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Lunedì, 15 settembre 2014

Vendola: nonstante parole di Renzi, non c’è sinistra al governo

Vendola

«Renzi è riuscito in poco tempo a capovolgere il significato delle parole facendo passare il messaggio che essere di sinistra oggi significa fare però cose di destra. A livello nazionale, deve essere chiaro, non c’è la sinistra al governo del Paese: c’è il Partito Democratico con “pezzi pregiati” del centrodestra, da Schifani a Scopelliti, passando per Formigoni e Giovanardi. E senza dimenticare il pessimo Alfano che ha preso in giro le forze dell’ordine». Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, in un’intervista che appare oggi sul Giornale di Sicilia.

«Ed è cosi – prosegue il leader di Sel – che si accetta la precarizzazione del lavoro e anzi la si estende, ed e’ cosi’ che si riapre il dibattito sull’articolo 18 con l’obiettivo di spianarlo e affermare la liberta’ di licenziamento. Così si va verso un’aziendalizzazione del welfare ed anche del sistema scolastico, studiato per far arretrare il pubblico e appaltare al privato in nome della sussidiarietà».

«Io non sono uno che spera che Renzi vada a sbattere, del tanto peggio tanto meglio, ma registro che tutti gli indici sono negativi malgrado le politiche di austerity degli ultimi governi. Il ceto medio si è impoverito fino ad arrivare ad un punto drammatico, ed è proprio sul ceto medio, compreso l’odioso blocco dei contratti del pubblico impiego, che c’è una tassa patrimoniale al contrario».

«E allora – conclude Vendola – io dico che cambiare verso significa smettere di accettare senza condizioni i vincoli europei, vuol dire attuare una politica fiscale nel segno dell’equità, tagliando i veri sprechi. A cominciare dal re dello spreco: il progetto di acquisto degli F35».

Commenti

  • M.Giovanna Bencistà

    Io invece spero che Renzi vada a sbattere perchè la nostra analisi e il nostro messaggio deve essere chiaro e netto. Mentre anch’ io non sono per il “tanto peggio tanto meglio”: questo è uno slogan qualunquista e sotto sotto di destra. Ma noi dobbiamo sdoganarci dalla cultura politica di questo Pd e non ripetere l’errore che fu anche del Pci: un malinteso senso di responsabilità, usato come un boomerang contro di noi.

  • nino

    il problema, però, per sel resta. Non solo fa alleanze dappertutto col pd di renzi, ma spera che nel 2018 si possa rifare un’alleanza di centrosinistra. Troppe contraddizioni tra parole e fatti difficilmente spiegabili alla gente.

  • Peppe Parrone

    Io penso che Renzi andrà comunque a sbattere, è soltanto questione di tempo. Anche Draghi, si è deciso (finalmente ) di dire che per aiutare le Piccole e Medie Imprese (PMI) occorre che i governi DEVONO spendere soldi di Stato. Questo richiamo è rivolto soprattutto all’Italia, perché la Germania lo sta già facendo attraverso la propria banca (KfW), la quale per la liquidità necessaria accede direttamente alla BCE al tasso attuale dello 0,05%, potendo così aiutare concretamente le PMI tedesche. Il governo Italiano, per avere dei soldi, deve bussare alle banche commerciali, ottenendo come risultato un costo annuo di circa 80 miliardi di euro per interessi. Ed allora, fare una proposta che anche in Italia ci sia un Ente Creditizio di proprietà pubblica, significa cavalcare il “tanto peggio tanto meglio”, oppure può essere una proposta che la sinistra può sostenere????.

  • francesco

    Un altro schiaffo sonoro a tutti quei pompieri (anche di Sel ) storditi dall’abbaglio renziano che veniva salutato come il nuovo salvatore della Patria. Clamorosa la tempestiva dichiarazione di Vendola all’avvento del ciarlatano di Firenze: “Renzi interprete del nostro tempo, io inattuale” dall’intervista a Ivan Francese di lunedì 17/3/2014 su La Stampa.