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Sabato, 21 giugno 2014

Lettera aperta a Migliore, Di Salvo, Fava e quanti sono con loro o intendano seguirli. (La risposta di Fava)

SELnoWAR

Cari Gennaro, Titti, Claudio, e cari compagni che avete lasciato Sel o che meditate di farlo, non vi dico delle telefonate, della delusione, dello sgomento. Lo sapete certamente. In queste ore difficili non smette di girarmi per la testa la nota frase di Talleyrand: “E’ più che un crimine, è un errore”. Crimine no, siamo in tempi di scelte politiche libere, non esistono fedeltà e tradimenti, e il senso di comunità e appartenenza ognuno liberamente lo gradua. Ma un errore sì, un errore grave, anche dal punto di vista degli argomenti vostri. Non posso davvero credere che la ragione scatenante di una così pesante decisione sia questa o quella frase pronunciata da Vendola o da chicchessia. Farei torto alla vostra intelligenza e alla vostra esperienza. La questione che è sul tavolo, come voi stessi affermate, ha nome e cognome: si chiama Pd e governo.

Non trovo legittimo rappresentare Sel come un covo di estremisti; trovo legittimo proporre che Sel sostenga il governo Renzi, e magari confluisca nel Pd.
Non lo condivido, ma capisco si possa pensare che ciò cambierebbe qualcosa negli assetti politici italiani. Credo che cambierebbe poco o niente, se restasse l’asse tra Pd e Ncd di Alfano, e penso anche che il “renzismo” non sia destinato a contenere l’Alfa e l’Omega di tutte le italiane sinistre transatlantiche. Mi sarebbe piaciuto  discuterne apertamente, magari sul testo di una qualche mozione presentata al nostro recente Congresso. L’avrei contrastata, comunque l’avrei ritenuta e la ritengo una posizione legittima.

Ma voi, cari compagni, avete fatto tutt’altro: trasformando una normale valutazione del gruppo su un provvedimento (il decreto degli 80 euro) in un’Autodafè,  avete innescato un esodo di parlamentari verso la maggioranza. E alla Camera, dove i numeri –anche grazie al premio di maggioranza che esattamente i voti di Sel fecero scattare- sono per il governo abbondantissimi.

A parte la tristezza per il Ritorno del Sempre Uguale, nella politica e nella sinistra italiana, il fatto è politicamente ininfluente. Che senso ha? Il risultato più probabile è che contino zero quelli che vanno. E quelli che restano.

Di più: ho l’impressione che il Pd sia da questa mossa più imbarazzato che entusiasta, e non solo nella sua ala sinistra.

Un errore politico. Una mossa priva di senso politico.

La legislatura durerà probabilmente fino al 2018. C’è tempo. Non siamo, certo, in questi anni, riusciti a costruire la sinistra che volevamo. Ma Sel ha più di un milione di voti, più di 40 parlamentari, tanti valenti amministratori locali (e nessuno ha dimenticato il contributo nostro alla scelta e alla elezione di Pisapia, Doria, Zedda) che hanno aggiunto valore alla battaglia del centrosinistra. Abbiamo aperto una interlocuzione con mondi importanti partecipando alla impresa della lista “L’Altra Europa per Tsipras” (che ha fatto il quorum). Uniti possiamo esercitare una funzione, stando all’opposizione, con testa e cultura di governo (ma ça va sans dire, verrebbe da sottolineare ad uno che viene dalla storia mia e di molti di voi). Votando a favore di quel che ci piace e contro quello che non ci piace. Potendo infine trarre un bilancio più serio e meditato dell’azione del governo e del Pd nuova gestione.
Tanto più che, quando si formano partiti “della Nazione”, per il bene della Nazione medesima, qualora non ce ne fossero, bisognerebbe subito fondarne altri: l’opposizione è una funzione essenziale del governo democratico delle Nazioni.

Per quanto mi riguarda i risultati della legislatura si misureranno su tre assi: occupazione e diritti del lavoro; livello di diseguaglianza; condizioni etiche e democratiche della Repubblica. Passai all’opposizione dei Ds quando Blair ne diventò la stella polare (e non vi dico il mio sbalordimento nel vedermelo rivenduto vent’anni dopo come l’ultima novità, persino dopo i bei risultati in Iraq). Non aderii, con molti altri, al Pd, partendo dall’idea che è necessario esercitare una più alta critica della globalizzazione e del capitalismo finanziarizzato (ed eravamo alla vigilia della grande crisi che ha investito il mondo come una tempesta, e riportato l’Italia trent’anni indietro).  E’ vero che “solo i cretini non cambiano mai idea”, ma è vero anche che bisogna resistere almeno un po’ alla tentazione di cambiarla troppo spesso. Ma ora bisogna darsi il tempo, agendo, di poter meglio valutare. Usando e non disperdendo la forza, per quanto piccola, di cui disponiamo.

Posso sperare di convincervi a prendere almeno una piccola pausa di riflessione?

Vostro
Fabio Mussi

la risposta dell’onorevole Claudio Fava

Commenti

  • fortunato

    Perfetto…non fa una piega. In particolare il passaggio sulle motivazioni, o presunte tali, della traslazione…Non strategie di lungo respiro né insanabili contrasti di azione politica….ma un prosaico si o no agli effimeri (per molti…) 80 euro…Un conio che non vorrei mutare in 30 denari…

  • manuela

    condivido al cento x cento. Grazie Signor Mussi

  • Guido Conti

    La mia idea su questa questione è che se si fa politica esclusivamente “trattando” col cosiddetto ceto politico nelle istituzioni e stare continuamente all’opposizione forse logora chi non è portato ad una ricerca sull’attualità che cambia, muta e si trasforma, in Italia da trentanni sempre nel modo peggiore…..ma ragiona sul qui e ora come fosse un investimento personalistico…
    Ho conosciuto e fatto politica con tante persone che attraverso la dissimulazione hanno ottenuto tornaconti personali, per i motivi più diversi ad ascoltarli, senza mai credere alla causa in cui stavano, nascondendosi in un professionismo inventato e inetto che assomigliava tanto al concetto di profitto che muove da oltre due secoli l’economia del pianeta….La mia sensazione rispetto a questi ex dirigenti non è la stessa di cui prima, ma è legata ad una lettura dell’esistente che non riesce ad andare più oltre…che sente lo sconfittismo ma non lo combatte, lo assume come realtà e da qui al conformismo il passo è breve…Infatti la coerenza politica sarebbero le dimissioni da parlamentari che penso non daranno, ed ecco l’autoreferenzialità….Fabio Mussi è molto elegante e dimostra classe da vendere, io non essendone all’altezza, chiedo a coloro che hanno dubbi di toglierseli in fretta, a livello nazionale avere questi dubbi è inconcepibile…a coloro che vogliono andarsene, di farlo ora perché SEL, a mio parere, non si trovi nuovamente in tali situazioni di corto respiro…e consentitemi, dovendo avere a che fare con la sofisticata narrazione della comunicazione quotidiana…
    Abbiamo necessità di tutto tranne che di corto respiro…
    La democrazia italiana è stata in pericolo altre volte, ma il conflitto politico lo ha impedito; senza la sinistra parlamentare pare che non esista opposizione al disegno controcostituzionale in atto, tanto caro al potere mercatista e alla probabile nuova commissione UE…
    Aggiungo che ho come un’ossessione al non rassegnarmi al fatto che mezzo paese avente diritto non vota da anni e il potere politico invece di includere e far partecipare, cancella le elezioni per legge…
    Se siamo libere/i, pare solamente di consumare ciò che vogliamo, consumiamo l’arroganza e la pazienza delle culture di destra vecchie e nuove, dando vita ad un blocco sociale che allarghi quel milione di persone che insieme a noi hanno ancora a cuore le sorti delle bambine e dei bambini, che internet o non internet, non hanno responsabilità del mondo in cui vivono…..Un saluto speranzoso!

