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Sabato, 1 febbraio 2014

Madrid, migliaia di donne in piazza in difesa della libertà di decidere. Manifestazioni a Roma e in tutta Europa

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Al grido di “aborto libero”, migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento a Madrid per denunciare il progetto di legge del governo conservatore che vieta l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) ad eccezione dei casi di stupro o di pericolo dimostrato per la vita della madre.

 Con striscioni con scritto “Sono i miei diritti, è la mia vita”, i manifestanti hanno raggiunto la stazione di Atocha per attendere il “treno della libertà” partito ieri dalla città di Gijon, nelle Asturie, con a bordo un centinaio di militanti vestite con un gilet viola, colore simbolo delle manifestazioni femministe in Spagna. Insieme ad altre migliaia di persone, provenienti da tutta la Spagna e anche da altri Paesi, hanno sfilato davanti al Parlamento.
A Madrid anche una delegazione di Sel, con Marisa Nicchi parlamentare e Cathy La Torre responsabile nazionale.

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Marisa Nicchi: «In Europa si ritorna a discutere di aborto, con visioni opposte: quella reazionaria della controriforma spagnola, che attacca la libertà di decidere delle donne costringendole a un percorso che le obbliga a rendere ragione della loro scelta, e quella conservatrice e antieuropeista che ha ispirato la bocciatura al Parlamento Europeo della risoluzione sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi (Sexual and Reproductive Health and Right) di cui era relatrice la socialista Estrela, bocciatura favorita da alcuni parlamentari europei del Partito Democratico».
Per Cathy La Torre essere a Madrid non vuole essere solo testimonianza di solidarietà: «Siamo qui come donne europee, perché stare in qui con le donne spagnole significa staredalla parte di una Europa che non nega la Libertà di scelta delle donne Questa piazza è la piazza di tutte le donne che si battono per la libertà».
La legge attualmente in vigore in Spagna, approvata nel 2010 dal governo socialista di Zapatero, autorizza l’aborto fino alla 14esima settimana di gravidanza, per tutte le donne che lo desiderino, e fino a 22 settimane in caso di malformazione del feto o grave pericolo per la salute psichica o fisica della gestante. Adottato a fine dicembre dal governo conservatore di Mariano Rajoy, il nuovo progetto di legge sopprimerebbe in toto l’attuale legge sull’interruzione di gravidanza.
Ma la giornata di mobilitazione è europea ed è accompagnata da un appello “Yo Decido”. In Italia a Roma in solidarietà alla “colleghe spagnole” un gruppo di donne ha manifestato, nonostante il maltempo, sotto l’Ambasciata Spagnola, a Piazza di Spagna.
Iniziative analoghe si sono svolte in altre città di Italia: Napoli, Cosenza, Reggio Calabria, Catania, Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Genova.

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