europa delle banche, accompagnata dalla globalizzazione dei mercati finanziari, e un salto nel buio, hanno scelto il salto nel buio.

L’unica via di uscita è la democrazia: fare carta straccia degli attuali trattati su cui si è fondato un patto sbagliato e anti-popolare e subito costruire un patto nuovo. Al posto del pareggio di bilancio, la nuova Europa tuteli i diritti dei cittadini, il potere d’acquisto dei loro salari, o la possibilità di avere un reddito e una casa, a prescindere dal paese in cui nasci e vivi. Serve un processo costituente dal basso vero, che consenta agli europei (oggi categoria mitica) di scegliere anche il governo europeo, sulla base di proposte politiche chiare e nette.

In tutto questo, c’è anche una possibilità della Sinistra che ha la responsabilità di essere rimasta per troppo tempo afona. O si risponde alla crisi dal basso, con una buona dose di conflitto sociale che sappia nominare le vere responsabilità del disastro cui stiamo assistendo, che non sono certo i lavoratori (siano essi italiani in Inghilterra, o africani in Italia) oppure questo ennesimo salto della Storia potrebbe avere esiti davvero imprevedibili. Per paradosso, le classi dirigenti europee dovrebbero guardare con attenzione e benedire la capacità conflittuale che il popolo francese sta dimostrando e mettendo in pratica, contro la Loi Travail. Potrebbe essere anche la loro ancora di salvezza.

Commenti

  • Lluis

    Caro Fratoiani, benissimo, ma questa Europa dal basso, che dovrebbe fare per esempio sugli immigrati o sulla crisi greca? Perché l’operaio di Manchester (dove tra l’altro ha vinto il remain) che tanto citi ha votato perfino contro le timidissime misure di solidarietà europee. Quindi possiamo (dobbiamo) anche riformare l’Europa, ma l’operaio inadeguato, inadeguato rimane; oppure stiamo ancora una volta ad inseguire le idee degli altri perché non abbiamo il coraggio delle nostre?

  • Killing moon

    Non serve un governo europeo, serve un governo degli europei che riconosca innanzitutto i valori di identità dei popoli, i bisogni e le aspettative dei giovani europei e degli extracomunitari, ma attraverso analisi specifiche che non siano decontestualizzate dalle realtà territoriali. Allora è evidentemente necessario che si parta dal basso perchè chi fa e produce lo fa dal basso e oggi si è evidentemente stufato di sottostare ai mercati finanziari e alle scelte strategiche cieche e finalizzate ad un processo di globalizzazione totale che fa comodo solo a pochi.

  • francesco

    Un’Europa dei popoli, solidale, dei diritti e della giustizia sociale si può tentare di costruirla solo dopo aver fatto saltare quella che c’è adesso che è il Comitato d’affari di una Borghesia parassitaria e guerrafondaia. Ed è IRRIFORMABILE , per via dei presupposti su cui è stata edificata. Analogamente bisogna adoperarsi per abbattere i governi degli Stati nazionali che continuano a sostenere questa Unione di massoni globalizzati, a partire dal sistema PiDista che è stato inaugurato in Italia.
    francesco, il primo.

  • mariosi

    Forse non sapete che in Spagna”comunitaria” e’ ancora peggio.

    Li’, (a nostri governi dormienti,) non ti danno i, anche se sei italiano,il Codice Fiscale (, si chiama NIE) e non ti danno la possibilita’ di fare niente realmente (neanche un contratto telefonico).
    Per averlo, a termine di pochi mesi, rinnovabile,devi avere Conto in banca di 9000 euro, Assicurazione sanitaria,Residenza, etc.,contratto di affitto,carta di credito.

    Sorpresi eh?….

    Lo sapevate?
    Altro che Gran Bretagna!!

  • francesco

    INADEGUATI!
    Assordante e ridicolo il coro apocalittico di tutti coloro che difendono l’Unione Europea, farneticando di volerla riformare dall’interno. Mentre in Italia è in pieno corso la campagna referendaria per respingere l’attacco renziano e PiDiota alla Costituzione, un dirigente autorevole di Sel-SI (Scotto) si rammarica per la scelta “democratica” del popolo britannico.
    Il termine “inadeguati” mai è risultato così calzante.
    francesco, il primo.

  • Enrico Matacena

    Di Europa ce ne vuole di più e che sia dei popoli . Chi vuole uscire dall’ Europa è un irresponsabile e talvolta qualcuno che vuole che le grandi lobbiers gestiscano i problemi europei con ancora meno controllo da parte di strutture democratiche .

  • Enrico Matacena

    qualche irresponsabile anche su quste pagine dice: siccome la democrazia funziona male, sopprimiamola. L’ Europa è poco democtatica ? allora dissolviamoila come struttura politica, in modo che i, grandi speculatori non abbiano piùn emmeno quei pochi vincoli e controlli che subiscono adesso.