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Giovedì, 21 agosto 2014

Palmiro Togliatti, 50 anni dalla sua morte

Togliatti

Il 21 agosto del 1964 a Yalta, nella Crimea sovietica dove era in vacanza, morì Palmiro Togliatti. Togliatti, come scrisse Giorgio Bocca, “è ricordato come un uomo freddo, un intellettuale controllato nei sentimenti, un politico scaltro”. M resta allora da spiegare, come ,continua Bocca, “l’Italia proletaria fu pronta alla insurrezione armata quando si attentò alla sua vita e perché milioni di italiani di ogni ceto ebbero il sentimento, nel giorno della sua morte, che con lui se ne andava uno dei Padri della Repubblica”.

Togliatti partecipò alla nascita del PCdI nel 1921 sulla spinta della rivoluzione d’ottobre; dopo l’arresto di Gramsci e la sua lenta morte nel carcere fascista, Togliatti, da Mosca, prese la guida del PCdI nel mentre diventava uno dei più autorevoli dirigenti della Internazionale Comunista.

Condivideva la politica dell’Unione Sovietica guidata da Stalin, quello era il suo mondo politico. Nella lotta al fascismo e al nazismo, che vide alleate l’Unione Sovietica , gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, manifestò le sue migliori doti politiche. Tornato nel 1943 in Italia, mise da parte la pregiudiziale monarchica anteponendovi la lotta al fascismo e all’occupazione nazista, ed entrò come vicepresidente del Consiglio dei Ministri nel secondo governo Badoglio e poi nel governo Bonomi, e finita la guerra dette vita ai governi Parri e poi De Gasperi e fu Ministro della Giustizia. Partecipò da protagonista alla nascita ,col referendum, della Repubblica e alla approvazione della Costituzione con la DC, il PSI e i partiti laici. Dette prova di grande realismo con il recepimento nella Costituzione dei Patti Lateranensi e la concessione di una amnistia ai fascisti.

Il suo legame con l’URSS fu forte, era insignito della cittadinanza sovietica e dopo la sua morte una città sul Volga cambiò nome assumendo quello di Togliatti, peraltro non cambiato neanche dopo il crollo sovietico, a differenza di Leningrado tornata San Pietroburgo.

Rifondò nel 1943 il PCI, trasformandolo da un partito settario e clandestino, sezione italiana della Internazionale comunista, in un grande partito di massa e democratico. La sua “via italiana al socialismo” conquisto elettoralmente,con lui 1 italiano su 4 e con Berlinguer 1 su 3 a testimonianza della fecondità ideale e pratica di quella strategia politica.

Ricordarlo non vuol dire certo sottovalutare l’errore del suo legame con l’Urss che lo spinse anche ad approvare l’invasione dell’Ungheria nel 1956. Ma questo non mette in discussione la sua parte nella costruzione della Repubblica Italiana e quanto ha saputo fare per migliorare la condizione sociale e culturale del popolo italiano, con la azione democratica di un grande partito come il PCI, di cui, al pari degli altri partiti della prima Repubblica, si sente oggi drammaticamente l’assenza. Come disse Bocca ” anche gli avversari hanno riconosciuto che era un uomo di qualità, un intellettuale, uno che aveva il senso tragico della storia, non un avventuriero o un opportunista”.

Commenti

  • Filippo Boatti

    Vediamo di ricordare Riccardo Lombardi nel trentennale della morte piuttosto che Togliatti, ha cose molto più importanti da insegnare a noi di SEL che non Togliatti, a partire dall’intuizione di una “società diversamente ricca”. Togliatti è una figura storica importante ma che non è più attuale.

  • Paolo

    Ci manca altro che SEL ricordi positivamente Togliatti e ne faccia una figurina del proprio altare dei lari. Sono iscritto a SEL ma per me Togliatti significa la pagina buia della caccia ai “traditori social fascisti”, lo sterminio del POUM a Barcellona, l’annichilimento interno della Repubblica spagnola, la doppiezza nei confronti dell’epurazione nel 1945, il contrasto costante e subdolo nei confronti della sinistra non comunista e ancora e ancora.
    Gramsci e Terracini si ma Togliatti no davvero! Berneri, Schiavetti, Lusso, Lombardi e tutti gli altri ci verrebbero a tirare per le gambe…

  • amedeo del balzo

    sono d’accordo, mancava solo la commemorazione di Togliatti per continuare a distruggere la sinistra italiana. Aumenta la confusione in SEL

  • Leopoldo

    Sono d’accordo sulla inopportunità di questa commemorazione da parte di SEL, nonostante io sia politicamente nato PCI e da ragazzo andavo ai comizi di Togliatti a Napoli, ma parliamo di un’altra epoca sotto il profilo storico, politico e sociale. Poi ho avuto anche una lunga militanza nel PSI, per poi approdare in SEL, che come progetto originario aveva assunto la mission di gettare il seme per una nuova sinistra attraverso una nuova narrazione, come diceva sempre Vendola, che per un certo periodo ha dato i suoi frutti in termini di adesioni al partito, poi ci siamo un po smarriti…………..

