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Venerdì, 25 luglio 2014

Nichi: sulle riforme la nostra opposizione è dissenso lecito, non ricatto!

Nichi

‘I tempi contingentati, il diktat di chiudere entro l’8 agosto sono l’espressione di un’assoluta arroganza e violenza alla nostra cultura democratica. Ci rendiamo conto che questa indecente ghigliottina riguarda  la Costituzione? Siamo di fronte a una rappresentanza parlamentare figlia di un sistema elettorale incostituzionale che si trasforma in un’assemblea costituente improvvisata e ansiosa. Si criminalizzano le prerogative delle opposizioni’. Così Nichi nell’intervista a La Stampa di oggi.
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Commenti

  • c.f.

    Bravo Nicola, continuate così a spendervi “anima e corpo” sempre e solamente per dire NO, per rimandare ogni cambiamento per evitare ogni modifica. Parlaimo invece di merito. SEL è contraria ad una riforma che superi il bicameralismo perfetto o no? Se considera “autoritaria” una riforma del parlamento ed una riforma della legge elettorale che congiuntamente dovrebbero portare a concentrare in un’unica assemblea parlamentare (la Camera dei Deputati) il potere legislativo e ad un premio di maggioranza che permetta al partito/schieramento che ha prevalso alle elezioni di avere una maggioranza (attraverso un premio) dei rappresentanti eletti così da assicurare la governabilità, se è così (se ritiene autoritaria una tale riforma ed è ad essa contraria) perchè governa una regione che ha gli stessi meccanismi (unica assemblea legislativa e premio di maggioranza che assicura la governabilità a chi ha prevalso)? Perchè è legittima la legge sulle elezioni locali (che nessuno a sinistra a mai contetsato e grazie ad essa, ed al premio cospicuo di maggioranza che assicura, ha eletto tantissimi rappresnetanti nelle assise regionali, provinciali e comunali) e non lo sarebbe la riforma proposta dall’attuale governo? Può essere migliorata sicuramente ma perchè gridare al “golpe”? Perchè così ci saranno meno eletti e dunque diminuiranno le possibilità per il ceto politico (a cui anche i dirigenti di SEL appartengono) di ritagliarsi uno stipendio a spese del contribuente? Davvero la sinistra è diventata così meschina ed ipocrita?
    Vorrei dire di no, ma saprei di non essere sincero con me stesso.
    Cordialmente

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    c.f., la riforma è “autoritaria” non per i motivi che hai elencato tu, ma per i “dettagli” che la caratterizzano. Per esempio, a differenza delle elezioni regionali, a cui fai riferimento, il ballottaggio non è previsto se la coalizione di maggioranza relativa supera una certa soglia (se non è cambiata è il 37,5%). Questo significa che una minoranza, senza legittimazione popolare tramite ballottaggio, si prende la Camera. E non solo: la riforma permette a chi ha la maggioranza alla Camera di controllare Governo, CSM, Consulta, PdR. Il Senato è ridotto a un giocattolo inutile e costoso. Inoltre. le spaventose soglie introdotte permetteranno solo ai 3 soliti grandi partiti di entrare in parlamento, tutti gli altri voti sarebbero gettati via. Ti invito a leggerti la riforma e la legge elettorale, se non mi credi.
    Come vedi, dunque, le cose stanno in altri termini rispetto a quel che dici tu. Sel, in rappresentanza degli elettori che l’hanno scelta, fa bene ad opporsi a questo scempio, e di certo non lo fa per avere più stipendi (almeno lo spero).

  • Dario

    Renzi e Berlusconi hanno fatto il lavaggio del cervello anche a sinistra, eh? Oppure un’orda di gente pagata (come accade su tanti blog o su facebook) è arrivata anche da noi… tessono gli stessi ciechi panegirici su questo obbrobrio di riforma in ogni post, noi gli rispondiamo sempre facendogli capire tutte le gravissime conseguenze e loro ritornano immemori. Bah.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Caro Dario, ahimè, penso sia la prima che hai detto (che è anche peggio della seconda, ovviamente). Parlando con alcuni amici (per fortuna non tutti) che hanno votato Sel e l’Altra Europa, mi rendo conto che i 6000 emendamenti non sono ben accetti, è passata, purtroppo anche per molti di sinistra, la cultura del correre a tutti i costi. Poveri noi, e povera Italia.