  • francesco

    Toh, ricompare un “desaparecidos”, l’uomo che fu ministro dell’Università e della Cultura di un governo Prodi senza lasciare la ben minima taccia.
    Per la Storia, da ossequioso epigono di Massimo D’Alema, fu uno dei protagonisti della Bolognina dove si decise la liquidazione del PCI di Enrico Berlinguer di cui Mussi fu convinto assertore.
    Un personaggio gattopardesco , anch’esso approdato in Sel come Claudio Fava dalla “sinistra” DS, di cui una Sinistra degna di questo nome può fare tranquillamente a meno.

  • Orlando Cervoni

    Quello che dice Mussi è esattamente ciò che Sel era e per la quale l’ho votata nel 2013. Ora, semplicemente, si vuole rifare Rifondazione Comunista. Grazie, ma abbiamo già dato.

  • roberto

    ragionamento semplice e lineare,ma si sa questa è stata e sarà la sinistra,se no si sarebbe al “settimo cielo” da tanto tempo!

  • Marco Baggioli

    Ottima lettera, apprezzo molto il giudizio su Blair (vedi guerra Dell’Iraq).
    Temo tuttavia che chi ha deciso di uscire, lo fara’. La cosa sinceramente non mi rattrista, c’e più ‘ entusiasmo, abnegazione, dedizione al lavoro fra i compagni nei circoli di base, che fra questi deputati che se ne vanno. Forse hanno avuto troppi onori, troppa “audience” mediatica . . . Troppo . Compagno Mussi sei generoso, apprezzo l’analisi della vicenda, sembra tutto un pretesto per mettere in atto decisioni gia’ prese. Io con questi “folgorati sulla via di Damasco” sono meno indulgente, se non sono in grado di rappresentare la generosita’dei nostri militanti e le scelte del partito, che se ne vadano, forse il PD e’l’approdo migliore per loro.

  • Giuseppe Delle Cave

    Ancora con ‘sta manfrina? Non è assolutamente vero!

  • Tiziano Sguazzero

    Fascinazione renziana: se i dem fossero coerenti e un po’ “generosi” dovrebbero invitare al tavolo della presidenza del prossimo congresso nazionale Paolo Cirino Pomicino e Ciriaco De MIta. Si è infatti ricostruito il grande centro (patrocinato da Napolitano, presumibilmente in una forma diversa) aperto a sinistra (ci potranno entrare senza difficoltà Migliore e Fava, che vedremo al lavoro per rifare “Forze nuove”; ci potranno restare Orfini & Co. …), aperto al centro («Scelta civica», «Centro democratico»…), aperto a destra (cantiere aperto) + mondo imprenditoriale, partite IVA… Ci si può aspettare un modello di democrazia “totalitaria”, che tutto ingloba: simboli politici (PSE) ridotti a brand, simboli religiosi (rassicuranti), marchi, pezzi di ceto politico intercambiabili, intellettuali compiacenti che inneggiano al nuovo, giornalisti che fanno il tifo per lui. Davvero uno spettacolo entusiasmante, soprattutto quando capita di ascoltare la classe dirigente renziana.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Veramente, io ho sentito di recente Occhetto dichiarare che l’obiettivo della Bolognina era un partito come Sel, non certo il PD. Dunque, non vedo contraddizione nelle scelte di Mussi.

  • Uccio Levante

    Caro compagno Mussi, è vero che tutti abbiamo il diritto di cambiare idea e che ciò va rispettato. Ma, i cittadini che con il loro voto hanno sostenuto quell’idea votando per chi la rappresentava, non hanno il diritto di continuare ad essere rappresentati da chi quell’idea continua ad amarla ? Chi – cambiando idea – si sente più vicino ad altri interessi, non dovrebbe farsi da parte almeno fino alla successiva espressione di consenso ?!

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Finché la legge elettorale non avrà le preferenze, avremo sempre questo dilemma che si scontra con l’assenza del vincolo di mandato prevista per Costituzione (e meno male che c’è).

  • Adriano Rocca

    Grande compagno Mussi….come sempre

  • Guido Conti

    come dei tuoi sterili commenti? ma smettila di offendere…studia!

  • Enrico Matacena

    Grande e ottimo come sempre Fabio Mussi ! L’ho seguito, uscendo dai DS quando essi confuirono nel PD e mi ritrovo al 1005 con lui . Per me SEL è quello che era o deveva essere il PDS ; un partito chiaramente di sinistra , risoluto e deciso , ma sempre disposto al dialogo e ad ogni occasi0ne per spostare a sinistra la situazione . Altro che rifondazione 2 ! Ai compagni di rifondazione dico : vi rispetto, e umanamente vi stimo anche , ma voi non avete capito molto con il vostro settarismo da testimoni di una sinistra sempe sconfitta e marginale. A Gennaro Migliore e quelli come lui che vanno via : siete succubi del PD e non voglio pensare che siete alla ricerca di un posticino tranquillo dove essere rieletti. Non vi fa schifo l’ idea di poter essere alleati di Alfano ? Di sinistra c’è bisogno, per questo SEL deve vivere e diventare molto più grande di quel che è oggi: l’80% del voto grillino è il nostro terreno di conquista !

  • Roberto

    Caro Fabio, condivido pienamente. Purtroppo però ho la sensazione che questi signori abbiamo trovato il pretesto giusto per mettere in pratica una decisione già presa da tempo.
    A mio avviso, difficilmente torneranno sui loro passi.
    Andare avanti tocca a noi.
    Un saluto a tutti.

  • emanuele zinato

    D’accordo con Mussi. Estremamente addolorato per ciò che accade (il Sempre uguale…).Provo a esternare il mio dolore con i versi di Paolo Volponi

    UNO STRALE – Paolo Volponi [Nel silenzio campale]

    Un dolore politico e letterario, uno strale
    dalla fortezza inglobata, ma non arresa,
    una contrazione reumatica o una virale
    infezione devasta e sfonda la mia attesa
    della notte: blocca lo svolgimento orizzontale
    della pellicola all’altezza della fascia stesa
    sui contorni del circondario e trancia il verticale
    perno di sostegno, da impedirne la presa
    che può ricondurlo vicino, strumento reale
    di contatto, braccio, piede, estesa
    mano, e anche mentale
    condotto fino a un punto fermo, a difesa
    di ogni vera presenza, del diritto ambientale
    alla stanza, ariosa, tiepida, accesa
    di una rispettosa luce che seppure artificiale
    capace sarà di cedere,
    di assecondare la discesa
    del lume strale
    dentro la favilla animale.

  • francesco

    Occhetto è un saltimbanco con le idee confuse, privo di senso autocritico.
    Nel suo confuso girovagare è transitato persino dalle parti di Mariotto Segni, uno dei demolitori della Carta Costituzionale, e successivamente dalle parti dell’IDV di Di Pietro.
    Se fosse vero quello che hai sentito, i liquidazionisti dell’ideale comunista dovrebbero militare tutti in Sel, benchè sia nata come Movimento ibrido” e non come Partito, per manifesta ammissione dei loro fondatori.

