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Domenica, 19 aprile 2015

Naufragio al largo della Libia, si temono 700 morti. Scotto: Ripristinare Mare Nostrum scelta non più rinviabile

>>>ANSA/PAPA A LAMPEDUSA: FARA' APPELLO A PRENDERSI CURA DEI MIGRANTI

Un barcone carico di migranti si è capovolto nella notte di sabato nel canale di Sicilia: a bordo dell’imbarcazione, circa 700 persone, delle quali sono state recuperate solo una ventina di superstiti. Il timore è di un’ennesima strage. Si rischia «una delle più grandi tragedie avvenute nel mar Mediterraneo», ha detto Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, ai microfoni RaiNews24. La guardia costiera sta coordinando l’operazione di salvataggio con decine di mezzi ed è intervenuta anche Malta. Il peschereccio si è capovolto in acque internazionali. Ancora poco chiara la dinamica: «Probabilmente il barcone è stato avvicinato da un mercantile, c’è stato un momento di esitazione a bordo: lo spostamento di alcuni ha fatto capovolgere il natante. E’ incredibile -ha aggiunto Sami- l’efferatezza dei trafficanti che hanno riempito la barca fino all’inverosimile». I pochi superstiti recuperati ancora non sono arrivati sulle coste italiane, ha aggiunto Sami.

L’incidente è accaduto intorno a mezzanotte quando il barcone era appena uscito dalle acque libiche e si trovava ancora a circa 120 miglia nautiche a sud di Lampedusa. Secondo Times of Malta, i superstiti tratti in salvo sono 28 e molti cadaveri sono stati già recuperati.

«Quando muoiono 700 persone in mare la propaganda e il cinismo di alcuni politicanti dovrebbe cedere il passo al buon senso e a sentimenti di umanità. Ed invece sentiamo parlare di soluzioni impraticabili come i blocchi navali». Lo afferma il capogruppo dei deputati di Sel Arturo Scotto.

«Oggi – prosegue il capogruppo dei deputati di Sel – è il tempo della responsabilità per il nostro Paese come per l’Unione Europea. Ripristinare la missione Mare Nostrum è una scelta che non si può più rinviare. Lo diciamo a quello come Salvini che per motivi di bottega elettorale non ne vogliono sapere. Ma lo diciamo anche a Renzi – conclude Scotto – che deve aprire in Europa un vero e proprio contenzioso su questo punto».