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Martedì, 9 settembre 2014

Sinistra Ecologia Libertà aderisce alla manifestazione nazionale del 21 settembre a Firenze

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Riaffermiamo il nostro impegno per la costruzione di politiche di pace, disarmo, e in sostegno a processi di prevenzione e soluzione diplomatica e nonviolenta dei conflitti. Accanto alle popolazioni di Gaza e Palestina, per il riconoscimento del proprio diritto ad una terra ed all’autodeterminazione, accanto alle popolazioni civili dell’Ucraina, per un’Ucraina neutrale, ponte tra l’Europa e la Russia, accanto alle popolazioni irakene e siriane, vittime di guerre e dell’avanzata di ISIS, accanto a chi fugge dalle guerre e dalla persecuzione, e rischia di morire in fondo al mare. Per una soluzione pacifica al conflitto in Libia, ed ai conflitti dimenticati in Africa, una riconfigurazione della presenza internazionale in Afghanistan, in supporto alle iniziative di partenariato e rafforzamento delle capacità della società civile afgana. Per la riduzione delle spese militari, la cancellazione del programma F35, e per un’Italia libera da armi nucleari.

Crediamo che il rilancio delle iniziative dei movimenti sociali, pacifisti e delle organizzazioni nongovernative sia oggi di importanza vitale, per rimettere al centro dell’agenda politica nazionale, europea e internazionale il tema della pace come progetto politico. Un progetto che deve passare attraverso una rielaborazione delle politiche internazionali, di difesa e sicurezza del paese, a livello europeo, ed il rilancio del ruolo delle Nazioni Unite. Oggi come mai si sente forte la necessità di una netta inversione di tendenza nei paradigmi e negli approcci di politica internazionale, ed all’elaborazione di una nuova “mission” per l’Italia e l’Europa.

Crediamo che questa “mission” debba essere fondata sul concetto e la pratica di neutralità attiva, il che non significa indifferenza verso le sofferenze dei popoli, o le guerre, ma la proposta di un’opzione che comporta impegno per la mediazione nei conflitti, la costruzione di strumenti e processi di “de-escalation”, dialogo ed arbitrato. Qualsiasi ricorso ad uso della forza ad esempio in operazioni peace enforcing per proteggere popolazioni civili potrà avvenire non solo per decisione, ma anche e unicamente sotto l’egida ed il comando delle Nazioni Unite.

Su questo e sulle proposte che usciranno dalla giornata del 21 riconfermiamo la nostra disponibilità al dialogo, interlocuzione e lavoro comune con i movimenti e le associazioni pacifiste, nonviolente e di solidarietà internazionale.

per il coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà

Nicola Fratoianni

Commenti

  • francesco

    Un post all’insegna del “volemose bene” dove si uniscono capre e cavoli senza distinzioni di sorta.
    Ma chi sono gli oppressori, i guerrafondai, i sobillatori del pianeta? E chi gli oppressi cui viene negato il diritto all’esistenza e a una vita dignitosa? Il pacifismo avulso dalle contraddizioni geopolitiche fa solo gli interessi del più forte, cioè dell’imperialismo di tutte le latitudini.