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Lunedì, 20 aprile 2015

Lussemburgo, vertice europeo. Vendola: «L’Europa rischia di naufragare nel Mediterraneo»

Papa Francesco a Lampedusa

I ministri degli Esteri e dell’Interno dell’Unione europea discuteranno oggi in Lussemburgo dell’emergenza immigrazione nel Mediterraneo dopo che un’imbarcazione con centinaia di migranti si è inabissata sabato notte al largo delle coste libiche, lasciando in vita solo 28 persone.

La Guardia costiera ha parlato di almeno 700 passeggeri finiti in mare quando il peschereccio si è rovesciato, a causa dello spostamento improvviso di molte persone su un lato dell’imbarcazione alla vista di un mercantile arrivato in soccorso.

Il bilancio delle vittime rischia di essere il più alto di sempre tra i migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo partendo dalla Libia aumentando la pressione sull’Europa per risposte concrete oltre alle parole di cordoglio.

Un migrante del Bangladesh che si trovava sul peschereccio affondato ha riferito alla polizia che le persone a bordo sarebbero state circa 950, tra cui circa 200 donne e 40-50 bambini, riportano oggi alcuni media. L’uomo, che è ricoverato in ospedale a Catania, ha raccontato che molte persone erano state chiuse nella stiva alla partenza, restando intrappolate durante l’affondamento della nave.

Finora i morti accertati sono 24 e i loro corpi sono stati condotti a Valletta, capitale di Malta, dalla Guardia costiera a bordo della nave Gregoretti. I sopravvissuti saranno invece sbarcati in Sicilia, al porto di Catania.

L’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini ha detto che si sta valutando la convocazione questa settimana di un summit straordinario dei capi di Stato e di governo europei per affrontare la questione.

La Mogherini insiste perché anche gli Stati nord europei si facciano carico del salvataggio dei migranti che partono dal Nord Africa: «Dobbiamo costruire un senso comune di responsabilità europea […] sapendo che non c’è una soluzione facile, non c’è una soluzione magicaı», ha detto ai giornalisti arrivando alla riunione a Lussemburgo.

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha invocato un impegno politico da parte dell’Unione europea a sostegno dell’azione di contrasto ai trafficanti e dell’accoglienza dei migranti.

«È chiaro che se aumenta il numero dei migranti che l’Italia deve accogliere… non può essere una cosa che l’Italia da sola porta sulle spalle”, ha rimarcato: “E’ in gioco la reputazione dell’Europa». Gentiloni ha anche sottolineato la limitatezza delle risorse messe in campo per Triton, l’operazione europea di controllo delle frontiere che ha sostituito Mare Nostrum.

Nel pomeriggio il primo ministro maltese Joseph Muscat incontrerà il capo del governo italiano Matteo Renzi a Roma. «Penso che il focus europeo dovrebbe essere su cosa fare in Libia per fermare l’arrivo delle navi. Fino a quando non faremo qualcosa queste scene si ripeteranno» ha detto Muscat.

«L’Europa rischia di naufragare nel Mediterraneo che è diventato il più grande cimitero liquido del mondo. Credo che Mare Nostrum abbia rappresentato un’idea assolutamente adeguata. Noi dobbiamo combattere l’immigrazione clandestina, non gli immigrati. Dobbiamo combattere la povertà, non i poveri». Così, intervistato del Gr1 Rai, il leader di Sel Nichi Vendola. Sull’idea di un blocco navale, Vendola osserva: «si tratta di impedire la partenza dei disperati? Io vorrei capire se c’è ancora una bussola che orienta la nostra umanità», mentre sulle dichiarazioni di Salvini per il quale queste morti sono sulla coscienza del governo, il leader di Sel dice di criticare l’Esecutivo «ma per i motivi opposti a quelli che enuncia con il suo raccapricciante vocabolario Matteo Salvini. Quello che si mette in discussione è il dovere di salvare la vita delle persone».

Questa mattina una imbarcazione con dozzine di migranti è naufragata al largo dell’isola di Rodi in Grecia provocando almeno tre morti.

Si stima che dall’inizio dell’anno siano 1.500 i migranti morti nel Mediterraneo, 15 volte di più rispetto allo stesso periodo del 2014. Solo la scorsa settimana sono stati 400 i morti tra le persone partite dalla Libia su barconi diretti verso l’Europa.

Prima del naufragio di sabato notte, l’Organizzazione internazionale dei migranti aveva stimato in 20.000 i migranti che avevano raggiunto le coste italiane quest’anno, 900 dei quali sono morti.

Fonte Reuters

Commenti

  • francesco

    Non fiori, ma legittimi furori, contro il Capitalismo cinico e guerrafondaio!