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Giovedì, 25 settembre 2014

Sel Emilia Romagna: perché vi chiamiamo a decidere sulle elezioni regionali oggi

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l governo Renzi, come era nelle sue premesse, sta percorrendo una strada regressiva non solo sulle questioni democratiche come la legge elettorale e le riforme costituzionali, ma anche sulle questioni sociali, come la scuola e la regolazione del mercato del lavoro.

Sinistra Ecologia Libertà è con convinzione all’opposizione di questo governo, e spesso rappresentiamo la parte più intransigente dell’opposizione. Nell’azione del governo Renzi vediamo prevalere la cultura della destra. Non solo per il peso piccolo ma incisivo di Alfano, ma per il ruolo che ha Berlusconi di forza di governo di complemento, pronto ad aiutare Renzi quando questi rileva difficoltà a sinistra.

E’ il patto del Nazareno quello che sostiene questo governo.

E’ in questo clima che stiamo discutendo delle elezioni regionali anticipate in Emilia Romagna. La discussione, breve per l’evidente mancanza di tempo, è fra chi vuol far discendere dal giudizio negativo a livello nazionale sul Governo Renzi la decisione di rompere la coalizione di centrosinistra in Regione e chi invece vede nella sua conferma un ostacolo, una zeppa nei piani di Renzi. Gli uni pensano che inevitabilmente l’azione dei governi locali e regionali verrà trascinata a destra dall’iniziativa di Renzi, gli altri che i programmi locali potranno essere in controtendenza, ed evidenziare il dibattito che pure c’è nel PD, sulle questioni del welfare ad esempio, o sulle politiche dei beni comuni, e così via.

In Emilia Romagna SEL, ma in molti casi anche Rifondazione, governa le grandi città in accordi di coalizione con il PD. Avviene a Reggio Emilia, Ravenna, Modena ed anche a Bologna e Forlì. Quando vi sono state ragioni di divergenza non abbiamo mancato di praticare limpidamente il confronto politico (come è avvenuto per il referendum sulla scuola a Bologna), ma nel suo complesso diamo un giudizio positivo sull’utilità di questa collocazione politica per le cose che riusciamo a fare, in sostegno dei ceti popolari, per il bene delle nostre comunità e dei luoghi in cui viviamo.

Abbiamo proposto a tutta la sinistra e alle realtà che si sono riconosciute nell’esperienza della lista Tsipras di percorrere insieme un cammino che ci vedesse prima in un serrato confronto programmatico con il PD, per poi chiamare tutto il nostro comune elettorato a valutare quale fosse il tema prevalente: la collocazione nazionale del PD o l’apprezzabilità di un programma regionale.

Abbiamo avuto un confronto serrato con i candidati alle primarie del Pd e nello specifico abbiamo trovato intese su:

  • consumo zero del suolo;
  • ripubblicizzazione del servizio idrico integrato;
  • investimento su trasporto pubblico su rotaie ed elettrico; 
  • nuovo piano regionale dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata per dismettere parte consistente degli impianti di incenerimento e delle discariche attuali;
  • aumento significativo delle risorse destinate alla cultura;
  • piano straordinario di investimenti per creare occupazione finalizzata alla messa in sicurezza idrogeologica e sismica del territorio;
  • forme innovative di lotta alla povertà, di accesso ai servizi e di sostegno al reddito anche attraverso una nuova mutualità.

Sulla base dell’esito di questo confronto, l’Assemblea regionale di Sinistra Ecologia Libertà ravvisa che vi siano le condizioni per praticare un’alleanza di centrosinistra, presentando una propria lista aperta a tutti coloro che intendono dare il loro contributo alle prossime elezioni regionali.

Lo abbiamo proposto non tanto per lavarci le mani da una decisione difficile, ma perché la questione della democrazia, della partecipazione diffusa, è per noi il punto focale della ricostruzione di una sinistra unita, credibile perché legata al suo insediamento sociale ed elettorale. Noi che pure siamo un partito, crediamo che oggi la politica a sinistra o è partecipazione diffusa o non è. Che o si reinventa il legame fra rappresentanza e partecipazione o siamo condannati alla sconfitta e alla disillusione.

Per noi la consultazione del nostro popolo è il primo tassello per costruire la nuova politica. Non ha senso sostituire un piccolo gruppo dirigente autoreferenziale con un altro.

In questo l’esperienza della lista Syriza in Grecia ci può essere da guida. Syriza è una coalizione di diverse organizzazioni politiche e sociali che in 10 anni si sono dati delle regole per decidere ed agire insieme. Tutto ciò manca nel nostro Paese, e la precipitazione di chi vuol trasformare la lista Tsipras in un partito rischia di uccidere il progetto nella sua culla.