  • massimo

    Esprimo il pieno dissenso per quanto detto dall’ex ministro Mussi, e invio pubblicamente la copia della mail con cui ho risposto all’invito per la manifestazione del 25 giugno, firmata da Nichi Vendola.
    Non è corretto questo comportamento, non è da condottiero che conduce ma da duce,
    SEL ERA un bel partito, era la sinistra riformista in cui tanti credevano e riponevano speranze.
    Poi è diventato il partito del singolo, il partito di chi con “no contro Schultz, ma con Tsipras verso Schultz” si è nascosto dietro l’ambiguità.
    Il partito di chi ha perso la propria identità appoggiando una lista di intelletuali, che in modo molto intelletuale hanno detto non vogliamo SEL e non vogliamo le espressioni territoriali.
    la politica per qualcuno può essere una professione, un lavoro sterile da “metalmeccanicco” con gestualità ripetute, per altri è passione, impegno, attaccamento ai territori ed ai loro problemi, ed è questa per la quale continuerà il mio impegno.
    Adesso, qualcuno, dalla cultura eccezionale con modo di fare gentile dopo avere sempre deciso da “duce” ci chiede la partecipazione ad una “adunata di piazza” per il 25?.
    Mi spiace, molto, ci avevo creduto.
    R.I.P. SEL

  • adamo

    È il classico comportamento degli ex dc e questi signori(eufemismo)non possiamo annoverarli certo a sinistra,stanno piu’ a destra di Dalema e Napolitano,percio’ vadano pure in mezzo a quel guazzabbuglio di ex dc e fascisti,ingrassino ancora i poteri forti,mentre la povera gente continua ancora a soffrire ed a chiedersi”ma perché l’ho votato?”col risultato che nauseata,alle prossime elezioni non andra’a votare.Caro Mussi non è una grande perdita,meglio cosi’che avere la serpe in seno….casomai,cerchiamo di dialogare a sinistra votando magari le cose(poche)che riteniamo giuste,stando all’opposizione,dimenticando il politichese…….I ricchi sono tanti ed al potere non ci andrà mai la sinistra;ma quantomeno,guardiamo ed uniamoci ….a sinistra.

  • Maurizio Cantafio

    concordo con ogni parola e con lo spirito…grande fabio!!…

  • Ilda Marino

    Sig. Mussi non credo che la sua lettera farà effetto sui dissidenti. Ci sono in aria le riforme quella della legge elettorale in primis che di nuovo nega agli italiani il diritto di esprimere le preferenze. Siamo alle solite il Segretario del partito o la dirigenza, stiamo lì, decidono chi deve andare in parlamento. Inoltre la soglia di sbarramento è molto alta, specie per i partiti non apparentati, e evidentemente i dissidente temono che Sel potrebbe anche non farcela e allora meglio correre ai ripari prima non crede? Per questo ritengo non riceverà risposta alla sua lettera aperta. Meglio tentare di ri-costruire una sinistra unita e di passare alla formazione, come fatto per Le europee, di una sinistra per l’Italia. Non supoereremo il quorum spero di sì se in due mesi di campagna abbiamo superato il 4% necessario per le europee. Ma almeno avremo lottato senza salire sul carro del vincitore e perderemo con onore

  • Giorgio Renzi

    Vedo che ci sono quelli che hanno sempre certezze, la verità rivelata..gli altri tutti imbecilli di cui si può fare a meno. Questo è il dramma della presunta sinistra. Personalmente mi ritrovo nelle pacate considerazioni di Mussi. Un po’ più di razionalità e pacatezza non farebbe male. Può darsi che Mussi Ministro non abbia lasciato tracce. Ma lo sputasentenze Francesco quali e dove le ha lasciate?

  • maxalive

    Io ci credo di più ora,invece,senza doppiogiochisti e sabotatori.Buon viaggio!

  • Giorgio Renzi

    Ancora in giovane età, io, come molti altri, mi lasciai trascinare dall’ambizione alla vita politica e qui trovai molte avversità; al posto del pudore, della correttezza, della virtù, trionfavano l’impudenza, la corruzione, l’avidità del guadagno” (Caio Sallustio Crispo, 54 a.C.)
    Come vedete nihil sub sole novi

  • Mario Cicero

    Con questo intervento ho commentato la lettera di Claudio Fava.Invito tutti a non bloccare il popolo di Sinistra che si e’ messo in cammino, l’Italia le nostre comunità hanno bisogno di una politica di sinistra, iniziamo dai territori ad aggregare chi vuole intraprendere questo percorso.
    Caro Claudio e’ destino, non riusciamo a convivere nello stesso partito, quando qualche anno fa mi hai chiamato per insieme aderire a Sel ti dissi di no perche’ ero convinto di poter contribuire a costruire un grande partito di sinistra che metteva insieme le migliori risorse umane, etiche e morali della nostra Italia. Questo partito doveva essere il P D, quel sogno si e’ infranto e’ ho accettato nel 2013 il tuo invito a aderire a Sel, un partito a mio parere da strutturare rendendolo protagonista nei territori, le elezioni Europee sono state a mio parere un esperienza positiva dandoci la possibilità di “dispiegare le nostre Vele” per navigare in mari più ampi, molti dirigenti si Sel sia Nazionali che periferici, non si sono entusiasmati, infatti, sono stati assenti in questa campagna elettorale, vivendola senza mettere il cuore. Il segnale che e’ venuto dalle urne e’ stato a mio parere chiaro,uscite dai recinti,uscite dai settarismi, costruite una sinistra di governo che propone e operi per politiche di sinistra. Questa speranza non possiamo deludere per queste ragioni non condivido la Tua fuga, oggi abbiamo forse l’ ultima occasione di non bloccare il cammino che la sinistra dei territori a intrapreso, io nel mio piccolo darò il mio contributo ascoltando e confrontandomi con le comunità e i territori. Spero solo che nei ruoli che rivestite Tu e gli altri che siete andati via,abbiate rispetto per il lavoro che ogni giorno tanti compagni fanno, nelle periferie di questa Italia per dare risposte ai tanti bisogni che vivono i nostri imprenditori, professionisti, lavoratori. Astenetevi da inopportune valutazioni, siate positivi, non demolite il lavoro fatto con sterile polemiche, noi vogliamo lavorare per una sinistra di Governo.

  • Michele Venezia

    Non condivido politicamente la fuoruscita di questi compagni da SEL.Sono curioso di vedere come voteranno i provvedimenti , in chiave liberista,del governo Renzi. Se continueranno a votare NO ,non c’è motivo di andare via ma se votano SI significa che sono stati degl’ infiltrati in SEL.

  • Dario

    Concordo pienamente. Oltre alle preferenze, ci vorrebbe il vincolo di mandato: se non vuoi più stare nel tuo gruppo e portare avanti le battaglie per cui sei stato votato, ti dimetti e fai subentrare il primo non eletto. Altrimenti la rappresentanza non ha più senso, come ora.

  • matteo brescia

    Sono deluso. Tra Renzi e il PRC c’era una giusta sintesi in sel. Ora non andro’ piu’ a votare.

  • Franco Monti

    Probabilmente si sentiranno finalmente liberi dalla cappa ideologica di SEL e voteranno secondo coscienza con l’unico obiettivo di approvare provvedimenti che siano nell’interesse di tanta gente che aspetta delle soluzioni. Nei vostri interventi sento solo valutazioni di schieramento (sinistra, destra) o definizioni tipo “provvedimenti in chiave liberista” senza mai entrare nel merito dei problemi.

  • Peppe Ariemma

    Sono perfettamente d accordo co Fabio. Però una cosa e certa se vanno via da SELdevono dimettersi anche da pparlamentari perché non sono stati

  • andrea

    Non c’è la possibilità che magari si stanno aprendo nuove prospettive? Poi chi è che ragiona per schemi precostituiti?

