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Mercoledì, 6 aprile 2016

Tempa Rossa, per il ministro Galletti norma condivisa da tutto il governo. Zaratti: in campo petrolifero siamo tornati al far west

Tempa-Rossa-

Oggi al question time della Camera il ministro Galletti ha risposto a Sinistra Italiana che chiedeva al govern o se:

Sullo Sblocca Italia e sulla Legge di Stabilità 2015 in Parlamento quale ruolo ebbe il ministro dell’Ambiente nella valutazione sul progetto “Tempa Rossa”? E’ vero che tutto quello che avvenne all’epoca fu conseguenza di un confronto condotto unicamente tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Palazzo Chigi e le compagnie petrolifere?

Sinistra Italiana inoltre intendeva sapere dal ministro dell’ambiente quale elementi intenda fornire al Parlamento circa il rischio di aumento di inquinamento provocato dai composti volatili del greggio riferiti al progetto Tempa Rossa.

Per il ministro Galletti «La norma in questione sia nello Sblocca Italia sia poi definita nella legge di Stabilita’ prevede solo ed esclusivamente una semplificazione amministrativa sul rilascio delle autorizzazioni senza incidere minimamente sulle salvaguardie ambientali, anzi in qualche modo rafforzandole. E’ il motivo per cui il mio ministero ha condiviso entrambe le stesure».

«La risposta del ministro Galletti alle nostre domande oltre ad essere insoddisfacente è paradossale. Oggi in Aula ci ha detto tutto e il contrario di tutto. Secondo Galletti per limitare le fonti fossili sarebbe necessario estrarre petrolio dal nostro territorio. Vergognoso». Così ha commentato il deputato di Sinistra Italiana Filiberto Zaratti, componente della commissione Ambiente, in Aula a Montecitorio alla replica al ministro Galletti.

«Renzi ha parlato di emendamento sacrosanto. Ma quell’emendamento permette ai petrolieri di fare ciò che gli pare senza il parere di nessuna amministrazione locale,-  prosegue l’esponente di SI. – In campo petrolifero siamo tornati al vecchio West quando i petrolieri andavano in America e facevano ciò che volevano. Questo si è tentato di fare anche da noi un secolo dopo. Il ministro Galletti ha preso degli impegni alla Conferenza sul clima di Parigi, fatto delle affermazioni sulla limitazione delle fonti fossili. Parole buone per la conferenza ma che non hanno prodotto nessun atto concreto, prosegue Zaratti. Galletti su questa vicenda si sarebbe dovuto dimettere perché come ministro dell’Ambiente non ha contato nulla, non ha esercitato nessun controllo. E alla fine, a scandalo saltato fuori e quando i buoi sono già scappati, è venuto nell’Aula di Montecitorio a dire che era d’accordo su tutto. Scandaloso» conclude Zaratti.

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