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Martedì, 8 luglio 2014

Inps, il rapporto conferma le drammatiche condizioni degli italiani

Il rapporto annuale dell’Inps fotografa le drammatiche condizioni economiche in cui versano milioni di italiani: più di 6 milioni di pensionati vivono con meno di mille euro al mese e oltre 2 milioni percepiscono meno di 500 euro. Se a questi dati aggiungiamo i quasi 500 mila posti di lavoro persi nel 2013 e una media di un miliardo di ore di cassa integrazione all’anno nel periodo 2009-2013, ci rendiamo conto di quanto sia a rischio la tenuta sociale del Paese.

Il governo intervenga immediatamente per rimediare alle ingiustizie della manovra Fornero, a partire da una soluzione strutturale per gli esodati. E’ necessario un sistema previdenziale più equo che consenta a tutti di percepire una pensione dignitosa che tuteli soprattutto i giovani e tutti coloro che oggi sono privi di qualsiasi forma di protezione.

Occorre infine dare una svolta alla politica economica del Paese attraverso un piano straordinario per il lavoro che, allontanandosi dalle politiche di austerità degli ultimi anni, faccia ripartire l’economia attraverso investimenti massicci in politiche industriali, innovazione tecnologica, ricerca, salvaguardia del territorio e riconversione ambientale dell’economia.

Commenti

  • nino

    il governo di colui il quale dice che i trattati non si toccano deve modificare le pensioni in melius? Ferrara ci vorrebbe sperare, ma la realtà è chiara.

  • francesco

    Mi chiedo come faccia un dirigente di Sel a “intimare” al governo Renzi di “rimediare alle ingiustizie della manovra Fornero” per la quale e totalmente daccordo, e dopo che è stato detto in tutte le salse che la “riforma” non si tocca perchè sta dando buoni frutti. A questo punto sarebbe più credibile invitare la gente a rivolgersi a San Gennaro…

  • claudio

    Posso comprendere che un articolo sia una forma di espressione del pensiero e delle idee estremamnete sintetica, tuttavia sarebbe (a mio personale parere) più proficuo e soprattutto più convincente se si spendessero alcune righe, oltre che per indicare le criticità/problematicità che il Governo dovrebbe affrontare, anche per indicare delle proposte su come conseguire gli interventi che si auspicano.
    Sia intervenire sul sistema previdenziale per consentire “a tutti di percepire una pensione dignitosa che tuteli soprattutto i
    giovani e tutti coloro che oggi sono privi di qualsiasi forma di
    protezione”, come “dare una svolta alla politica economica del Paese” per far ripartire l’economia sono obbiettivi e priorità che credo tutti condividiamo ma se, come nel caso dell’articolo di Ferrara, si propone di conseguirli attraverso ‘impiego di risorse economiche pubbliche sarebbe opportuno (dato che Ferrara è un dirigente di un partito politico) indicare anche come quelle risorse dovrebbero essere reperite. Aumento della pressione fiscale?, tagli di spesa in altri settori? indicando i soggetti, le cifre e le conseguenze negative eventuali.
    Sicuramente ci sono margini economici su cui operare come possono certamente essere riviste talune scelte compiute dai precedenti e dall’attuale governo ma è sinceramente illusorio credere che la spesa pubblica possa essere sostenuta a debito, lo si può fare transitoriamente per un determinato lasso temporale per il superamento di una fase critica per poi rientrare dal debito una volta superati i problemi, ma non si può vivere perennemente a debito o indebitarsi per rimediare ad una situazione debitoria (come quella del nostro paese). Qualsiasi cittadino, Ferrara incluso, sa bene che può chiedere un prestito/mutuo per superare un momento di difficoltà ma non può farlo se ne ha già altri (prestiti o mutui) aperti che già fà fatica a restituire. La situazione del nostro paese non è molto dissimile (con le dovute differenze di scala). La crisi che stiamo attraversando avrebbe bisogno di risorse straordinarie ma lo stato debitorio dei nostri conti pubblici rende difficile sostenere ed ottenere ulteriori disponibilità. Certamente si deve cercare di ottenere una minore rigidità nell’applicazione dei trattati e degli impegni europei assunti ma è ingenuo (e inqualificabile per chi ha responsbailità politiche) omettere di dire che gli impegni richiesti sono a garanzia di aiuti indiretti che l’Unione Europea (attraverso l’azione della BCE che finanzia l’acquisto massiccio dei titoli di stato, ovvero del nostro debito permettendo al paese di avere liquidità e non rischiare di fallire, sul mercato secondario dei titoli, dato che per statuto non potrebbe acquistarli e dunque non può farlo direttamente). Non si può volre dall’Europa che ci sostenga economicamente in misura davvero straordinaria e poi considerarla cattiva se ci chiede un maggior ordine nella spesa pubblica per ridurre il debito pubblico (colossale) che abbiamo. Questa non è semplice ipocrisia è stupida miopia (dato che siamo noi la parte debole e di quell’aiuto non possiamo fare a meno in questo periodo). Pertanto ripeto, oltre a chiedere al governo su quali priorità intervenire, SEL e Ferrara hanno anche una praticabile, sostenibile economicamente e attuabile proposta su come agire?