  • fulvia bandoli

    posso capire che per voi sia difficile ricominciare e ricostruire una Sinistra anche perche’ tante volte non ce l abbiamo fatta . Potrei anche sforzarmi di capire, pur non essendo d accordo, che mi si dica che a sinistra del pd non ci sarebbe piu’ alcuno spazio da coprire. Ma che ci raccontiate,care compagne e cari compagni che ve ne siete andati da Sel, che l avete fatto per andare nel centrosinistra…. beh questo no,proprio non lo capisco. Ma dove lo vedete oggi il centrosinistra quando al governo ce’ Renzi con Alfano e le riforme istituzionali ed elettorali ( quelle che feriranno la Costituzione e che taglieranno la testa a tutti i partiti minori) saranno fatte con Berlusconi e Lega? Lo vedete forse nelle politiche economiche, in quelle sociali o per l ambiente , lo vedete nel decreto Poletti sul lavoro che aumentera’ la precarieta’? Avete forse dimenticato di colpo che a buttare all aria il centrosinistra e l esperienza di Italia Bene Comune e’ stato il pd con la sua scelta di larghe intese che dura da oltre un anno e mezzo e che Renzi promette di far durare fino al 2018?
    Io non ho mai avuto un atteggiamento pregiudizialmente contrario ne verso il pd ne verso il centrosinistra ammesso che si materializzasse con un suo programma , una sua idea dell Europa e dello sviluppo in italia. E a condizione che in questo centrosinistra ci fosse una Sinistra capace di autonomia di proposta . Ho sempre creduto nel confronto ma a partire dalla realta’ dei fatti concreti. E oggi purtroppo non vedo centrosinistra all orizzonte ne contenuti alternativi al liberismo che lo caratterizzino. Ditemi allora che forse vi spaventa la legge elettorale in arrivo perché riduce spazio ed e’ antidemocratica ,ditemi che siete stanchi di cercare ancora ….come diceva Claudio Napoleoni,ma non prendete in giro la mia e la vostra intelligenza dicendomi/ci che siete usciti da Sel per andare nel Centrosinistra a cui noi ,secondo voi ,avremmo voltato le spalle. Oggi il campo del centrosinistra non ce’.

  • franco

    Quando è nata la lista TSIPRAS mi ero illuso, credevo che raggiugendo la soglia del 4% si potesse finelmente costruire un soggetto politico unitario a sinistra che potesse condizionare da sinistra il PD, purtroppo debbo prendere atto che questo non è stato possibile; sono deluso e pur condividendo quanto scritto dal compagno Mussi, credo che a sinistra non sarà possibile costruire un solido soggetto politico.

  • alberto ferrari

    No Fabio. La questione non è PD e governo. La questione è “linea politica!”. Non trovo però neanche
    utile ed opportuno che SEL confluisca nel PD., a meno che una legge elettorale non ci faccia sparire e allora ognuno come elettore farà ciò che vorrà. Con te, coordinatore dell’embrione di SEL, “SD per il
    socialismo europeo” ( ti ricordi che avevamo scritto così), eravamo partiti per un viaggio ben diverso tramutatosi poi in SEL ma con la stessa motivazione: di fronte alla maggiore forza di sinistra che si scioglieva verso un futuro che ci appariva, forse più di oggi, di chiara impronta centrista,
    abbiamo sostenuto e scommesso che quel viaggio poteva e dovesse avere un’altra direzione: quella di cercare di dimostrare che anche in Italia era possibile un grande partito di sinistra, trasversale e non di una sola parte, con vocazione di governo come era nella migliore tradizione delle famiglie
    socialiste europee; a partire dalla SPD di Brandt. Un partito, meglio, una cultura politica da trasferire nel paese, che avesse al suo centro la democrazia , lo stato come comunità sociale e tanta liberta individuale e di mercato quanta lo stato ritenesse non in contrasto o di ostacolo con il bene comune ( dalla eguaglianza, al lavoro per tutti alla tutela delle risorse ambientali). Così fu pensata SEL da un gran parte di noi. Un contenitore aperto a tutti quanti, intellettuali, società civile, altre sinistre, volessero
    contribuire a questo progetto di non rassegnazione alla anomalia italiana – un paese senza più una sinistra riformatrice – rispetto al resto dei paesi europei. Non un semplice collante di sinistre radicali e movimentiste che non avevano oramai più consistenza elettorale perché avvitate su se stesse.
    Purtroppo non tutti la pensavano così. Una parte continuava a ritenere che SEL
    dovesse essere solo una fase transitoria, un non partito, un “collante” appunto. Di questa parte alcuni con una cultura, un percorso di vita ed una militanza movimentista, certamente in buona fede.
    Altri, con posizioni di radicalismo politico, forse non altrettanto in buona fede, continuando a vedere in SEL un mezzo per rinvigorire, unendole, sinistre oramai politicamente senza spinta . Questa ambiguità, presente non solo nella base, ma anche nella dirigenza, fece si che: la necessità di dare a
    SEL un “vero e proprio manifesto politico”, che avrebbe fatto chiarezza – cosa che appunto non si voleva – si trasferì in un esasperato tatticismo : stare o no con il PD, a discapito della definizione politica
    di SEL( i suoi valori, la sua missione e le sue proposte di società) e dell’ORGOGLIO di sentirsi appartenenti a SEL e, dunque, di propagandarla, in particolare dopo le elezioni politiche, come la nuova e sola forza di sinistra presente nel parlamento italiano, anziché continuare a parlare di SEL
    come se si trattasse di un “prodotto con scadenza”, di una mission a termine. Così si è arrivati
    all’ultimo congresso dove, anche per l’arrendevolezza di Nichi ( come dimostrato dalla totale dissonanza tra il discorso di apertura del congresso e quello di chiusura, sintetizzabile nella frase con Tsipras ma non contro Sculz ) la componente movimentista e radicale ha avviato , – in particolare con l’avventura
    delle elezioni europee con la rinuncia al simbolo di SEL e l’infausto esito di ciò che è apparso, sin
    dall’inizio, un accodarsi ad altri, – quello che appare a tutti gli effetti come l’inizio del processo di chiusura di SEL. Ho condiviso gran parte del processo politico di Migliore e degli altri compagni. Dalla necessità
    di entrare nel PSE per uscire da ogni ambiguità di scelta di campo, al privilegiare comunque e sempre ( come a Milano a Genova a Sassari e a in Piemonte alle recenti regionali) la ricerca di una concorrenzialità con il PD, all’interno di un progetto di centrosinistra. Su queste basi, nel mio piccolo,
    ho portato nella mia provincia SEL ad essere presente con ruoli di governo nella amministrazione provinciale. Per questo trovo la scelta di Migliore sbagliata e non solo incomprensibile ma
    fortemente demotivante per tutti noi che abbiamo condiviso le scelte politiche.
    Credo, caro Gennaro che tu, Fava, Di Salvo ecc. forti anche del consenso maggioritario che avete riscontrato nel gruppo parlamentare non avreste dovuto uscire da SEL ma continuare la battaglia politica
    anche a difesa dei tanti che all’interno di SEL non hanno condiviso e non condividono la linea politica di quanti , con l’idea che SEL debba svolgere solo la funzione di “collante” di sinistre affette da radicalismo testimoniale, stanno di fatto, consapevoli o meno, avviando, temo, la sua scomparsa.

  • Claudio Degl’Innocenti

    Ma non direi vincolo di mandato, giustamente non previsto dalla costituzione. Semmai vincolo di coscenza

  • Nadia Lamberti

    condivido il tuo pensiero – nulla e’ perduto – la gente va e viene – noi ci siamo sempre – e quindi sempre avanti Mario Cicero

  • ophios

    Brava Fulvia, come sempre.
    Cari saluti da Udine.

  • Giancarlo da Torino

    E perchè mai? Il mondo non finisce qui, solo perchè alcuni si sentono affascinati dal renzismo. E inoltre fra Renzi,Prc e Sel c’è ancora subito l’opzione “Tsipras”, da costruire e verificare.

  • ophios

    Analisi che condivido in parte.

