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Venerdì, 24 aprile 2015

Oggi il primo sciopero della scuola contro il ddl Renzi

precari

A Roma sono attesi oggi migliaia di lavoratori, docenti e Ata, precari e di ruolo provenienti da tutta Italia, per dire sì alla protesta indetta Anief, Unicobas, Usb e altre cinque sigle sindacali autonome: i manifestanti si alterneranno in corteo tra Piazza della Repubblica e Santi Apostoli dalle 10.00 alle 13.00 e sit-in dalle 15.00 alle 18.00 davanti al Parlamento.

Intanto ieri sera decine di migliaia di docenti sono scesi in piazza con i lumini da cimitero in tutta Italia, per simboleggiare la morte della scuola pubblica se la riforma Renzi dovesse essere essere approvata così com’è. (una galleria delle immagini su Orrizonte Scuola)

A distanza di pochi giorni dallo sciopero dei precari, che lo scorso 17 marzo ha visto la partecipazione di un supplente su quattro, domani tutto il mondo della scuola si fermerà per l’intera giornata, per dire no all’approvazione di quel disegno di legge 2994 con cui il Governo vorrebbe riformare decisamente in peggio l’istruzione pubblica italiana: la protesta sarà trasversale, abbracciando tutto il personale, dai docenti agli Ata, dai dipendenti di ruolo a quelli precari, sino ai tanti supplenti che lo Stato continua a reputare invisibili malgrado fossero vincitori di concorso, abilitati e formati nelle università. Lo sciopero del 24 aprile è stato proclamato da Anief, ‎Unicobas e Usb, ma vi hanno aderito anche altre cinque sigle sindacali.

I motivi della protesta sono noti: si va dai docenti e Ata sottopagati e tappa-buchi alla mancata assunzione di tutti i supplenti, perché il piano di assunzioni non risolve il problema del precariato, dalla necessità di recuperare i 250mila posti di lavoro tagliati negli ultimi anni alla minaccia sempre più seria nei confronti del diritto allo studio, che nelle intenzioni di chi ci governa va affidato ormai all’illegittimo contributo “in”volontario delle famiglie o agli interventi interessati dei privati, mentre i finanziamenti statali per la scuola pubblica sono tra i più bassi d’Europa. I dipendenti dicono poi no alle prospettive di mancato sblocco degli scatti stipendiali, di attribuzione al dirigente scolastico del potere di nomina, di trasferimento e di aumenti stipendiali.

Nella foto il flash mob di ieri sera a Roma a piazza di Spagna