  • ex/fatica/nemo

    c’è molta confusione in giro. un amico di mia sorella, militante PRC (lui), le ha detto di aver votato Grillo alle europee per fermare Renzi. fa’ un po’ te.
    siamo in una fase di transizione antropologica (oltre che sociale, economica e politica) molto complessa, è difficile dire quando si raggiungerà un altro punto di stabilità e quale sarà.
    nel frattempo le persone (me compreso) sono disorientate – alcune accettano il disorientamento (che è un disagio), altre si attaccano a qualsiasi parvenza di solidità.

  • ex/fatica/nemo

    si può anche aggiungere che una cosa è governare una regione un’altra è governare una nazione, che un’assemblea regionale non gli stessi poteri del parlamento, che le leggi regionali non sono assimilabili a quelle nazionali, che un’assemblea regionale non legifera in materia costituzionale etc…
    se no ci tocca paragonare un’assemblea condominiale o un consiglio d’istituto a un consiglio comunale etc…
    ci sono differenze di scala e di competenze, non facciamo di tutta un’erbna un fascio.

  • c.f.

    si può anche aggiungere che l’Italia oggi è una “regione d’Europa”, ovvero parte di un’entità sovra-ordinata a cui sono delegate parte delle decisioni. In rapporto all’Europa il peso dell’Italia non è molto diverso a quello tra quello di una regione come l’Umbria o Le Marche in rapporto alla nostra nazione. Capisco che in un paese dovo contro ogni logica esistono assemblee elettive (comuni) per comunità di 1.000/1.500 abitanti sia difficile capire che viviamo in un mondo “globalizzato” dove il ruolo ed il potere decisionale di uno “stato-nazione” si è enormemente ridimensionato rispetto ai secoli precedenti e soprattutto è difficile capire che oggi, in un mondo così inteconnesso ed interdipendente contano non solo le decisioni che si assumono ma anche i tempi con le quali si adottano.
    Quando l’Assemblea Costituente ha scelto di orientarsi su un sistema bi-camerale perfetto aveva come primo obbiettivo quello di evitare il rischio che l’eccessiva conentrazione di potere e dunque la capacità decisionale di un governo e dell’assemblea legislativa potesse avere come conseguenza la partecipazione a nuove guerre o l’isolamento del paese (come avvenne durate il periodo fascista) dal resto del mondo. Sinceramente qualcuno pensa che oggi, anche in un sistema monocamerale e con un governo rafforzato e/o con più poteri si potrebbe correre dei rischi del genere? Diversamente non si riesce davvero a renderci conto che il più grande limite del nostro paese (che, oltre a non permettere di assumere alcuna decisione di medio periodo che non sia cambiata entro 1/2 anni, ci rende inaffidabili agli occhi dei potenziali investitori economici stranieri) è che cambiamo governo mediamente ogni 2 anni e che nessun governo riesce a decidere perchè l’enorme frazionamento politico del paese rende ingovernabile ogni coalizione e precaria ogni maggioranza? Possibile non capire che in questo paese con ogni cambio di governo si riscrivono le leggi e che ogni due anni si passa da un indirizzo politico-economico all’altro rendendo di fatto questo paese immobile, ingovernato da 20 anni anni a questa parte mentre gli altri paesi, UE e extra-UE progrediscono lasciandoci sempre più indietro? Certo che se si pensa che per la soluzione dei nostri problemi bastione delle buone idee (e non il metterle in pratica e farlo con una continuità sufficiente a produrre degli effeti) allora si capisce bene perchè la “sinistra” inq uesto paese sia diventata così inutile.

  • c.f.

