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Giovedì, 17 marzo 2016

Referendum Trivelle, il Pd diventa astensionista. Scotto: I petrolieri ringraziano. Irritazione tra i governatori e minoranza Dem

Per sito Sel

Alla chetichella sperando che nessuno lo notasse il Partito Democratico fa sapere che farà campagna per l’astensione al voto per il referendum sulle Trivelle. Nessuna conferenza stampa e nessun dichiarazione, la notizia arriva dal sito dell’Autorità garante per le comunicazioni, che da una settimana aggiorna l’elenco dei soggetti politici intenzionati a chiedere spazio nelle tribune elettorali e negli spazi informativi autogestiti sulle televisioni private (per la Rai se ne occupa la Vigilanza). Ieri, ultimo giorno utile, il Pd attraverso il suo rappresentante Lino Paganelli, ha comunicato che si schiererà per l’astensione.

Per Arturo Scotto capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera «Il Partito Democratico annuncia l’astensione su referendum contro le trivellazioni dei nostri mari. E’ davvero surreale che il partito che governa il Paese si trinceri dietro il vecchio detto “non vedo, non sento, non parlo”. I petrolieri ringraziano».

La decisione fa infuriare la minoranza del Pd che attraverso Roberto Speranza dichiara: «Apprendo dal sito dell’Agcom che il Pd avrebbe assunto la posizione dell’astensione al referendum di Aprile sulle trivelle in mare. Spero che ciò non sia vero. E’ una posizione che non condivido affatto e che non credo possa essere compresa da una parte significativa dei nostri elettori. Al netto di una discussione di merito che sarebbe bello fare anche con chi legittimamente può pensarla diversamente mi chiedo come e dove sarebbe stata assunta questa scelta. La segreteria non si riunisce da mesi. La direzione e l’assemblea non mi risulta abbiano mai discusso di questo referendum. Si può andare avanti così’?», domanda Speranza.

Ancora più netto il senatore Pd Miguel Gator. «La posizione dell’astensione è la più sbagliata. Un partito grande e popolare come il Pd sta scommettendo sulla non partecipazione dei cittadini. Mi sembra nella sostanza un errore grave. Sul metodo, poi, noi abbiamo appreso dell’astensione ieri sera da un’agenzia. Io andrò a votare e voterò sì- spiega Gotor- Perché mi sembra molto importante investire sulle energie rinnovabili. Fare trivellazioni entro dodici miglia dalla costa significa danneggiare l’eco-sistema. Poi questo è un referendum promosso da 9 regioni che riconoscono che c’è un problema. E io penso che sia importante per il Pd, per la sua coscienza ambientalista, dare questo segnale».

La mossa del Partito democratico è stata duramente criticata dal Wwf Italia – «l’invito a non votare offende i cittadini» – e dal M5S, «il Pd vuole che i cittadini stiano zitti, non si esprimano, se ne vadano al mare piuttosto che esercitare il diritto dovere al voto, tutelato dalla Costituzione» ha detto la deputata Mirella Liuzzi. E ha gettato nell’imbarazzo gran parte degli stessi promotori del referendum, le regioni, che in sette casi su nove sono governate proprio da maggioranze a guida Pd (Veneto e Liguria le uniche eccezioni). Il presidente della Puglia Emiliano, del Pd, è una degli esponenti più in vista del Sì, così come il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Pietro Lacorazza, che prima si è complimentato con la presidente della camera Laura Boldrini per il suo invito ad andare a votare, poi alla notizia che il suo partito vuole fare campagna per l’astensione ha commentato: «Vorrei capire dove questa decisione è stata presa, in quale sede di partito. La scelta opposta di tanti consigli regionali è arrivata al termine di un percorso democratico che ha coinvolto gran parte del nostro popolo».

Undici anni fa, quando i politici cattolici e la conferenza episcopale italiana guidarono la campagna per l’astensione al referendum sulla procreazione assistita, gli allora Ds (segretario Fassino, oggi nella prima fila dei renziani) parlarono di «trucco furbesco» e invitarono lo stato del Vaticano a non interferire con le scelte degli elettori italiani. Oggi dovrebbero rivolgere lo stesso invito a palazzo Chigi.

Commenti

  • francesco

    Farsa o tragedia? Minoranza dem. senza…Speranza!
    Mi chiedo cosa ci stanno a fare nel PD dopo tutti i calci nel culo ricevuti finora.
    La fedeltà alla ditta rasenta il masochismo…(o qualche altro “ismo”?).
    Francesco, il primo.