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Lo sciocco greco del saluto nazista nel nostro campionato di serie B nel Novara che fu di Árpád Weisz

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Gregorios Takidis, centrocampista dell’AEK di Atene, nel marzo 2013, dopo aver segnato contro il Veria s’irrigidisce nel saluto nazista davanti alla sua curva. Le immagini fanno il giro del mondo, gli ultrà della sua squadra, da sempre antifascisti, tentano di linciarlo. La squadra lo mette immediatamente fuori rosa e la federazione greca lo esclude a vita dalle squadre nazionali (è stato il capitano dell’under 19). Di lui non si è più parlato fino a quando, in questi giorni, il Novara Calcio ha annunciato di avere in corso trattative per il suo acquisto. La notizia, che sta suscitando non poche polemiche e critiche non solo in Italia, ha visto una dura presa di posizione di Fabio Lavagno, parlamentare piemontese di Sinistra Ecologia Libertà che ha presentato una interrogazione urgente al ministro dello Sport, Josefa Idem, e a quello dell’Interno, Angelino Alfano. «È molto grave – afferma Lavagno – che il Novara Calcio minimizzi le polemiche suscitate dall’acquisto del giocatore Georgos Katidis, espulso dalle nazionali del suo Paese per un saluto nazista. Mi auguro che i vertici della Lega e della Figc intervengano – aggiunge – per evitare ogni forma di tolleranza verso comportamenti ingiustificabili». Già perché la società calcistica novarese sta traccheggiando sull’argomento paradossalmente ringalluzzita dall’attenzione mediatica. La tesi è che il ragazzo fosse sostanzialmente inconsapevole dei suoi gesti, che gli vada offerta un’altra possibilità e che si tratta di un gesto improvvisato e già perdonato anche dai tifosi della sua squadra d’origine dopo le scuse pubbliche. Basta fare un giro nel web per accorgersi che sono bugie. Da tempo le simpatie naziste del giovincello erano conosciute e mal tollerate. Il saluto non è che l’apice di un delirio tutt’altro che inconsapevole. E le scuse non hanno fatto né caldo né freddo ai supporter della sua squadra, che hanno chiesto a gran voce il suo allontanamento, come si evince dal comunicato degli Original21, il gruppo maggioritario della curva dell’AEK in cui si dice: «Che eri semplicemente un ridicolo, un esibizionista con la frangetta e con i disegni sul corpo, di un’immaturità inferiore perfino alle tue stesse credenze, lo potevamo tollerare… e con la nostra buona volontà lo scusavamo.. Ma salutare in modo fascista, ridicolo insignificante, non si può perdonare in nessuno modo! Tremano le ossa dei nostri antenati, della nostra stessa storia… dei rifugiati e dei nostri valori antifascisti! Alla fine vali poco come giocatore e come persona! Ormai sei indesiderato e ricercato tra di noi! Le tue lacrime non ci convincono… lo stesso vale anche per le tue scuse! I membri dei “battaglioni di sicurezza” (gruppi che aiutavano i tedeschi durante l’occupazione nazista, n.d.t.), i collaborazionisti, cioè tutti quelli che prima di te hanno salutato nello stesso modo, avevano anche loro delle scuse. La storia non li dimentica! Noi, la grande famiglia dell’AEK, del rifugio e dei valori umani, non dimenticheremo mai!». Rifiutato dall’Europa intera il nazistello pentito (?) trova rifugio nel nostro paese in una squadra come il Novara, una delle tre squadre allenate da Árpád Weisz, (le altre sono Inter e Bologna) morto in campo di concentramento perché ebreo. Intanto a Novara la bufera infuria sul web e sulla pagina facebook del Gruppo Sezione, una frangia degli ultrà, si può leggere «Sel partito altamente inutile, alleato col PD giusto il tempo per fargli vincere le elezioni e dal giorno dopo passato all’opposizione… questo partitino si permette di presentare in parlamento una mozione contro il Novara calcio, un partito che preferisce e sostiene gli extracomunitari, che lotta per i matrimoni gay e le adozione alle coppie gay mi domando perché ancora abbiano facoltà di parola, aggiungo anche che se i falsi comunisti continueranno così, l’odio razziale tornerà sempre di più e sarà solo colpa loro. Sono bravi nel mascherare le cose, fingono interesse ma i più razzisti sono loro, si ma nei confronti degli italiani…». Poi ci sono persone come Giulia che sempre in rete ha il coraggio di scrivere: «Se non fosse considerato ovunque un reietto per le sue prodezze a una squadra come il Novara non si sarebbe mai avvicinato… È grazie (non nonostante) a quel saluto che sbarca qui… Non vi fa almeno un pochino schifo come cosa? Poi boh, urlate per lui, pagate con il biglietto il suo stipendio, le sue auto e le sue fighe e buon divertimento…»

 

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