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Venerdì, 18 marzo 2016

Trivelle, parte da Roma la campagna referendaria. Scotto: Sinistra italiana invita a votare Sì. Da Pd scelta sbagliata

«Sinistra Italiana voterà Sì al referendum del 17 aprile non solo per fermare le trivellazioni in mare ma anche per chiedere politiche di messa in sicurezza del territorio e investimenti nelle rinnovabili . Un Sì per tutelare l’ambiente e la salute, per creare nuovi posti di lavoro e non regalare l’Italia alle lobbies del petrolio». Lo dichiara il Capogruppo di Sinistra Italiana a Montecitorio, Arturo Scotto a margine del flashmob di lancio della campagna referendaria organizzato oggi a Roma dal comitato No-Triv.

«Ogni giorno aumentano le adesioni e si moltiplicano le iniziative nei territori per informare gli italiani sul referendum del prossimo 17 aprile, prosegue Scotto. Anche la Cei si pone il tema di agevolare un dibattito sul referendum e di farlo partendo dai contenuti dell’enciclica papale “Laudato Si”. Solo il Pd con una scelta incomprensibile e sbagliata ha scelto di astenersi. Sinistra Italiana lancia un appello agli italiani per andare a votare il 17 aprile e votare Sì. Un Sì per l’ambiente, per una nuova politica energetica, per fermare le trivellazioni e gli interessi delle lobbies del petrolio», conclude Scotto.

«Il mancato accorpamento del referendum con le amministrative costerà agli italiani circa 350 milioni di euro. Una scelta irresponsabile che fa parte del boicottaggio del Pd nei confronti di questa consultazione referendaria. D’altronde questa maggioranza di governo, il cui programma non ha mai ricevuto alcuna legittimazione popolare, ormai mostra sempre meno rispetto per l’espressione della volontà dei cittadini, come dimostra la scelta di qualche giorno di ostacolare la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, voltando le spalle alla decisione votata da milioni di italiani nel referendum del 2011». E’ quanto ha dichiarato il deputato di Sinistra Italiana Alfredo D’Attorre, intervenendo a TgCom 24.

Teli neri agitati come delle onde per rappresentare i rischi che il ‘mare nero’ puo’ portare lungo le coste italiane e e lingue di fiamme lanciate da ‘un mangia fuoco’ che improvvisamente hanno coperto un plastico di una piattaforma di estrazione petrolifera e il mare blu sottostante. Poi delle i presenti hanno intonato un coro che recitava ” Vota si'”. Cosi’ in Piazza della Rotonda al Pantheon a Roma è andato in scena il Flash Mob organizzato dal Comitato Nazionale ‘Vota SI per fermare le trivelle’ a cui hanno partecipato un centinaio di cittadini: manifestazione che da il via ufficiale alla Campagna del Referendum Nazionale del 17 Aprile sulle trivelle in mare.

Un “si” ribadiscono gli organizzatori “per dire un secco no alle trivelle entro le 12 miglia”. Al flashmob cittadini e attivisti di tutta la societa’ civile, di tutte le associazioni e comitati ambientalisti, aderenti al “comitato del Si”, e rappresentanti dei partiti favorevoli al referendum. “Senza bandiere associative – spiegano i rappresentanti del comitato nazionale- proprio per identificarsi tutti uniti contro le trivelle in mare”.

«Al Referendum, a cui manca un mese esatto – spiega Maria Marano’ del comitato nazionale delle associazioni ‘per il si’ – invitiamo i cittadini ad andare a votare perchè questo referendum ha grande valore per le scelte energetiche che il nostro Paese deve fare in coerenza con gli impegni presi alla conferenza di Parigi”. “Questo referendum – prosegue – ha avuto l’approvazione della Corte Costituzionale e dichiararlo inutile come ha fatto il PD non e’ comprensibile; noi abbiamo accettato la sfida della campagna referendaria – ribadisce – nonostante le condizioni e tempi proibitivi che ci ha imposto il Governo, loro accettino la sfida di confrontarsi nelle urne e ne rispettino i risultati. Infine chiediamo che si apra un dibattito civile e leale tra ragioni del si e’ ragioni del no».

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