  • mariosi

    Basta con questa storia post comunista.Vendola chiarisca una volta per tutto identita’ e futuro o si faccia da parte.Ma chi determina la linea politica di questo sito web?
    Non eravamo quelli che :…..hanno sempre nostalgia per il futuro?
    Concordo pienamente su Lombardi e sul socialismo non dogmatico.

  • Dario

    Bene, visto che Togliatti desta cotanto fastidio, sono certo che quando verrà commemorato Moro oppure Fanfani avremo una marea di applausi. Lo so che è un’estremizzazione, ma stiamo parlando di un uomo del ‘900, che non può sembrare attuale come lo è oggi per noi Berlinguer ad esempio.
    Sarebbe importante smetterla di essere ideologici, perché l’ideologia cieca più di tutte si chiama “anti-comunismo”. E la storia va giudicata con gli occhi dell’epoca, non del presente, altrimenti potremmo anche dire, che so, che Platone era un pazzo dittatore a scrivere la “Repubblica”.
    Noi siamo di sinistra, cerchiamo il socialismo democratico, l’ecologia, la redistribuzione della ricchezza e il diritto al lavoro. Ma se dimentichiamo le nostre radici, una storia di cui io almeno vado eternamente fiero, non potremo andare avanti. Sia benedetto ciò che è stato il PCI e lo sia anche il giorno in cui il suo superamento sarà servito a qualcosa (spero presto): se si distrugge, lo si fa per creare, come direbbe Nietzsche, non per rinnegare o immobilizzarsi.
    Infine, se non vi è ancora chiaro, SEL è un partito di sinistra moderno che ha nelle sue radici la storia della sinistra italiana, che non può essere certo il PSI che ha sempre governato con la DC… se bruciamo il passato non rimane alcun valore a cui aggrapparci.
    Insomma, bene SEL. La sinistra è sinistra, punto.

  • Paolo

    La vicenda del PCI è consegnata definitivamente ai libri di storia.
    Nella ricognizione del percorso del comunismo italiano si evidenziano pagine luminose e pagine buie ed oscure. In modo analogo, con lo stesso metodo, emergono situazioni simili nella storia del socialismo italiano ed in quella degli altri partiti e movimenti che hanno rappresentato, di volta in volta, la sinistra italiana nel Novecento.
    Le “nostre radici” (cioè quelle di SEL) non sono nel PCI ma sono sia nella vicenda del comunismo italiano sia nelle vicende di tutte le altre organizzazioni che hanno rappresentato, nel bene e nel male, gli ideali di libertà, giustizia e fratellanza. Non ci sono quindi primazie di radici (“nostre radici”), ci sono storie e percorsi individuali degli aderenti a SEL, all’interno di un perimetro ampio e non dogmatico. Sinistra Ecologia Libertà, partito non dogmatico e non ideologico, deve guardare al futuro e non all’indietro.
    Fermo restando che ciascuno si tiene le proprie passioni (nel caso di specie, quella per Palmiro Togliatti), in ambito di consuntivo storico bisogna pur dire che il PCI ha rappresentato non solo una risorsa ma anche un problema per la sinistra italiana. Quindi, se proprio vogliamo fare l’altarino con le figurine simboliche, Togliatti non ha niente da insegnare e da trasmettere alla Sinistra all’Ecologia ed alla Libertà. Togliatti, per molti a sinistra, ricorda la cupezza dell’ottuso e sistematico stalinismo applicato alla politica, una cappa scura che tanto danno ha portato alla sinistra italiana.
    Togliatti certo uomo del Novecento, ma per chi riflette sulla storia sono indimenticabili le posizioni del Migliore in favore della teoria del socialfascismo (fascismo=socialdemocrazia), poi contrordine compagni la Patria del Socialismo ha cambiato linea, poi di nuovo contrordine compagni, poi, poi … (naturalmente sempre con lo stesso metodo, la stessa cifra, la tattica prima di tutto, il Partito prima di tutto, il peccato principale l’individualismo piccolo borghese e via e via).
    Togliatti no, con Togliatti si arriva ai carri armati contro operai e studenti, che il Migliore rimanga nei libri di storia. Nessuno brucia il passato perché i valori rimangono e le figure luminose sconosciute e conosciute ci parlano ancora.

