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Lunedì, 7 aprile 2014

TTIP, il trattato di libero scambio tra Europa e Usa che mette a rischio la nostra democrazia. La mozione di Sel alla Camera

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Il recente viaggio del presidente americano Barack Obama in Europa aveva un ben specifico obiettivo: convincere i più recalcitranti a sostenere l’accordo TTIP, un trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America.

Pochi ne parlano, media e quotidiani preferiscono soprassedere, ma quello che si sta cucinando portrebbe essere quello che Lori Wallach, Direttrice del Public Citizen’s Global Trade Watch di Washington, DC, ha recentemente definito su Le Monde Diplomatique un uragano che minaccia gli europei.

Sinistra Ecologia Libertà ha presentato una mozione al Governo perché sia garantito “il pieno accesso ai documenti negoziali per i Parlamenti nazionali”, “a realizzare dei processi di valutazione d’impatto indipendenti” e “a chiedere l’esclusione permanente dagli ambiti d’azione dei trattati di liberalizzazione commerciale di principi costituzionali nazionali e comunitari come il principio di precauzione, nonché di beni comuni come acqua, cibo ed energia, di servizi pubblici essenziali, in primo luogo quello idrico, di servizi sociali e sanitari e di diritti come il lavoro”.

Ma di cosa stiamo parlando? Ecco una rapida spiegazione di cosa stanno provando a venderci.

Il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, trattato di libero scambio tra Unione Europea e USA, è l’ennesimo attacco frontale di lobby economiche, Governi e poteri forti contro i diritti del lavoro, della persona, dell’ambiente e di cittadinanza. Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti segretamente dalla Commissione europea e dall’Amministrazione Usa disegna un quadro di pesante deregolamentazione cui obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l’istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro. 

Il trattato TTIP per punti

SICUREZZA ALIMENTARE: le norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli ormoni e in generale sulla qualità degli alimenti, più restrittive di quelle americane , potrebbero essere condannate come “barriere commerciali illegali”

ACQUA, ENERGIA E SERVIZI PUBBLICI: sono settori a rischio privatizzazione. In pericolo l’accesso universale a acqua, energia, sanità, trasporti, istruzione, servizi pubblici locali

DIRITTI DEL LAVORO: la legislazione sul lavoro, già deregolamentata dalle politiche di austerity dell’UE, verrebbe considerata “barriera non tariffaria” da rimuovere

FINANZA: il trattato comporterebbe l’impossibilità di ogni controllo sui movimenti di capitali e sulla speculazione bancaria e finanziaria

BREVETTI: la difesa dei diritti di proprietà delle imprese sui brevetti metterebbe a rischio la disponibilità di beni essenziali, quali ad esempio i medicinali generici o la diffusione della conoscenza e delle espressioni artistiche

GAS DI SCISTO: la devastante pratica del fracking potrebbe essere tutelata dalla legge permettendo alle compagnie estrattive di chiedere risarcimenti agli Stati che ne impediscono l’utilizzo, in violazione del principio di precauzione sancito dall’UE

BIOCOMBUSTIBILI: il TTIP incentiverebbe l’importazione di biomasse americane che non rispettano i limiti minimi di emissione di gas a effetto serra e altri criteri di sostenibilità ambientale

LIBERTA’ E INTERNET: i giganti della rete cercherebbero di indebolire le normative europee di protezione dei dati personali per ridurli al livello quasi inesistente degli Stati Uniti

DEMOCRAZIA: il trattato impedirebbe qualsiasi possibilità di scelta autonoma degli Stati in campo economico, sociale, ambientale, provocando la più completa esautorazione di ogni intervento da parte degli enti locali

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