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Mercoledì, 23 settembre 2015

Razzi Vega: le incoerenze a cinque stelle. Quelle che non ti aspetti

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Ci hanno spiegato in questi anni che solo loro potevano vantare lo scettro della coerenza e del rigore fra i propositi politici, i programmi elettorali e i fatti concreti. Spesso in modi poco ortodossi o eleganti, ma di questi tempi così volgari pare davvero cosa secondaria il vocabolario. Ciò che conta (o conterebbe) è la sostanza, la capacità nel concreto di segnare davvero uno spartiacque fra la cattiva politica e quella buona. Fra la corruzione e l’onestà. Fra la propaganda e la pratica.

Bene. È certamente vero che – messi alla prova – gli amministratori pentastellati non solo hanno manifestato serie difficoltà ad affrontare la realtà del quotidiano governo di un territorio, ma anche hanno mostrato alcune contraddizioni inattese, alcune davvero singolari.

Porto Torres, città industriale e portuale dal grande passato e dal mesto presente segnato da disoccupazione e inquinamento, alle recenti elezioni amministrative ha scelto il Movimento cinquestelle, per la precisione ha scelto Sean Wheeler, un sindaco americano, surfista e biologo marino, battendo tutti i pronostici e soprattutto la pessima politica dell’amministrazione uscente, segnata da cinque anni di pesanti trasformismi e inerzia.

Porto Torres ha scelto il nuovo e ha scelto una proposta integralmente ecologista. Già perché Porto Torres non è solo zona SIN, violentemente contaminata dal petrolchimico delle partecipazioni statali. Porto Torres è anche il porto commerciale e di scalo mediterraneo più importante per gli antichi romani, è la traccia possente della civiltà nuragica, è il paradiso dell’Asinara, il santuario dei cetacei, un patrimonio inestimabile sacrificato dalla dabbenaggine della razza umana e dall’industrialismo retro di tanta sinistra e di tanti centro-sinistri.

Ma come in un celebre cartone animato approdato in Italia sul finire dei “seventies” a scompaginare il luminoso e progressivo incedere del nuovo corso green arrivano i “razzi Vega”. Non uno scherzo in realtà, né un cartoon un po’ vintage, ma i razzi sviluppati in collaborazione dall’Agenzia Spaziale Italiana e da quella europea, per il lancio in orbita di piccoli satelliti.

Si vorrebbe sperimentarli a Porto Torres, nell’area della Syndial (gruppo Eni), precisamente dove sarebbe urgente una bonifica del sito ultra contaminato di cui si diceva, dopo che per anni lo si è fatto nel Poligono interforze del Salto di Quirra (nel sud est dell’Isola).

L’accensione di uno di questi razzi è capace di consumare decine di tonnellate di combustibile e generare una enorme nube tossica carica di sostanze corrosive. Operazione a rischio per la popolazione locale, come testimoniano Paesi come Francia, Spagna e altri che usano, correttamente, sperimentare i Vega in aree disabitate e a distanza di sicurezza da centri abitati, strade aperte al traffico, impianti industriali, ecc.

Una preoccupazione legittima perciò quella che esprimono i cittadini di Porto Torres e alcuni autorevoli scienziati dell’università di Cagliari. Per tutti tranne che per Sean Wheeler l’americano, che interviene in consiglio comunale con il tono e la sicumera propri di un amministratore delegato, a rassicurare tutti che il razzo Vega inquina al massimo quanto un mazzetto di Fiat Panda a metano.

Eccoci al punto. Folgorati sulla via per il pianeta Fleed oppure incoerenti fino al punto di risultare sconcertanti? Chi vivrà vedrà.

 

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