    A mio giudizio la partecipazione di SEL alla Lista Tsipras è stata una necessità dalla quale era ben difficile sottrarsi, né vi è stato il tempo per potevi ragionare in maniera approfondita. Andare da soli comer sappiamo tutti avrebbe voluto dire non eleggere nessuno, anche se poi per la nota vicenda Spinelli è successo proprio questo. Nel contempo però avremmo tagliato le ali a una sinistra diffusa e potenzialmente feconda di proposte come quella che è emersa nel corso della campagna elettorale per le Europee.

    Diciamo che siamo stati generosi, anche se come si è visto diversi compagni di SEL anche nella mia regione non hanno approvato la scelta e se ne sono rimasti inattivi. Però il quorum lo abbiamo centrato, abbiamo stabilito nuove relazioni politiche e adesso possiamo lavorarci sopra con calma.

    La lettera aperta che qui stiamo commentando è molto chiara. Ringrazio di cuore il compagno Mussi per questo, personalmente ero in attesa di un suo intervento. A maggior ragione tenendo conto che tra i fuoriusciti troviamo tanti compagni ex Sinistra Democratica.

    Adesso come scrive Mussi c’è bisogno di tempo, l’estate è appena iniziata ma i mesi estivi dovrebbero essere ben spesi per discutere assieme, nei territori e tra i rappresentanti e la base, della linea politica di SEL, che in estrema sintesi chiama in causa sostanzialmente quale rapporto deve sussistere tra SEL ed il PD. Non il PD nascente, il PD del 2014, potentemente egemonizzato da Renzi. Questo è il vero nodo, come dice Mussi.

  • Andrea da torino

    Trovo ci sia solo una piccola omissione, uno sbaglio di visuale… La scelta dimissionaria sarà pure avvenuta in risposta agli 80€, ma nasce nel solco di una decisione presa nel congresso. Sel si prefiggeva l’entrata nel pse; al contrario invece si è scelto il progetto della lista tsipras. Ebbene questo è un messagio molto chiaro sulla collocazione di sel, e trovo normale che chi ha lavorato negli anni per portare una formazione di sinistra fuori dal settarismo per darle una prospettiva di governo, si sia fatto due domande circa la decisione. Il punto non è ritrovarsi renziani o governo a tutti i costi. Il punto è no tornare indietro per costruire una cozzaglia di partitini che non potranno mai incidere sull’agenda. Sel non è estremista, ma con la scelta della lista tsipras ha dato un forte segnale in quella direzione

  • Stemi

    Grazie Fulvia e Grazie Fabio, oggi ho le idee più chiare, temevo una fuga da SEL invece scopro che le ragioni che non avevo messo a fuoco sono anche le vostre.

  • ophios

    Tiziano, fatti vivo con SEL a Udine…

  • MICHELE

    IO VORREI VEDERE AL GOVERNO NON DICO IL PARTITO COMUNISTA MA AVREI VOLUTO UNA CLASSE DIRIGENTE CHE APPENA CADUTO IL MURO DI BERLINO AVESSE SAPUTO COSTRUIRE IMMEDIATAMENTE UN PARTITO DI SINISTRA MODERNO PER PREVENIRE I VARI PERICOLOSI POPULISTI DI TURNO CHE QUANDO SI CREA UN VUOTO SUBITO NE APPROFITTANO . INVECE NOI COSA ABBIAMO PRODOTTO ? SOLO LITI ETERNE ,SPACCATURE CONTINUE? CONGESSI INFINITI DOVE CHI PERDEVA SE NE ANDAVA E FONDAVA UN ALTRO PARTITO ,E COSI ALL INFINITO ! E NOI CHE ABBIAMO VOTATO PER 30 ANNI LA SINISTRA ABBIAMO SUBITO SOLO UMILIAZIONE E FAME , SI LA FAME PERCHE’ LE COSE E LO SVILUPPO CHE DOVEVA CREARE LA SINISTRA E’ STATA SOLO UNA CHIMERA .ALLA FINE LA SINISTRA DI BERTINOTTI E RUSSO SPENA CHE CI HANNO REGALATO? UN BEL VENTENNIO BERLUSCONIANO ,SE AVESSERO AVUTO UN PO DI PIETA’ , NON DICO INTELIGENZA POLITICA , MA UN PO DI PETA’ E RISPETTO PER QUELLI CHE DA 40 ANNI ASPETTAVANO UNA SINISTRA CHE SAPESSE PRENDERSI RESPONSABILITA’ DI GOVERNO PER FARE LE COSE PER LA GENTE . INVECE I NOSTRI CARI COMPAGNI CHE HANNO FATTO? SI SONO INFILATI I VESTITI DI ARMANI UNA BELLA PENSIONE DA 20 MILA EURO E SONO SPARITI . QUANTA RABBIA CHE ABBIAMO VOI NEMMENO LO SAPETE .

  • Marco Ghelardi

    come elettore di SEl ormai da anni, vecchio della sinistra, e soprattutto lavoratore non capisco, ma possibile a sinistra non si riesca a capire, che non sempre tutti si può avere la stessa linea, anch’io sinceramente vedendo i miei colleghi di lavoro che veramente fanno fatica ad arrivare alla fine del mese gli 80 euro gli avrei votati, ma se la maggioranza non è daccordo perchè me ne devo andare, tra l’altro sono persone che quando le ho sentito parlare non erano vuote dicevano cose vere.
    Bo con le europee avevo ripreso un po’ di entusiasmo, ma a sinistra riusciamo a farsi sempre male da soli e credete nonsono il solo che lo sostiene.
    Marco

  • David Valderrama

    Grazie compagno, grazie per quello che stai cercando di fare per questa fragile comunità politica.

  • francesco

    Non ho mai rivestito cariche pubbliche, ci sono mie tracce in alcune aziende chimiche sottoforma di sudore e di lascito politico- sindacale. Ti invito a leggere con più attenzione perchè nel mio post non ho esternato alcuna certezza. Ho semplicemente rinfrescato la memoria su fatti realmente accaduti.
    saluti comunisti

  • http://guerrecontro.altervista.org/ Alberto63

    L’assenza di vincolo di mandato è stata una conquista democratica. Non va messa in gioco anche se questa volta a saltare la staccionata sono stati dirigenti di SEL.

  • Daniela

    Condivido quanto detto da Mussi: non ci si può dividere ora!

  • francesco

    L’opzione Tsipras, aldilà dei suoi limiti, non contempla rapporti con il PD, ma la lotta contro la sua concezione liberista della società. Da Sel non è ancora pervenuta una presa di distanza netta da quel Partito, corrispondente italico del Pasok.

  • aaaa42

    condivido totalmente l ‘ intervento del compagno mussi. una cosa non ho capito, perchè sel non è entrata nel pse dopo il congresso di firenze. in quel periodo shoeder sembra che sia stato cacciato dal pse per problemi di petrolio russo, dico sembra perchè non risultato documenti ufficiali, in quel periodo sel poteva fare la guerra con la sinistra socialista francese per la cacciata di blair dal pse. invece ….silenzio….e poi aderisce al pse quando il pse e shulze sono totalmente compromessi e venduti al partito popolare tedesco. entrare nel pse con 3 anni di ritardo quando non ci sono i tempi per fare la guerra interna al pse e stato un grave errore che sel paga ora con la miniscissione delle poltrone.

  • Luciano Calbini

    SEL CONFLUISCE NELLA DC?? COMPLIMENTI CHE GENI DI MERDA

  • Gianfranco Mazzeo

    Ma è possibile che siamo 4 gatti e ci dobbiamo dividere in 2+2 gatti?
    Compagni continua a imperare tra di noi la sindrome del “Tafazzi”. Noi di Sinistra se non ci facciamo male non siamo contenti….Continuiamo a farci del male….così Renzi e la sua bolla liberista avranno la strada spianata!

