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Mercoledì, 14 maggio 2014

Una città aperta, la buona pratica di Simone Petrangeli a Rieti

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Una città che accoglie e valorizza tutte le differenze che la abitano. Provenienze, generi, religioni, generazioni, abilità. Una città che sappia
riconoscere le trasformazioni in atto,
che sappia dare spazio, diritti e visibilità alle nuove famiglie, alle generazioni in trasformazione, alle comunità migranti, ai nuovi cittadini e cittadine, ai portatori di abilità differenti.
Una città che favorisca le scelte libere e consapevoli di ognuno di noi, attraverso la formazione degli operatori del pubblico, dalle scuole alle biblioteche, dagli urp alla polizia municipale.
Una città che promuova luoghi di intercultura e pluralità, scambio e incontro tra esperienza di vita differenti per promuovere ogni forma di discriminazione.

In molte città è già realtà: laboratori di multiculturalità e identità di genere, registro delle unioni civili, registro del testamento biologico, eliminazione delle discriminazioni quotidiane nell’accesso e nella fruizione
dei servizi, rimozione delle barriere architettoniche.

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