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Venerdì, 11 dicembre 2015

Scotto: le misure messe in campo sono insufficienti. Serve una svolta

SudEuro

«Ora tutti a parlare di Sud e Mezzogiorno. Cosa giusta e sacrosanta, tuttavia le misure messe in campo rischiano di essere acqua fresca se non c’è una programmazione vera, un piano per il Sud fatto di risorse e di idee. Il Governo propone un credito di imposta per le imprese con risorse estremamente ridotte, senza qualificare i progetti e senza investire in quelle piccole e medie esperienze piu’ innovative. Non basta, è troppo poco. Di questo e altro parleremo domani a Napoli con economisti, esponenti del mondo della cultura, della politica, dell’impresa, dell’associazionismo, delle Istituzioni».

Lo afferma il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana Arturo Scotto presentando “La Sinistra cambia il Mezzogiorno”, il nuovo evento promosso da Sinistra Italiana dedicato al Sud e al Mezzogiorno, che si terrà domani, sabato 12 dicembre 2015, a Napoli ad un mese dalla nascita del nuovo gruppo parlamentare al Teatro Quirino di Roma. All’evento di Napoli partecipano tra gli altri l’economista Gianfranco Viesti, il presidente dello Svimez Adriano Giannola, il vice presidente di Confindustria Alessandro Laterza, Isaia Sales, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il sindaco di Napoli De Magistris, Sergio Cofferati, Nichi Vendola, Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre, Arturo Scotto, Nicola Fratoianni.

«Non possiamo commuoverci per i rapporti Svimez e poi non prevedere ricette straordinarie che diano un segnale di controtendenza» prosegue Scotto, che conclude: «Visto che oggi ritorna di moda la parola centrosinistra, dopo che Renzi l’ha seppellita, allora si riattivi la “Clausola Ciampi” del primo Governo Prodi che prevedeva il 45 per cento degli investimenti pubblici alle aree depresse per ridurre il divario di sviluppo e occupazionale. Nel Sud occorre una svolta. Questo Governo dice di voler rottamare tutto, ma la questione meridionale resta ancora in piedi».

«Non possiamo commuoverci per i rapporti Svimez che ci raccontano di un Mezzogiorno che scende sotto la Grecia, prosegue Scotto, e poi non prevedere ricette straordinarie che diano un segnale di controtendenza. Controtendenza a partire da trasferimenti, che negli ultimi vent’anni sono stati ridotti drasticamente rispetto ad altre aree del paese, continua Scotto. Visto che oggi ritorna di moda la parola centrosinistra, dopo che Renzi l’ha seppellita, allora si riattivi la “Clausola Ciampi” del primo Governo Prodi che prevedeva il 45 per cento degli investimenti pubblici alle aree depresse per ridurre il divario di sviluppo e occupazionale. Risorse aggiuntive rispetto a quei fondi europei – spesi poco e spesi male – che si sono trasformati in spesa sostitutiva. Nel Sud occorre una svolta. Questo Governo dice di voler rottamare tutto, ma la questione meridionale resta ancora in piedi», conclude Scotto.

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