  • Daniele Vinci

    Qualcuno è saltato sul carro del vincitore (così è). Ma ora più che mai c’è bisogno di Sinistra, Ecologia, Libertà (le virgole sono volute). Ora che Renzi il vincente ha colto una magnifica vittoria elettorale, ora che il suo programma di riforme di centro-sinistra-destra sta per cambiare l’Italia, senza però scalfire il sistema di leggi ad personam del ventennio berlusconiano, la depenalizzazione del falso in bilancio, l’autoriciclaggio, la prescrizione abbreviata, il conflitto d’interessi (come ammonisce la commissione europea nel rapporto anticorruzione del 2014), e senza scalfire i patrimoni dei ricchi. Ora che il riscaldamento globale sta per innescare una crisi ecologica che getterà nella disperazione e nella fame centinaia di milioni di poveri. Ora che il divario tra chi ha troppo e chi ha troppo poco ha raggiunto livelli disgustosi oltre che immorali e ha ormai creato una moltitudine di schiavitù nascoste. Ora che… continuate voi, compagni che ancora credete nei valori della sinistra, nella necessità improcrastinabile dell’ecologia, nella sete di libertà che attanaglia i visceri quando non si è liberi dal bisogno!

  • Dario Liotta

    Bravo Fabio, condivido ma nessuno dice, nè Nichi nè tu nè altri., che la scelta di Migliore, Fava e altri diventa “gigante” solo grazie al fatto che il “nostro gruppo dirigente”, voi tutti insieme, in questi tre anni non avete fatto formazione, non avete costruito organizzazione e partecipazione… Avete al più fatto “opinione”, selezionato parlamentari, poi eletti, sbandierato le primarie come succedanio di una strategia politica…
    Oggi la nostra fragilità, la fragilità di SEL nasce da questi limiti non dalle divergenze di tra uno e l’altro… Credo sia ora di cambiare, sperando ce ne siano ancora le forze e il tempo.

    Dario Liotta

  • gaetana di fazio

    condivido le tue riflessioni!!!! Non facciamoci del male annullando i buoni risultati e,dimenticando che un’opposizione costruttiva serve più dell’omologazione.

  • Aurelio Filardo

    Migliore e Fava sono stati solo e semplicemente più realisti del re !!!

  • mariosi

    Non c’e’alcuna vera giustificazione politica.I “realisti si sono voluti riposizionare per tempo”non condividendo la strada intrapresa da Sel.Poiche ,pero’, non si porteranno molte truppe dietro, saranno subito pesati e scarciati da Renzi, che come e’noto accetta solo eventualmente trentenni di derivazione non comunista.
    Queste strade le abbiamo gia ‘viste :cari amici oramai non avevate molto da dire, facendo queste scelte misteriose!

  • Leopldo

    Credo che la chiave di lettura stia proprio la dove io sto ripetendo come un mantra da tempo in tutte le sedi e in tutte le occasioni: “Non siamo, certo, in questi anni, riusciti a costruire la sinistra che volevamo”. L’altra problema su cui capirsi bene è sull’autonomia di SEL e l’alleanza con il PD che per me sono due cose diametralmente distinte. Mi pare che in questi quattro anni l’autonomia di SEL dal PD sia stata un’autonomia “a sovranità limitata”. A buon intenditor…………..!
    Saluti, Leo.

  • Toti

    Alle europee ho votato e fatto votare oltre che per il mio compagno di Rifondazione Antonio Mazzeo anche per Mario Cicero di cui ,in un incontro da Rifondazione e da SEL organizzato a Partinico, ho apprezzato la semplicità di pensiero, la chiarezza delle idee e la capacità di convincimento.Sono stato felice del suorisultato elettorale Dunque nella qualità di Presidente del Circolo “Peppino Impastato” del PRC di Partinico ho scelto convintamente anche un compagno di SEL.E’ questo che dobbiamo fare e non certo rincorrere chi ormai da tempo ,e ad ogni costo, intende salire sul carro del vincitore. Toti Costanzo

  • carmine

    Fabio, come dici…la vita si può riassumere in trefasi fondamentali…non ricordo quali sono e non ho idea tu in quale ti stai cimentando. Comunque apprezzo quello che hai scritto, anche se una nota critica ai guadagni che continueranno ad avere non l’ho letta! Hasta Siempre….forse!

  • Stefano

    ma nemmeno per idea. Io sono -stato- iscritto a SEL, mai stato in Rifondazione, che rispetto ma di cui non condivido gli orizzonti, e mi sono attivato per prospettive che non fossero quelle residuali e di mera testimonianza cui i bertinottiani si erano ancorati.
    Non so se Migliore e gli altri “fuoriusciti” abbiano fatto bene o male, non ho ancora chiaro il quadro, ma so che ho votato la lista Tsipras con fortissime riserve, confermate dai successivi pessimi sviluppi, e so che il progetto originario di SEL cui ho aderito non era non poteva essere quello di un cartello delle “sinistre di sinistra”, ma qualcosa di differente.
    I “miei voti” contano quanto quelli di coloro che gridano al “tradimento” ora, e che hanno disperso centinaia di migliaia di voti prima -basta fare due calcoletti, sulla base dei risultati elettorali, per capire che abbiamo perso una enormità di consensi, o peggio ancora li abbiamo regalati alla Signora Spinelli-

  • Dario

    Quello che dici sarebbe giusto in una democrazia normale, oppure con uomini del calibro dei nostri padri costituenti: con questa gentaglia non si può più ragionare così. Inoltre, l’assenza di vincolo di mandato privilegia il parlamentare rispetto alla scelta del cittadino/linea del partito: davvero abbiamo menti così grandi, così insostituibili in Parlamento, oppure è meglio far subentrare qualcuno che rappresenti migliaia di voti?

  • Anacleto Mitraglia

    un partito comunista serio, all’ indomani della caduta del muro di berlino, avrebbe dovuto sciogliersi.

  • Angelo

    Chi se ne sta andando da SEL mi sembra chiaro che non stia ragionando politicamente ma pensa solo alla propria carriera e alla propria poltroncina. Esempio di un ceto politico che nell’ordine di priorità non mette i miglioramento delle condizioni materiali di vita degli ampi strati sociali colpiti dalla crisi e dalle politiche neoliberiste,ma solo la propria conservazione.Un modo meschino di difendere il proprio posto di lavoro che offende chi lo ha perso, rischia di perderlo, precari e pensionati. Null’altro rappresentano se non se stessi e la Brutta Politica. Testimoniano l’urgenza di procedere nel percorso di un’Altra Italia alternativa anche al PD e non solo alle destre.

  • Roberta Barsotti

    Non ho parole Fabio. Le hai usate tutte tu.
    Come sempre un signor politico.
    Un abbraccio.

  • Roberto

    Grazie Fabio, tanto cuore e tanta lucidità!

  • Umberto Billo

    Ho appena letto la lettera di Fabio Mussi ai dirigenti nazionali che
    hanno dato le dimissioni o che le stanno maturando. Lettera piena di
    intelligenza e di analisi politica precisa, oltre che di dolore per i
    compagni che hanno costruito SEL e che stanno per scegliere il PD.

    Niente mi toglie dalla mente che a questo risultato ci siamo arrivati
    dopo il “finto” congresso che abbiamo appena tenuto, dico “finto” perchè
    ancora una volta i circoli non hanno discusso nè deciso nulla, (è
    assurdo, ma lo statuto non dà alcun potere ai circoli!) con le scelte e i
    giochi fatti al congresso dai SOLI dirigenti nazionali.
    E non solo i circoli non hanno deciso o contato nulla, ma neanche nei congressi delle federazioni è stato discussa e votata in modo formale la scelta per le europee, e così ci siamo trovati di punto in bianco a fare i portatori d’acqua per la Spinelli e per Maltese, e quel che è peggio in questa avventura siamo stati a rimorchio del PRC, partito morto da tempo e al quale abbiamo “donato molto sangue”.

