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Giovedì, 23 luglio 2015

Le bombe atomiche e il Califfo

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La stampa italiana riporta la notizia dell’arresto di due presunti terroristi che progettavano un attacco alla base militare di Ghedi. Nel farlo trascurano un dettaglio non irrilevante. Non è una base militare qualunque Ghedi, è la base dell’Aeronautica Militare dove sono stoccate decine di bombe atomiche tattiche USA. Finora dei ferri vecchi ma in un futuro prossimo micidiali ordigni riconfigurati per attacchi tattici di grande precisione. A Ghedi ci sono ora i Tornado – alcuni dei quali proprio in questi mesi in fase di riconfigurazione del proprio software (un’operazione che richiederà un paio di anni) per trasportare le nuove bombe B61-3 e 4 a gravità ma con un sistema di orientamento nella coda che gli USA stanno rimodernando a costi elevatissimi.

Si parla di almeno 1 miliardo di dollari mentre per la messa in sicurezza se ne spenderanno altri 154 milioni circa, dopo che un’indagine interna dell’US Air Force effettuata nel 2014 mostrò gravi carenze. Altri 100 milioni di dollari verranno poi spesi ogni anno dagli USA per il dispiegamento delle nuove bombe. Eppoi in un futuro più o meno prossimo i Tornado verranno sostituiti dagli F35.

Intanto però in barba agli accordi internazionali sul disarmo nucleare e la non-proliferazione l’Italia aumenta la sua capacità nucleare in quanto firmataria dell’accordo di condivisione nucleare NATO con gli Stati Uniti. E contribuisce ad alimentare la corsa agli armamenti in uno scenario di Guerra Fredda 2.0 nei confronti della Russia. Ma si parlano o non si parlano tra ministri degli esteri e della difesa? Ora anche il rischio che Ghedi diventi o sia considerata obiettivo militare per sedicenti seguaci del Califfo. Che sia o non sia una minaccia veritiera resta il fatto che a Ghedi l’Italia ha deciso di continuare ad essere seppur alle dipendenze di Washington, una potenza nucleare. Infatti quelle bombe atomiche verrebbero sganciate da aerei italiani pilotati da piloti italiani che continuano ad addestrarsi all’uso della bomba atomica. Solo qualche mese fa le esercitazioni Steadfast Noon proprio a Ghedi dove per la prima volta hanno partecipato anche caccia polacchi. Il tema del disarmo nucleare dovrebbe essere al centro del programma pacifista di qualsiasi formazione uscirà dall’attuale processo di costruzione di un eventuale soggetto politico della sinistra. Cosa che ad oggi non pare sia tra le priorità programmatiche o di iniziativa politica.

Commenti

  • francesco

    Usciamo dal generico e cominciamo a piantare dei paletti.
    Disarmo nucleare, programma pacifista, missioni di “pace”…Che ne dici, caro Martone, di avviare una bella, lunga, martellante campagna per l’uscita dell’Italia dalla NATO (o della NATO dall’Italia) da mettere al centro del programma di un futuro, nuovo soggetto politico della Sinistra?
    Ci divertiremmo a contare le defezioni degli ultimi arrivi dei piddini pentiti…
    Nel quadro geo-politico attuale dell’Italia non è possibile arrestare la corsa agli armamenti convenzionali o nucleari. Non lo consentono lo zio Sam d’America e i suoi nipotini ossequianti dell’Unione europea.

    francesco, il primo

  • Francesco Martone

    Caro Francesco, in effetti, attraverso la richiesta di bloccare la conversione dei Tornado e di non acquistare F35 altro non si fa se non praticare l’uscita dall’accordo di condivisione nucleare NATO visto che se non c’è capacità nucleare alla fine non ci sarà neanche accordo. E questo io lo vedo come il primo passo per la revisione della nostra partecipazione all’Alleanza. Vero è che le bombe restano comunque nella base USAF di Aviano, ma cominciamo a chiedere conto del perché l’Italia non fiata ed è pronta ad ospitare bombe atomiche di nuova generazione. Sollevare il tema serve ad aprire una discussione politica sulla NATO, sugli assetti post-guerra fredda e sul diritto all’autodeterminazione, che passa anche attraverso la riapertura di un dibattito serio sulla presenza di basi USA e NATO nel nostro territorio. Forse per questo il PD non ci vuole sentire da quell’orecchio. Conta che altri paesi NATO hanno già deciso da tempo di non ospitare bombe atomiche sul loro territorio. A suo tempo venne presentata una legge di iniziativa popolare per dichiarare l’Italia libera da armi atomiche. Si potrebbe riprendere quel filo tanto per iniziare.

  • francesco

    Daccordo. Non c’è tempo da perdere. Grosse nuvole nere si addensano a est dell’Europa.