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Mercoledì, 5 febbraio 2014

Roma, De Petris: stop agli interventi che aggravano il rischio idrogeologico. No alla cementificacazione di Tor di Valle

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«La prima politica seria di prevenzione per impedire che si ripeta il disastro ambientale di questi giorni nella Capitale è rivedere drasticamente la previsione di interventi edilizi e infrastrutturali nelle aree soggette ad alluvione, a cominciare dai bacini naturali di espansione dei corsi d’acqua. La nuova autostrada A12-Tor de Cenci e il centro commerciale-sportivo di Tor di Valle prefigurano un diluvio di cemento in aree particolarmente vulnerabili dal punto di vista idrogeologico». Loredana De Petris, senatrice di SEL e capogruppo del Misto a Palazzo Madama, ha presentato oggi un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture sui rischi alluvionali nella Capitale e rivolge un appello in proposito alle amministrazioni del Comune di Roma e della Regione Lazio.  «La bretella autostradale già approvata dal CIPE – dichiara la senatrice – prevede un nastro d’asfalto largo 50 metri che impatta su tutta l’area della periferia sud-ovest che in questi giorni ha maggiormente subito il danno dell’alluvione. In particolare il progetto prevede l’attraversamento del Tevere all’altezza del drizzagno di Spinaceto, area umida naturalmente invasa dal fiume in caso di piena». «Altrettanta preoccupazione – prosegue De Petris – desta la possibile cementificazione dell’ansa del Tevere di Tor di Valle, dove è in progetto il centro commerciale-sportivo che prevede la realizzazione del nuovo stadio, di cubatura destinata al terziario, infrastrutture varie e ora pure di una grande “parco” a tema sul modello di Eurodisney. Siamo in piena area di rischio, come stabilito dal Piano di assetto idrogeologico». «Ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture – conclude l’esponente di SEL – chiedo una seria riflessione sulle condizioni di rischio, ormai permanente, della Capitale, prevedendo un vincolo permanente di inedificabilità sulle aree soggette a esondazione. Mi appello inoltre alle amministrazioni del Comune di Roma e della Regione Lazio affinché si esprimano chiaramente contro questi interventi».

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