    Mi
    sembra chiaro che l’idea di Vendola di un partito-movimento ci abbia
    portato al naufragio, io ritengo che bisogna lavorare per costruire un
    partito vero, piantarla con le fesserie delle “fabbriche” e magari
    rimettere al timone un nuovo timoniere, butto lì un nome a caso: FABIO
    MUSSI.

  • francesca

    ho votato SEL fin dalla sua costituzione, sinceramente sempre con qualche dubbio non tanto per il programma politico di SEL ma più che altro per una mancanza di fiducia generale nei confronti della politica partitica. Quello che hanno fatto questi cari deputati eletti coi NOSTRI voti non fa altro che rafforzare questa mia mancanza di fiducia e soprattutto la convinzione che nella democrazia rappresentativa c’è qualcosa che non va. Qui non si tratta di una scissione tra alcuni deputati e il loro partito, qui stiamo assistendo, ancora una volta, a una scissione netta tra il volere degli elettori (e dei soci che con il loro impegno fanno vivere il partito) e i loro presunti “rappresentanti”. sono d’accordo quindi con Peppe “..Però una cosa e certa se vanno via da SELdevono dimettersi anche da parlamentari perché i voti presi sono di SEL e non i loro”. e non parlatemi di mancanza di vincolo di mandato, qui si tratta semplicemente di morale politica e di rispetto nei confronti di chi tu rappresenti (di cui quindi devi rappresentare l’idea in sede di votazione!)

  • M.Giovanna Bencistà

    Ma è una provocazione? Anche i bambini sanno ormai che non si potrebbe essere più distanti da quella logica. Altro discorso è il dialogo o meglio il confronto, che si deve fare con tutta la sinistra, e un po’ oltre, nessuno escluso

  • Maurizio

    Vero, però non si può sbandierare il PSE come un feticcio. Si entra nel PSE se se ne condividono impostazione e scelte politiche di lungo e breve termine. Non siamo più nel 2007, il PSE ha mostrato di essere prono ai diktat dell’austerity e delle “strane alleanze” col PPE. Quindi, il PSE, mentre prima poteva essere un approdo naturale per un partito come SEL, oggi non lo è più. Lo dimostra il fatto che il PD ha scelto solo ora di farne parte, senza contestazioni, né grandi discussioni, mentre qualche anno fa era fonte di divisione all’interno di quel partito.

  • alessandro

    Prima domanda:Se l’onorevole Fava chiede una sinistra più generosa perchè se ne va appena la sua mozione è messa in minoranza? Stare in un movimento non vuol dire anche accettare alle volte scelte non in linea al 100% con le proprie idee?
    seconda questione: se si fosse andati alle europee correndo per Schultz e facendo i doppioni del PD quanto avrebbe preso la sua “sinistra generosa”?
    Buona giornata

  • Gemello Cattivo

    Dopo la risposta di Fava, uniti al disastro che ha causato a SEL nel 2012 e al fatto che ha cercato la sua poltrona fuori dalla Sicilia, non possiamo dirci dispiaciuti del fatto che lui sia tornato a casa. Di Fava e Migliore si puo` fare facilmente a meno.

  • Gemello Cattivo

    Diciamo che Fulvia Bandoli vi ha stanati cari ex compagni.

  • Giuliana Eterea

    Ma quale confluire!? Sarai mica un troll? Bah…

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Magari è uno arrabbiato, uno che si sente tradito da questa “confluenza” di una parte di Sel nel PD, che assomiglia sempre di più alla DC. Certo, visto il tenore dei commenti qui non mi sembra il posto adatto a un semplice sfogo come questo, ma non mi sento di condannarlo interamente, anche a me son girati parecchio i cosiddetti.

  • Giuliana Eterea

    Non ti pare un po’ spropositato il commento di cui sopra? Io non sto certo festeggiando per tutto ciò che sta accadendo, ma se in uno spazio come questo ci lasciamo a questi commenti, non vedo la differenza con i maleducati e incivili che pensiamo stiano altrove ed evidentemente non stanno solo altrove.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Certo, infatti dicevo “visto il tenore dei commenti qui”. Sono nuovo di questo sito, ma mi sembra che il livello dei commenti sia elevato, e tu me lo confermi. Magari lui è passato di qui e non lo sapeva, comunque sono d’accordo con te.

  • L’amara verità

    La crisi di SEL è profonda, non è una finzione, né un gioco delle parti.
    Ma qual è la divergenza reale tra Migliore e Vendola? Non la prospettiva di governo a braccetto col PD di Renzi. Ma il modo migliore di arrivarci con un proprio ruolo negoziale e una propria riconoscibilità.
    Lo spiegano Vendola e Migliore nelle interviste simmetriche rilasciate rispettivamente a Repubblica e al Manifesto il 21 giugno.
    “Qual è la differenza tra lei e Migliore?” chiede l’intervistatrice di Repubblica a Vendola. Risposta: “Io voglio essere una sinistra di governo e lui vuole essere una sinistra al governo. SEL continuerà… a stimolare il governo sulla questione sociale e l’uscita dalla crisi. Renzi rompa l’alleanza con la destra e in questo Parlamento ci possono essere le forze disponibili a ricomporre un’alleanza di centrosinistra…”
    “Dove va la SEL che lei lascia?” chiede l’intervistatrice del Manifesto a Migliore. Risposta: “Spero di trovarla presto in un nuovo centrosinistra… I miei compagni di SEL dicono che finché non si modifica la base parlamentare del governo non si può far nulla, come fossimo alla finestra. Invece dobbiamo agire per determinare questa modifica… Comunque la definizione governo Renzi-Alfano mi fa ridere. Questo è il governo Renzi”.

    Chiaro? La stazione d’arrivo è la stessa: il blocco di governo col PD di Renzi. Il treno per arrivarci è diverso. Migliore pensa a un Freccia Rossa senza fermate, ritenendo che non vi saranno altri treni disponibili: se questo significa sgomitare per riuscire a sedere, ben venga. Vendola pensa che salire sul Freccia Rossa nelle condizioni di oggi significa finire fra i posti in piedi, essendo quel treno già affollato come non mai. Meglio aspettare che si liberi un posto e un’assegnazione numerata di biglietto. Per questo è utile che il passeggero SEL sopravviva e si metta in attesa, naturalmente segnalando al guidatore l’aspirazione a una sistemazione dignitosa.

    Fuor di metafora, questa è oggi la divisione di SEL. La sua crisi è l’epilogo di una storia e il fallimento di una politica.
    SEL fece blocco nel 2013 col PD di Bersani, per entrare con ministeri e sottosegretari nel suo “annunciato” governo. Di più: con la proposta pubblica di “un partito unico della sinistra” attraverso un’unificazione fra SEL e PD, Vendola rivelava l’ambizione ad una propria scalata del PD, allora allo sbando: pronto a varcare, al di là delle parole, lo stesso confine della sinistra per candidarsi a guidare un indistinto “polo democratico”.
    La sconfitta elettorale del centrosinistra di Bersani e i successivi governi di unità nazionale hanno frustrato l’ambizione di SEL, emarginandola all’”opposizione” e mettendola in lista d’attesa. L’ascesa folgorante di Renzi, e il suo successo elettorale, hanno completato l’opera. SEL è finita con le spalle al muro. Il PD della Nazione conquistato da Renzi non è certo scalabile da Vendola. Mentre la ricomposizione negoziale dell’alleanza di centrosinistra con un PD al 40% non è né scontata né facile. Ecco allora l’enigma. Usare l’”utilità marginale” dei numeri di SEL al Senato per offrirli in dote a Renzi? Ma non sarebbero sufficienti a rimpiazzare NCD, che in ogni caso non ha voglia di sloggiare. Rimanere sull’uscio, con una “opposizione” di sua maestà, in attesa di una chiamata di Renzi? Ma nessuno assicura che la chiamata ci sarà, il 2018 è terribilmente lontano, e oltretutto la porta di Renzi potrebbe anche allora risultare sbarrata. Ammesso che SEL possa reggere la traversata.
    Il bivio drammatico tra Migliore e Vendola ha qui la sua radice. Nella crisi verticale della ragione stessa di SEL. Una “sinistra del centrosinistra” orfana dello spazio sognato. Vittima di un ascesa renzista che abbatte la sua rendita negoziale. Tra un Vendola in caduta libera tra i fumi dell’Ilva, e giovani parlamentari scalpitanti alla ricerca di un proprio futuro. Tra un Migliore – già ospite della Leopolda – che naviga direttamente verso il PD di Renzi (prenotando in cambio la candidatura a sindaco di Napoli col sostegno del PD e del centrosinistra) e un Vendola che cerca di salvare SEL dall’abbraccio immediato di Renzi nella speranza di potergliela vendere domani a miglior prezzo, dentro una alleanza negoziata di governo (se possibile anche all’interno di questa legislatura, come Vendola stesso ha chiarito). Magari usando allo scopo la stessa scialuppa di Tsipras.