    Ci sono molti aspetti della riforma proposta che non mi piacciono, tuttavia è un passo avanti rispetto al sistema attuale che non funziona. Sono 20 anni che il nostro paese è bloccato a causa del potere interdittivo delle minoranze che per la loro posizione (essendo praticamente sempre necessarie a vincere le elezioni in un qudro politico così articolato come qello italiano) hanno sempre bloccato ogni riforma proposta. Certamente hanno agito (quasi) sempre in buona fede ma ilr isultato è che hanno determinato la politica del paese attraverso continui veti, minacce e abbandoni di maggioranze. Ciò che oggi la gente comprende è che non si può andare avanti così (e non ha niente a che vedere con “la cultura di correre a tutti i costi” paventata da Detestor) e che una semplificazione del quadro politco per quanto limiti in parte la pluralità di espressione (visto che questo è il paese in cui l’individualismo è tale che ci si divide anche sulle virgole delle frasi) è un male minore rispetto all’immobilismo a cui siamo attualmente condannati. Per questo una legge fortemente maggioritaria ed il passaggio dal bicameralismo ad un monocameralismo sono al momento necessari. Poi certo in questo nuovo scenario partiti come SEL non potrebbero continuare a stare con i piedi in due staffe ma dovrebbero decidere ed essere sottoposti al principio di maggioranza interno accettando la linea che prevarrà nella maggioranza di appartenenza. Per questo sono così contrari perchè la maggior parte della classe dirigente di SEL vedrebbe ridotta la sua “agibilità politica” e questo non è accettabile per il loro ego; che poi il paese vada a rotoli non importa granchè.

  • c.f.

    6.000 emendamenti non sono ben accetti perchè palesano il vuoto di idee e l’abbraccio di una logica che è solo interdittiva. Ovvero l’antitesi della sinistra, dato che non si è mai visto nella storia dell’uomo un miglioramento sociale che sia uno ottenuto a colpi di no e di interdizioni continue. Quello di cui non vi rendete conto è che la vostra idea di sinistra è passata da essere progressista a conservatrice; e da che mondo è mondo i conservatori non sono di sisnistra. Provate a fare 2+2 una volta tanto.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Prova tu a fare 2+2. Il PD non è disposto al confronto, i 6000 emendamenti sono una reazione per obbligarli al dibattito. Che di fatto non contengano nulla lo sa qualsiasi persona raziocinante, si chiama ostruzionismo, e Sel è pronta a sospenderlo nel momento in cui si voglia veramente dialogare.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    No, non hai capito: con questa riforma Sel sparisce, punto e basta, e con lei qualsiasi partito che non sia PD-PDL-M5S. E’ più che normale che si lotti.

  • c.f.

    NO con questa riforma non sparisce nessuno. Con la riforma proposta non accedono a seggi parlamentari i partiti che non raggiungono un quorum del 4% se in coalizione e dell’8% se si presentano autonomamente. Nessun partito viene “liquidato” d’ufficio o per legge, nessuna proscrizione. Semplicemente una razionalizzazione della rappresentanza parlamentare per cercare di superare l’immobilismo degli ultimi 20 anni. Sinceramente è una riforma ragionevole e coerente con la normativa che regola l’elezioni locali. Certamente trovo sbagliato che non si preveda un doppio turno, questo sicuramente è un aspetto carente della proposta ma il resto no e, lo dico da elettore di SEL (che solamente alle ultime elezioni europee non l’ha votata non condividendo la scelta di confluire nella lista Tspras) non c’è ragione che vadano in parlamento partiti del 2/3% portando al paradosso di non consentire a nessuno di governare. A voi sembra sagliato prentendere una razionalizzazione della rappresentanza perchè in questo momento ci penalizza ma siete solo miopi perchè così non solo lasciate affondare il paese ma accettate che la sinistra anche in caso di vittoria non potrebbe governare il paese perchè il sistema (attuale) è ingovernabile. Personalmente scommetto sul futuro e credo che la sinistra possa crescere e dunque preferisco un sistema elettorale ed un’architettura istituzonale più snella, anche perchè sinceramente una sinistra al 3% non serve a nessuno di noi, al più serve solo ad assicurare lo stipendio a qualche parlamentare senza che questi abbia mai alcuna responsabilità. E chi difende il sistema attuale è solo a questo che punta ad una poltrana senza alcuna responsabilità.

