Sei in: Home › Attualità › Notizie › Reggio Calabria, errori medici coperti con referti falsi: arresti e sospensioni per 11 medici. Costantino: quadro inquietante
Giovedì, 21 aprile 2016

Reggio Calabria, errori medici coperti con referti falsi: arresti e sospensioni per 11 medici. Costantino: quadro inquietante

ospedalereggio_calabria

Lo scandalo agli Ospedali Riuniti. Quattro medici (tra i quali il primario e l’ex primario di Ostetricia) ai domiciliari e altri 7 sospesi dalla professione: con complicità diffuse avrebbero truccato documenti per coprire le responsabilità in caso di interruzioni di gravidanza non volute, di decesso di due bimbi e di lesioni ad altri neonati. Inchiesta nata da intercettazioni per ‘ndrangheta. Il ministro Lorenzin: “Situazione scandalosa”

«Dalle indagini su quanto accaduto a Reggio Calabria emerge un quadro inquietante. Si tratta di un enorme sistema che coinvolge l’intero reparto sanitario degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria attuato attraverso l’occultamento di numerose cartelle cliniche, e la loro manomissione per evitare di incorrere in sanzioni giudiziarie in seguito a palesi errori commessi. Una cosa gravissima sulla quale il ministro della Salute Lorenzin deve intervenire immediatamente». Lo afferma la deputata calabrese di Sinistra Italiana Celeste Costantino che, insieme alle deputate Marisa Nicchi, Lara Ricciatti e Donatella Duranti, ha presentato una interpellanza alla Ministra della Salute e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha nominato con Delibera del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015 il Commissario ad ACTA alla Sanità della Regione Calabria, per chiedere come intendano ripristinare le condizioni di legalità e di servizi sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria.

«Il sistema sanitario calabrese è al collasso e la diffusa presenza di corruzione e incompetenza, nonostante la presenza di un commissario ad ACTA nominato dalla Presidenza del Consiglio, prosegue Costantino, mette a repentaglio la salute non solo delle gestanti e dei neonati della città di Reggio Calabria, ma anche coloro che abitano in quel bacino territoriale e che si rivolgono a una grande struttura come quella degli Ospedali riuniti a causa dell’assenza di servizi sanitari nelle proprie località di appartenenza. Ma soprattutto violando, come nell’accertato caso dell’aborto indotto, le scelte riproduttive delle donne. Occorre, conclude Costantino, ripristinare al più presto le condizioni di legalità dei servizi sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria anche per rassicurare la popolazione di quel territorio».

Commenti