Sei in: Home › Attualità › Notizie › Mose, Sel presenta la proposta per l’istituzione di una commissione d’inchiesta
Mercoledì, 11 giugno 2014

Mose, Sel presenta la proposta per l’istituzione di una commissione d’inchiesta

mose2

Il gruppo SEL ha presentato una proposta d’istituzione di una Commissione d’Inchiesta Parlamentare per approfondire le vicende legate al MOSE ed in particolare sulle attività del Consorzio Venezia Nuova. La nostra proposta fa seguito al documento sottoscritto dalla maggioranza dei consiglieri comunali di Venezia. Lo dichiara il deputato di Sel eletto a Venezia Giulio Marcon, primo firmatario della proposta di legge.

«Abbiamo sempre manifestato le nostre perplessità sulle modalità con le quali l’opera si stava sviluppando, sia dal punto di vista tecnico-scientifico che ambientale, prosegue Marcon. Sel sempre votato contro gli stanziamenti al Mose inseriti in provvedimenti proposti dal governo (tra cui la legge di stabilita’) e discussi in Parlamento e nei mesi scorsi abbiamo presentato un’interrogazione al Governo seguita da un’ispezione sul campo con alcuni tecnici ai cantieri del Lido, al fine di accendere i riflettori su quello che già da molti anni definivamo un vero e proprio “sistema”.

Al di là delle responsabilità penali individuali, che spetterà alla magistratura verificare e confermare, tutto quello che sta emergendo trascende la responsabilità dei singoli, e si configura come una vera e propria associazione a delinquere nata e arricchitasi proprio con la realizzazione del sistema Mose. Un’opera ben “sponsorizzata” e avviata anni fa sotto molte polemiche e forti perplessità, e che oggi – alla luce di quanto sta emergendo – necessita di essere “indagata” nella sua genesi e per come è stata gestita finora, per verificare se effettivamente era l’opera che Venezia e la sua laguna avevano effettivamente bisogno, o se non sia servita come mera “mangiatoia”».

Oltre all’accertamento delle responsabilità penali è necessario, inoltre, riformare la Legge Speciale per Venezia, superare l’attuale struttura del Magistrato alle Acque, cessare immediatamente la concessione unica al ConsorzioVenezia Nuova, il quale andrà peraltro sciolto al più presto per evitare la riproposizione delle dinamiche recentemente emerse dalle indagini, e va immediatamente verificata la sostenibilità tecnico-scientifica e contabile dell’opera avvalendosi di un organismo indipendente.