  • c.f.

    ma che tipo di dialogo può esserci se in realtà ciò che si vuole è assicurarsi una rappresentanza in parlamento anche con un consenso da prefisso telefonico. Ciò che non vogliamo è un sistema più snello perchè in questo momento ci penalizzerebbe ed invece che impegnarci per accrescere come consenso l’unica attività che facciamo è quella di difendere una rendita di posizione del tutto inutile se non a garantire qualche poltrona pagata a spese dei contribuenti. Davvero dare dei seggi parlamentari ad un partito del 2/3% è grantire l’opposizione? davvero vogliamo credere ad una bufala del genere…o invece vogliamo ricavarci ciascuno un proprio spazio anche se del tutto inutile al paese perchè in fondo vivere di rendita (politica) non è poi così male.
    Gli sbarramenti proposti dalla riforma sono giusti specie in un paese come l’Italia dove si tende a fondare partiti con una proliferazione del tutto ingiustificata se non dalle ambizioni personali.
    La verità è che SEL dimostra così di non avere alcun orizzonte politico ed invece che accettare la sfida che la obbligherebbe a crescere per sopravvivere (ovvero a diventare un VERO partito rappresentando una porzione significativa della popolazione di questo paese, ovvero almeno l’8/10% dei votanti) si mette di traverso nella speranza di risucire a far saltare il banco così da continuare a sfruttare un’architettura istituzionale pensata in un contetso storico completamente diverso e che i Costituenti sarebbero i primi a voler cambiare se vedessero come oggi è utilizzata da tanti partiti minori e singoli parlamentari solamente per propri fini personali (o per assicurarsi solamente un lauto stipendio a nostre spese)

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Il premio di maggioranza assicura la governabilità, le soglie sono totalmente superflue. Non lo dico io, ma l’aritmetica elementare. E’ solo un modo di zittire le minoranze (e scusami se l’8% mi sembra una soglia leggeremente alta).

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Questo tuo continuare ad asserire che Sel fa questa battaglia per assicurarsi uno stipendio è altamente insinuante. Hai delle prove per affermare questo?
    Sul resto ti ho già risposto sopra.

  • c.f.

    dialogo tra sordi che non è aiutato dalla semplificazione forzata a cui un commento è sottoposto. La legge elettorale non da la parola e non zittisce alcun partito politico che è una forma associativa libera prevista dal codice civile (che nessuno vuol riformare). Qui sta tutta l’ipocrisia di chi sostiene che le soglie di sbarramento zittiscono qualcuno. Stiamo parlando di funzioni amministrative istituzionali e di organizzazione di un’assemblea legislativa in funzione dell’attività che deve svolgere. Serve maggiore omogeneità delle forze politiche presenti in parlamento per assicurare una maggiore celerità dei provvedimenti e soprattutto per assicurare la stabilità della legislatura (in Italia, dal dopoguerra ad oggi abbiamo già avuto 17 legislature, ovvero una ogni 3 anni) e dei governi in carica (in Italia dal dopoguerra ad oggi ben 63 governi si sono succeduti, una media di durata inferiore all’anno ciascuno) e ciò può essere assicurato solo da maggioranze ampie e coese. Siamo un paese che NON DECIDE e questo è il principale problema che deve essere risorto. Tra l’altro ciò che SEL contesta non sono solo le soglie ma anche il premio di maggioranza proprio perchè sà bene che l’unico strumento a sua disposizione non avendo un ampio consenso è solo quello di interdizione all’interno delle coalizioni essendo ad oggi quasi sempre determinante a vincere ed a formare una maggioranza la presenza dei piccoli partiti. Intendiamoci la riforma proposta e l’accentramento dei seggi parlamentari su pochi partiti (per effetto delle soglie di sbarramento e del premio di maggioranza) non sono certo il massimo, hanno punti oscuri ed in astratto certamente una più larga partecipazione è auspicabile sempre. Tuttavia in Italia l’eccessiva frammentazione del quadro politico e lo strumentale uso del potere interdittivo esercitato dalle minoranze (a destra come a sinistra) ha portato alla progressiva (semi) paralisi dello Stato alla sua inadeguatezza (in termini di capacità decisionale) in rapporto alle criticità che la società (e l’Italia in particolare) stà attraversando. Purtroppo sempre più il cds “diritto di tribuna” si è trasformato in una “golden share” che ha permesso a piccoli partiti (talvolta a singoli parlamentari) di determinare le sorti di governi e/o riforme. La democrazia, allorchè imperfetta, è ad oggi il sistema di governo migliore (o meno peggio se volete) che l’uomo abbia elaborato e la democrazia si basa sull’affidamento del potere alla maggioranza e non, come accade in questo paradossale paese, alle minoranze (ragione o torto che abbbiano).