  • Giulio Tiradritti

    Giulio Tiradritti
    Si può criticare Togliatti, come tutti i grandi politici del Novecento ha fatto degli errori e delle cose giuste. Giustamente voi ricordate le sue notevoli responsabilità nelle guerra di Spagna, ma anche il suo merito nell’aver messo da parte la pregiudiziale antimonarchica per conseguire l’unità del paese nella lotta contro il fascismo, per la Repubblica e la Costituzione, per la riappacificazione nazionale, sicuramente dovendo passare sopra, nell’amnistia generale, a situazioni che hanno dovuto lasciare molti conti in sospeso. Bisogna guardare avanti ma con uno sguardo rivolto anche al passato. Dobbiamo ricordare infatti che la sinistra, sia quella comunista che quella socialista, allora erano unite con il Fronte Popolare socialcomunista, che se si critica Togliatti per la sua vicinanza a Stalin, lo si deve fare anche per Nenni, Pertini,Lombardi, Mattei e tanti altri, che in realtà erano giganti politici rispetto al nanismo di adesso. Come era un gigante politico Bettino Craxi. La cosa che mi dispiace di più non è il vedere se Sel deve ricordare o no Palmiro Togliatti, è vedere la parabola discendente della sinistra più in generale. I partigiani infatti che sono morti per la Resistenza, gli operai, i contadini i lavoratori che sono stati uccisi nelle grandi lotte nel dopoguerra si rivolterebbero nella tomba vedendo come è la sinistra di adesso, che invece di pensare a queste questioni, ha come punti programmatici fare entrare i negri e far sposare i froci, tutte cose che non fanno parte della tradizione della sinistra italiana (comunista, socialista o socialdemocratica che sia), ma della sinistra liberale anglosassone che sinistra non è.

  • Paolo

    Forse è davvero necessario che dentro SEL ci si chiarisca su identità e futuro…
    Per inciso, per quanto mi riguarda nell’eventuale album delle figurine di SEL come non c’è posto per Togliatti tanto meno non c’è posto per Craxi che sarà anche un “gigante politico” ma danni alla sinistra ne ha fatti eccome, lui i suoi ed i suoi amici comunisti miglioristi attualmente fieri di essere diventati liberali e liberisti della più bella acqua alla faccia dell’articolo 41 della Costituzione… (in effetti nel secolo breve Togliatti, in linea con il compagno Stalin, preferiva i conservatori inglesi ai laburisti delle Union fautori di uno stato sociale a riformismo avanzato)

  • Dario

    Craxi è stato uno dei peggiori uomini dall’inizio della storia democratica italiana: non è un gigante, è solamente un uomo disgustoso.

    In ogni caso la rete esprime davvero il peggio. Chiedo alla redazione di SEL di censurare questo Giulio Tiradritti per le ultime frasi del suo commento, inaccettabilmente omofobe e razziste. E per inciso, i diritti sono una delle basi della sinistra, qualsiasi essa sia. Qui si discute, non si insulta con un linguaggio offensivo e violento, dimostrandosi tra l’altro reazionari..

    Secondo io mio personale giudizio, accusare Togliatti di socialfascismo è un po’ troppo (anche perché allora era socialfascista anche chi ha per le sue idee? I comunisti italiani proprio no): ho giusto stamane riletto su un vecchio libro tante sue interviste e discorsi, in cui fieramente rivendicava come merito primario del PCI la lotta al fascismo. Si può criticare tutto di Togliatti ma non questo (e poi, gli USA della guerra in Vietnam, quelli del golpe cileno, eran davvero tanto migliori di Stalin, se non sul piano interno?).
    La linea di SEL, compagno Paolo, non la detta il bizzarro individuo di cui sopra, ma noi sostenitori veri. Non vi piace Togliatti? Non ne farei un dramma. Dico solo che mi sembrerebbe assurdo non ricordare uno degli uomini più influenti del PCI, un uomo comunque d’opposizione, giudicato da tanti grande, nel bene e nel male. Neanche io lo amo, ma tento di essere storicamente obiettivo: sta’ tranquillo che nel mio pantheon, e credo quello di tutti noi, ci sono invece uomini come Berlinguer o Allende.

  • RINALDO

    TOGLIATTI RIMANE ATTUALE E VISIBILE VOI DELLA SEL MORIRETE DEMOCRISTIANI O RENZINIANI. STATE TRANQUILLI IN FUTURO NOI COMUNISTI VI VOTIAMO …W IL PCI W TOGLIATTI . SIETE DI SINISTRA E NON SIETE CAPACI DI ESSERE NEANCHE IL SOCIALISMO …..AH AH AH AH AH

  • RINALDO

    BRAVO COMPAGNO TIRADRITTI ,QUESTI SAREBBERO ALLEATI SOCIALISTI SINSTRA EUROPEA …AUGURI PREFERISCO IL PARTITO SOCIALDEMOCRATICO TEDESCO ,CHE MI CHIAMA COMPAGNO E…NON RINNEGA IL PASSATO.

  • Donato Paradiso

    Compagno, piaccia o no Togliatti fa parte della nostra storia così come Lombardi (e, per fortuna, tanti altri). Non è necessario dimenticarne uno per ricordarne un altro. SALUTI.