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Giovedì, 2 ottobre 2014

Sel, la lista Tsipras e la sinistra

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Il 4 ottobre Sel ha convocato a Roma una manifestazione che vuole essere non una piazza di partito ma l’occasione per rimettere in campo una proposta politica dentro l’agenda del prossimo autunno.

Ancora una volta Renzi mostra tutta la sua abilità comunicativa trasformando un diritto in un privilegio, l’art .18, e capovolgendo il tavolo della conservazione mettendone a capo la sinistra e il sindacato.

Può la sinistra riprendere fiato solo dalla conservazione dell”esistente e senza pagare pegno di essere nell’ immaginario comune corresponsabile di 20 anni di precarietà spacciata per flessibilità positiva e subalterna ad un sindacato concertativo?

Ecco il 4 ottobre deve essere per Sel l’occasione per rompere questa gabbia e produrre una rottura netta e chiara con la sinistra degli ultimi 20 anni rispondendo a renzi sul terreno dell’innovazione: reddito per tutti diritti per tutti. La difesa dell ‘articolo 18 o si inserisce in questa priorità o rischia di diventare bandiera politicamente residuale e socialmemte incomprensibile.

Per queste ragioni lo stesso scontro nel Pd non puo vederci subalterni.

Certe è positivo che finalmente il dibattito si sia aperto ma francamente prima di trovarmi in compagnia di chi in questo ventennio ha massacrato la credibilità della sinistra rendendola perfino innominabile vorrei che questo punto sia messo in chiaro con una discussione vera. Questa è anche la ragione che mi spinge a guardare alla lista Tsipras con un po’ piu di fiducia.In quel voto europeo c’è molto di questo investimento innovativo e gli errori e i ritardi di questi mesi di piccoli ceti politici non devono farci buttare via anche le cose positive come le relazioni europee con Tsipras ma anche con Podemos e quella parte dei verdi che dalla Catalogna al nord Europa ormai ha scelto una collocazione antiliberista.

L’autunno ci porta dopo il 4 ottobre una stagione di lotte sociali e di mobilitazioni.

Noi di Sel possiamo dare una mano mettendo a disposizione la nostra presenza parlamentare e il radicamento in alcuni territori ma anche valorizzando un ragionamento comune sulle forme della politica e della rappresentanza. Il 4 ottobre puo essere un nuovo inizio utile anche fuori di noi.

*Presidente assemblea nazionale di Sel

Commenti

  • francesco

    Cento sente puzza di bruciato e si prepara al trasloco. Possibile che tutti i trasformisti si siano annidati in Sel?

  • luciano

    ma l’europee non sono finite?????

  • marcop

    Sono tante le riflessioni che stimola questo intervento… Mi limiterò però a quelle che avverto come più immediate. In primis, l’immaginario comune. La sinistra, quella autentica, non può e non deve rincorrere l’immaginario comune. Se lo fa è a prezzo di trasformarsi in una agenzia di marketing elettorale o in un movimento 5 stalle [qualsiasi populismo, anche quando muove da sofferenze autentiche, è sempre di destra]. Compito della sinistra è invece interpretare, stimolare e rivendicare gli interessi dei più deboli, inquadrandoli in un sistema democratico e costituzionale, con dimensione di scala ampia, sia nel tempo che nello spazio. Il che è, davvero, tutt’altra cosa. Scarterò la riflessione sul significato di sinistra nel contesto Italia – ultimo ventennio… perché fuori contesto [merita un trattato di politica e di costume]. Vengo invece ad un tema che mi sta particolarmente a cuore. Da elettore di sinistra e di SEL in particolare, vorrei si potesse dismettere il mantra della lotta all’austerity. E’ certamente popolare ma presenta rischi piuttosto evidenti d’ingiustizia sociale, se si è sufficientemente riflessivi e se si è capaci di allargare l’orizzonte alla scala globale ed alle generazioni future, in termini di risorse economiche ed ambientali. Un serio ripensamento della crescita a tutti costi si impone proprio a sinistra. Dovremmo invece lottare contro la criminale distribuzione delle ricchezze. Ed assumere questa come nostra bandiera politica. Troveremo allora una enorme disponibilità di ricchezze utili a far ripartire l’economia e, soprattutto, ad incarnare la sinistra, innovazione e progresso nel suo significato autentico di trasformazione (rivoluzionaria) della società, che con alterne vicende dal 1789, resta sostanzialmente ingiusta, conservatrice, di destra.
    Marco Palumbo,
    Roma

  • Dario

    Assurdo che Cento parli di Tsipras e non di quanto siano bravi Alfano e Renzi, eh?

  • Peppe Parrone

    Non so se deve essere il 4 ottobre, ma iniziare a trovare il modo per “rompere questa gabbia e produrre una rottura netta e chiara con la sinistra degli ultimi 20 anni” mi sembra un passaggio ineludibile, se si vuole ridare credibilità alla sinistra. Tante cose si potrebbero dire, mi limito ad una sola considerazione. Quanti personaggi abbiamo avuto che si sono inseriti al comando del centrosinistra e che provenivano dal sistema bancario e finanziario?. E mentre governavano, con le grandi privatizzazioni degli anni ’90, facevano gli interessi del popolo italiano, oppure gli interessi di altri, tipo Goldman Sachs????. L’immaginario comune conta, e conta molto.

  • Enrico Baldi

    Va bene la manifestazione in difesa dell’art. 18 ma per rilanciare la sinistra ci vuole qualche idea forte. Non mi sembra che manchino gli autori con delle proposte chiare; per citarne solo qualcuno che conosco: Stiglitz, Emiliano Brancaccio e Dani Rodrik hanno delle proposte non solo difensive ma aggressive e innovative (rivoluzionarie?). La sinistra ha l’immagine di chi è sempre sulla difensiva; impariamo dagli scacchi: l’iniziativa è fondamentale per vincere la partita (forza Fabiano!).

  • francesco

    Acqua! Aggiusta la mira.

  • francesco

    Le lodi a Renzi le ha tessute il comandante di Sel Nichi Vendola nell’intervista rilasciata a Ivan Francese: “Renzi interprete del nostro tempo, io inattuale” -La Stampa,17/3/2014.

  • Peppe Parrone

    Tra i tanti economisti che analizzano e propongono le loro soluzioni a questa crisi, che non è una crisi di produzione di beni, ma una crisi monetaria che non consente l’acquisto dei beni prodotti, mi permetto di suggerirti anche Nino Galloni, grande esperto, ed anche suggeritore di come si potrebbe uscire dalla crisi, da SINISTRA.

  • Enrico Baldi

    Grazie per il consiglio, Un po’ più di pubblicità agli intelletuali di sinistra sarebbe utile.
    Anche dargli un ruolo di primo piano nei partiti.