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Mercoledì, 4 novembre 2015

Moby Prince, si insedia la commissione d’inchiesta. Sel: “Politica e istituzioni chiamate al riscatto dopo anni di silenzi”

Livorno Remembers The 20th Anniversary Of Moby Prince Ferry Tragedy

La commissione d’inchiesta del Senato sulla tragedia del Moby Prince comincerà a lavorare da oggi. Alle 14 è convocata la prima seduta. Il presidente dell’organismo sarà Silvio Lai, senatore del Pd, sardo di Sassari. L’istituzione della commissione è stata approvata all’unanimità nel luglio scorso e la sua composizione è stata completata la scorsa settimana dopo che il presidente Piero Grasso ha dovuto sollecitare i presidenti di 4 gruppi parlamentari (Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Gal e Conservatori e Riformisti).

Il presidente è stato invece scelto da Grasso al di fuori dei 20 componenti previsti. I commissari sono 7 del Pd (Stefano Collina, Marco Filippi, Manuela Granaiola, Laura Cantini, Doris Lo Moro, Claudio Moscardelli, Carlo Pegorer), 2 del Movimento Cinque Stelle (Enrico Cappelletti e Sara Paglini), 2 di Forza Italia (Emilio Floris e Riccardo Villari), 2 di Area Popolare (entrambi di Ncd, Ulisse Di Giacomo e Renato Schifani), 2 del gruppo misto (Maria Mussini e Luciano Uras, di Sel), un senatore ciascuno per la Lega Nord (Jonny Crosio), per Gal (Bartolomeo Pepe), per i Conservatori e riformisti, cioè i fittiani (Francesco Bruni), per le Autonomie (Lorenzo Battista) e per i verdiniani di Ala (Pietro Langella).

I parenti dei 140 tra passeggeri e membri dell’equipaggio del Moby Prince (traghetto che si incendiò dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo avvenne il 10 aprile 1991 a poche miglia al largo del porto di Livorno) da sempre chiedono “verità e giustizia”. Un primo processo arrivato fino al giudizio d’appello (con la sola prescrizione di un terzo ufficiale della petroliera) e una seconda inchiesta (aperta nel 2006 e chiusa nel 2010 con una richiesta di archiviazione) non hanno mai convinto i familiari, rappresentati principalmente da due associazioni guidate da Loeis Rispoli e dai figli del comandante del Moby, Ugo Chessa, Angelo e Luchino. Proprio su impulso di questi ultimi, negli ultimi 3 anni lo studio di ingegneria forense Bardazza di Milano ha prodotto una serie di elementi “nuovi” rispetto all’inchiesta degli anni Novanta e all’indagine bis archiviata 5 anni fa.

«Dopo anni di silenzio e mesi di rinvii, finalmente un passo in avanti verso l’accertamento di una verità negata per quasi 25 anni. Il compito più difficile per il Parlamento inizia adesso: spingersi laddove nessuno si è mai voluto o potuto spingere. Con un ritardo vergognoso e significativo, la politica e le Istituzioni sono chiamate a riscattarsi, onorando fino in fondo un impegno preso prima di tutto con i familiari delle vittime, segnate da un dolore incancellabile che tocca la coscienza di ognuno di noi» ha commentato la senatrice toscana di SEL Alessia Petraglia all’annuncio dell’insediamento della commissione parlamentare d’inchiesta.

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