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Venerdì, 17 luglio 2015

L’Onu: accoglienza è diritto, vergognoso alimentare intolleranza

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“Indignazione per le recenti manifestazioni di intolleranza nei confronti di rifugiati e richiedenti asilo, persone che hanno perso tutto, segnate dalla sofferenza e costrette a fuggire da guerre sanguinose, torture e persecuzioni”. Così l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in una nota dopo i recenti episodi di intolleranza nei confronti di profughi avvenuti in Veneto e a Roma, con i residenti in protesta contro i trasferimenti in strutture della Regione.

L’Unhcr spiega, conti alla mano, che sono circa 60 milioni le persone in fuga nel mondo, l’86% di esse vive in paesi in via di sviluppo. I rifugiati in Italia sono 93.700, poco più di 1 ogni mille abitanti. A titolo di comparazione, la Germania e la Francia ne accolgono oltre 200.000 ciascuno, il Regno Unito 117.000 e la Svezia 142.000. Nel Regno Unito e in Germania i rifugiati sono circa 2 ogni mille abitanti, in Francia sono quasi 4, mentre in Svezia oltre 14.

“E’ vergognoso che si diriga consapevolmente la frustrazione dei cittadini, alimentando comportamenti violenti contro rifugiati e richiedenti asilo che nulla hanno a che vedere con situazioni di disagio sociale – ha dichiarato Laurens Jolles, delegato UNHCR per il Sud Europa – Chi fugge da guerra e persecuzioni non può essere né deve diventare un capro espiatorio. E`apprezzabile l`impegno continuo delle Prefetture in favore dei rifugiati e auspichiamo che le istituzioni italiane continuino a garantire pienamente e con responsabilità il diritto di queste persone alla protezione e all’accoglienza, valori fondanti della stessa cultura italiana ed europea”.

“Alimentare consapevolmente la retorica xenofoba e razzista nei confronti dei rifugiati, attribuendogli falsi privilegi ed indicandoli come causa di disagio per i cittadini italiani, è pericoloso, poiché fomenta tensioni sociali di difficile gestione. L’Agenzia ONU per i rifugiati condanna con fermezza la strumentalizzazione dell’insofferenza dei cittadini portata avanti da elementi estremisti della società, che favorisce un clima di tensione e comportamenti aggressivi verso rifugiati e operatori impegnati nelle attività di accoglienza”, conclude Jolles.

 

Commenti

  • alberto

    Scrive Diego Bianchi, giornalista sicuramente di sinistra, sul Venerdì di Repubblica del
    10 luglio sotto il titolo “ Avere un debito con Berlino ed essere felici: la storia di Ola e Naji ”.
    “ Siamo ad Amburgo in un centro di accoglienza per profughi che di fatto è un piccolo villaggio fatto di container ed ampi spazi per lo svago. Centinaia di persone, tra le quali molte donne e moltissimi bambini, aspettano qui di sapere se la Germania li accetterà definitivamente con sé. Entro due mesi circa. Ola e Naji conosceranno il loro destino.
    Nel mentre sono ospitati in questa struttura che offre loro una stanza, tre pasti al giorno,
    corsi di tedesco, attività ricreative ( soprattutto per i più piccoli) ,assistenza per l’integrazione ed un minimo di denaro garantito e la libertà di muoversi per Amburgo come chiunque altro. Siriani, macedoni, albanesi’
    iracheni, curdi, eritrei, somali, passano le giornate giocando a pallone, studiando, dormendo, pensando al loro futuro e al paese da dove sono fuggiti.
    Olga e Naji sono molto ospitali pur non avendo quasi nulla da offrire. … “