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Giovedì, 25 febbraio 2016

Lettere dei parlamentari di Sinistra italiana a Guidi: il governo batta un colpo e riapra il tavolo sulla siderurgia

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I commissari dell’Ilva hanno confermato tutte le nostre preoccupazioni sul futuro delle aziende del gruppo e sull’inefficacia dell’ultimo decreto Ilva votato dal Parlamento. Non esiste alcuna garanzia occupazionale, né sulle produzioni e tantomeno sull’ambientalizzazione. Il futuro della più grande realtà siderurgica italiana viene totalmente consegnato nelle mani dei privati. E’ quindi necessario avviare una seria discussione sul futuro del siderurgico in Italia e sulle strategie da adottare in sede nazionale ed europea. La ministra Guidi riapra un tavolo di confronto permanente sulla siderurgia. Sarebbe un primo atto concreto per dimostrare al Paese che la siderurgia rappresenta ancora un settore strategico.

Lo denunciano i deputati di Sinistra Italiana Donatella Duranti, Ciccio Ferrara e Lara Ricciatti, che sulla vicenda Ilva hanno inviato una lettera inviata alla ministra Guidi, al termine dell’audizione a Montecitorio dei commissari dell’Ilva.

Alla vigilia di questa audizione, proseguono i deputati di SI, abbiamo inviato una lettera alla ministra Guidi per denunciare che l’assenza di una politica industriale sta determinando nel nostro Paese la chiusura degli impianti, delocalizzazioni e perdita di migliaia di posti di lavoro. Ma l’Italia, proseguono i deputati di Sinistra Italiana, è ancora il secondo Paese manifatturiero in Europa, anche se ci allontaniamo sempre di più dai nostri partner e concorrenti più vicini come Francia e Germania che, a differenza nostra, ritengono la grande impresa ancora il fulcro della loro economia. L’obiettivo, prosegue la lettera alla Guidi, deve essere quello di rilanciare una realtà produttiva importante come l’Ilva, salvaguardando contemporaneamente la salute, l’ambiente e il lavoro. Questo compito lo può svolgere solo lo Stato attraverso un ruolo centrale di Cassa Depositi e Prestiti. Non si tratta di aiuti di Stato, continuano nella lettera gli esponenti di Sinistra Italiana ma di permettere che sull’Ilva si mantenga un controllo pubblico, unica garanzia per rimettere in marcia le aziende del Gruppo. La riconversione ecologica dell’industria e dell’economia, concludono i deputati di Sinistra Italiana, è l’unica strada per rendere compatibile con il territorio l’Ilva e tutti gli altri stabilimenti industriali presenti nel nostro Paese, altrimenti non vi sarà futuro per il manifatturiero industriale.