    Vedremo l’esito della crisi di SEL. Ma quello che già abbiamo visto e vediamo è l’uso spregiudicato di voti, energie, passioni di una parte del popolo della sinistra per scopi estranei e opposti alle loro ragioni.

  • Gabriele Salvatore

    Scusate, ma davvero siamo a questo punto?
    Ho letto la lettera di Fava. Oddio.
    Ritornare al CentroSinistra. Avete abbandonato il PSE per il GUE ed avete lasciato a Renzi l’iniziativa su punti strategici della Sinistra.
    Allora, caro Fava. Tu, nel frattempo cosa hai fatto? Eri o no un Dirigente Nazionale. O eri interessato solo a smascherare il Partito parallelo privatistico? Che poi. Al mio paese, chi ha più voti comanda. E l’opposizione non “scappa”, ma fa politica, SERIA, cercando di mettere in difficoltà la maggioranza.
    Siamo davvero questo???
    Io mi auguro di noi. Io davvero non voglio chiamarla scissione. La chiamerei : “transumanza aleatoria”.
    Cari Compagni che andate. Ovunque voi andiate non perdete la voglia di lottare. Perchè all’interno di SEL tutto avete fatto tranne che quello.
    Non chiedo come molti hanno fatto le vostre dimissioni da Parlamentari, (perchè esiste la libertà di coscienza), ma quanto meno dovreste non far passare quei provvedimenti che la Troika, Monti – Alfano – Renzi – ci stanno confezionando.
    Con affetto, un Compagno che ne ha viste tante.

  • francesco

    I voti di Sel sono stati dilapidati ancor prima delle elezioni europee, nella lunga marcia di avvicinamento al Partito Democratico e, dulcis in fundo, con l’accettazione della “Carta di Intenti” imposta da Bersani e soci in occasione delle primarie.
    L’adesione alla lista Tsipras è dovuta a una mozione congressuale che ha messo in minoranza l’ala vendoliana, favorevole all’opzione Schulz condivisa dal PD.
    Dunque nessun regalo alla Spinelli, ma una scelta obbligata che ha “salvato ” in extremis la faccia di Sel, palesemente ondivaga, con la defezione di molti militanti in libera uscita.

  • Franco Poggianti

    Non mi vengano a dire che quella di Migliore e Co. e’ una scissione. Ne mancano i presupposti ideali e politici. E’ stata annunciata da una serie di borborigmi, piuttosto che da una seria contestazione della politica di Sel. Sbaglio o c’è stato un congresso appena ieri e altre occasioni di confronto anche serrato che non hanno visto affiorare nessun insanabile contrasto, nessuna mozione? E allora non parliamo di scissione. E’ piuttosto un trasloco verso una casa nuova, più confortevole e meglio esposta. O no?

  • loretto domenici

    condivido quanto espresso da vari intervenuti,in particolare da Squazzero e Ubaldi nonchè da mazzeo,ma davvero questa sinistra non sa uscire dalla sindrome della scissione per la scissione,dividerci sempre su qualcosa perdendo di vista l’obiettivo generale : incidere per cambiare la società ,i suoi assetti ed equilibri socio economici. Non riesco a capire le ragioni politiche di coloro che hanno deciso di uscire da SEL per confluire o appoggiare la politica del PD. E vero che oggi, dopo il successo elettorale, avanzare critiche al Pd di Renzi può sembrare, a tanti, un assurdo politico strategico ma non lo è , a mio avviso,in quanto le scelte politiche adottate, o meglio, prospettate, non risolvono i problemi sociali dell’Italia , quelli veri come la giustizia sociale , i diritti civili e la laicità dello stato.Il Pd e Renzi possono raggiungere anche il 50% dei consensi ma se le scelte politiche sono rappresentate dalla riforma elettorale maggioritaria, con l’esclusione di una maggiore rappresentanza delle miniranze ed escludendo i cittadini dalla possibilità di esprtimere un giudizio, se la riforma del lavoro non agevola realmente l’ingresso dei giovani ma aumenta il precariato e riduce i diritti dei lavoratori, se non si attua alcuna riforma seria del sistema previdenziale annullando la “porcata” della riforma Fornero, solo per citare alcuni esempi, allora ancor di più non comprendo la scelta di andare “verso” il PD e Vendola e compagni di continuare su questa linea politica di opposizione ,mantenendo un’attenta valutazione su cosa fa effettivamente il governo , per avallare quello che vien ritenuto adeguato ai nostri obiettivi……..

  • Riccardi

    La risposta di Fava a Mussi non risponde alla domanda ,perché questo gesto? Dalla risposta di Fava non trovo una sola motivazione coerente con la scelta fatta ma piuttosto una serie di lamentele non suffragate dai fatti: da quando SEL avrebbe abbandonato il centro sinistra ? E la scelta di stare con Tsipras è stata o non è stata assunta da una assemblea democratica e alla luce del sole ?
    A Fava consiglierei, da semplice militante , di trovare motivazioni più solide .Dalla risposta data a Fabio vedo invece una sorta di vendetta verso il gruppo dirigente di maggioranza . Riguardo poi l’affermazione che lui non entrerà nel Pd ………….

  • Giovanni Simotti

    Il problema di fondo della sinistra è sempre stato l’astrattezza che porta gli intellettuali a discutere di “alta politica” e non dei problemi veri. Faccio un esempio: La disoccupazione giovanile al 50% vuol dire che siamo in economia da primo dopoguerra e questo è un problema (anzi il problema) che non si può risolvere con i pannicelli caldi degli 80 euro ma implica soluzioni drastiche. Ricordo uno slogan della sinistra di molti anni fa (ma era solo uno slogan?) che diceva ” Lavorare meno, lavorare tutti”. Il momento di riprendere in mano il discorso è arrivato: solo riuscendo a definire una proposta in grado di affrontare questo argomento (e non è difficile, vi assicuro!) riuscendo ad aggregare forzosamente le organizzazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro e della opinione pubblica alla soluzione di una tale ipotesi si ha la speranza di rifondare la sinistra.
    Un altro argomento in questione da affrontare “da sinistra”: immunità parlamentare o no? Propongo che tutti i politici della nostra parte sottoscrivano un Codice d’Onore che preveda in particolare la rinuncia volontaria alla immunità di qualsiasi tipo e la sottoscrizione della accettazione della “aggravante parlamentare” per la quale le pene per reati commessi nell’esercizio del mandato siano triplicate e perseguite d’ufficio. Vorrò vedere che cosa può accadere nel panorama politico tra chi ha sottoscritto il Codice e chi no.
    La sinistra o è i suoi valori di fondo oppure non è.