  • c.f.

    io non ho asserito niente di ciò; da parte mia non c’è una generalizzazione in tal senso. Quello che evidenzio è:
    – partiti del 2/3% in parlamento, salvo non siano parte stabile e omogenea di una coalizione, sono inutili “se non a garantire qualche poltrona pagata a spese dei contribuenti”;
    – in Italia “si tende a fondare partiti con una proliferazione del tutto ingiustificata se non dalle ambizioni personali”.
    Sfido chiunque – se non in palese malafede – a sostenere che tali affermazioni non siano fondate (eccezioni a parte)

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Ti ringrazio per la tua esaustiva risposta. Il premio di maggioranza non escluderebbe da solo il diritto di veto di cui parli, perché viene assegnato alla coalizione, non al singolo partito. Ciò detto, mi spiace che tu abbia un’opinione così bassa di Sel, che farebbe ostruzionismo, se non per la poltrona, per avere la capacità di bloccare chi governa. Di certo non posso convincerti del contrario su questo, è un’opinione legittima, ma secondo me non è così. Per il resto, tutto quel che ti pare, ma non so se ti rendi conto con queste soglie quanti MILIONI di voti si butterebbero nella spazzatura. Mi sembra un prezzo troppo alto da pagare per una presunta maggiore governabilità (dico presunta, perché si fa un gran parlare delle istituzioni che non funzionano e non legiferano, ma è poi vero? A me sembra che, al di là della retorica, leggi se ne siano fatte eccome in questi anni, e sono state “bloccate” solo quelle più vergognose. Mi vengono in mente, per esempio, i vari tentativi di riforma della giustizia di Berlusconi).
    Poi è vero che in passato piccoli partiti hanno fatto cadere i governi (ma insisto, il premio di maggioranza non c’entra, c’era anche col Porcellum e non li ha fermati, semmai sono le soglie), ma credo che per evitare ciò sarebbe meglio scegliersi bene i compagni di coalizione. E concludo, Sel secondo me non fa parte di questi “guastatori”, ma è un partito responsabile e collaborativo, proprio per questo l’ostruzionismo attuale (ben maggiore di quello grillino, loro si abituati a dire sempre no per partito preso) dovrebbe far pensare.

  • c.f.