Ma queste pulsioni sono prevalse in Emilia Romagna. Il rifiuto che ci è stato opposto ad un confronto con il PD ed ad una consultazione gestita tutti insieme è politicamente incomprensibile, ma appare legato all’idea che esista un organismo regionale della lista Tsipras (fatto come? votato da chi? rappresentante di chi?) che ha deciso diversamente.

Sinistra Ecologia Libertà ha deciso di proseguire il confronto con il PD. E diamo oggi una valutazione positiva del merito dei punti programmatici che sono stati discussi. Ma proprio perché la questione non è cosa pensano 50 componenti di un pur legittimo organismo di partito di SEL (eletto in un congresso), ma cosa pensano le centinaia e migliaia di elettori che ci hanno votato, abbiamo deciso di confermare la consultazione e di chiedere al nostro elettorato se condivida o meno la valutazione fatta dalla nostra assemblea regionale.

Giovedì 25 Settembre si terrà in tutta la regione Emilia Romagna questa consultazione.

Vi potranno partecipare tutti coloro che si dichiareranno elettori di SEL, aderendo ad un apposito ALBO DEGLI ELETTORI di SEL, che verrà usato anche in futuro per altri momenti decisionali.

Il nostro impegno è quello di fare questa consultazione seriamente, di organizzarla al meglio delle nostre capacità, di permettere a tutte le opinioni di esprimersi e di rimetterci alle decisione che ne uscirà. Se vinceranno i SI porteremo avanti tutti i passi necessari per concludere un accordo di coalizione con il PD e le altre forze di centro sinistra. Se vinceranno i NO ci presenteremo alle elezioni in alternativa al PD, o in una lista unitaria con le altre forze di sinistra (se lo vorranno) o autonomamente.

Comunque vada per noi sarà un momento di buona politica. Cosa ha impedito ad altri di farne un momento comune?

Sel Emilia Romagna

Commenti

  • Enrico Matacena

    I due candidati alle primarie del PD sono entrambi renziani e per il loro curriculum alquanto inaffidabili rispetto alle loro promesse, che sono tra l’altro anche contraddittorie come ad es. volere il passante nord dell’ autostrada e al tempo stesso lo stop al consumo di suolo. E poi ora c’è l’ emergenza Renzi, il quale si rafforza con le vittorie elettorali del PD, vedi europee. Sostenere il PD,i n particolare con cadidati renziani, adesso significa sostenere Renzi e la sua politica di destra .
    Enrico Matacena SEL Vignola Modena (dove abbiamo mandato il PD all’opposizione)

  • mariosi

    Si sono d’accordo:ogni volta che facciamo una intesa con il Pd (vedi Napoli o la Sicilia) gli elettori ci tritano.
    Comunque questa storia di Altra Europa o altra qualcosa serve solo a Rifondazione per sopravvivere.

  • mariosi

    E poi,mi sembra che una lista simile in Basilicata e’ stata disastrosa:

  • Dario

    Il nostro è quasi sovrapponibile a quello de L’Altra ER: nulla ci impedisce di appoggiare singoli provvedimenti giusti (in particolare con Balzani), ma attualmente, come han già fatto notare altri compagni, far vincere un renziano significa far vincere il PD, ergo legittimare la destra renziana. E non ho alcun motivo di credere che un renziano sia diverso da Renzi (altrimenti sarebbe civatiano, o bersaniano).
    L’alleanza con Rifondazione è fondamentale, e Syriza è davvero da prendere come esempio: una specie di federazione, seria, di partiti della sinistra. Una volta riformato un blocco di sinistra, possiamo ragionare sul resto. Ma non potete lamentarvi sempre, se volete sapere chi è che decide per l’Altra ER, si chiama popolo. È ora di avviare un progetto serio, sia a livello nazionale che locale, di interlocuzione con tutti i soggetti della sinistra (i Verdi non vogliono essere troppo di sinistra, quindi facciano quel che vogliono). Anche perché, come avete notato, Rifondazione spesso appoggia coalizioni di centrosinistra: ma perché sono tali. In questo caso non si può proprio darla vinta a Renzi.

  • AuroraAustrale

    Non è vero, la lista Basilicata 2.0 (Sel-Prc) ha preso il 5,16%.
    Risultato che sia Sel sia la lista L’Altra Emilia Romagna vedranno con il cannocchiale, alle elezioni regionali emiliane.