    Certamente la questione è molto complessa e la sintesi di un commento porta a semplificazioni spesso ingenerose. Nel merito di SEL neanch’io credo che sia semplicemente “attaccata alla poltrona” (anche se credimi anche in SEL ci sono dirigenti che lo sono, ma è pacifico che ciò non riguarda tutto il partito) ma che comunque si sono appiattiti (,agari in buona fede) sulla convinzione che basti a “fare politica” il 2-3% del consenso elettorale (per effetto della frammentazione del quadro politico-istituzionale che ho precedentemente descritto e che non ripeto che consente ai partiti piccoli di condizionare e determinare le scelte all’interno delle coalizioni) , vive il mito di “Davide contro Golia” convinta di essere il baluardo che ci difende dalla degenerazione della maggioranza del centrosinistra (PD in primis). Ovviamente SEL ha diverse ragioni dalla sua, anch’io condivido molte sue posizioni (e sono molto critico con il PD), ma a prescindere da ciò – a monte (e non a valle) delle posizioni politiche di ciascuna forza politica c’è la necessità di far funzionare la democrazia, di valorizzare e non mortificare questa forma (meno imperfetta di altre) di esercizio del potere e per farlo occorre riconosce TUTTI il primato della maggioranza sulla minoranza (e che dunque le minoranze politiche si impegnino ad accrescere il proprio consenso politico per diventare a loro volta maggioranze, anzichè – come accade adesso – cercare di prevalere sfruttando la debolezza offerta da un’architettura istituzionale pensata e permeata per un contesto politico, sociale ed economico – il periodo post-bellico – completamente diverso da quello attuale). Per favorire questo processo di ri-equilibrio del “peso” politico tra maggioranza e minoranza è necessario semplificare e concentrare in un’unica camera elettiva il potere legislativo, come prevedere una semplificazione della rappresentanza istituzionale (limitando la rappresentanza nelle istituzioni ai gruppi/coalizioni omogenei ed ai partiti maggiormente rappresnetativi se autonomi) ed assicurare con un premio di maggioranza la governabilità attribuendo al partito/coalizione che prevale (che rappresenta la maggioranza per quanto relativa di chi ha votato) un numero di seggi che permetta, anche in caso di qualche defezione futura, la continuità della legislatura e del governo.
    La legge attuale (che prevede comunque un premio di maggioranza, come citavi) NON consente ciò perche prevede meccanismi di attribuzione del premio distinti e diversi per i due rami del parlamento (definiti ad arte proprio per rendere – com’è accaduto – più contenuta e aleatoria la vittoria dello schieramento rivale che nei sondaggi presentava un’ampio vantaggio alla vigilia delle elezioni).
    per quanto riguarda la tua osservazione – che ha fondamento – circa il rischio di “buttare nella spazzatura” milioni di voti per effetto delle soglie di sbarramento, comprendo il rischio ed il limite di un tale meccanismo (l’introduzione di soglie articolate come dalla proposta di legge) e le implicazioni che comporta ma ti chiedo se non si corra il rischio di un maggiore spreco (ovvero di “gettare nella spazzatura” la maggioranza emersa dalla consultazione elettorale che rappresenta più di una decina di milioni di voti) lasciando il sistema elettorale e l’architettura istituzionale (bi-cameralismo perfetto) così com’è dove, SEL o non SEL, con le migliori intenzioni o meno, un partito del 2-3% può decidere le sorti di un governo e di una legislatura incurante di ciò che invece vorrebbero la maggior parte dei votanti che hanno determinato l’esito della competizione elettorale (ho credi che gli elettori del centro-sinsitra abbiano festeggiato quando il PRC ha fatto cadere, la prima volta direttamente e la seconda indirettamente, i due governi guidati dal prof. Romano Prodi?)

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Non sono d’accordo, per me la rappresentatività è la prima cosa, e confido che Sel sia più responsabile del PRC (anche a me girarono eccome, quando fecero cadere il governo Prodi).
    Un unico appunto: il Porcellum (che non è più la legge attuale) da maggioranze diverse al Senato e alla Camera non intenzionalmente, come tu suggerisci, ma incidentalmente. Infatti, la prima versione del Porcellum assicurava maggioranze omogenee sia al Senato che alla Camera (a parte il caso assurdo in cui gli italiani avessero votato in massa un a cosa alla Camera e un’altra al Senato). Ma fu cancellata da Ciampi, perché a suo avviso (e anche al mio) confliggeva con il primo comma dell’art. 57 della Costituzione. Calderoli allora dovette ripiegare su maggioranze decise su base regionali, ed ecco il risultato. Questa cosa la sanno in pochi, perché ai media piace avere un nemico e un mostro a cui dar contro, e questo era Calderoli e il Porcellum, ma la realtà, come vedi, e ben diversa. Non è che ami particolarmente Calderoli, ma quel che è giusto è giusto.