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Lunedì, 3 febbraio 2014

Renzi e le bombe d’acqua

Roma-Pioggia

Arrivano degli squarci di sereno su Roma dopo giornate interminabili di pioggia, danni e drammi. Pioggia divenuta bomba d’acqua e mentre il Paese sprofonda, affoga e abbandona carcasse di relitti ad alta tecnologia come navi e treni, Renzi ci spiega il Paese che verrà. Lo fa mentre la vandea sessista invade, come l’acqua che esonda, la rete e le aule parlamentari. Lo fa mentre si bruciano libri e si regalano miliardi al sistema bancario. Renzi va veloce, produce comunicazione, si colloca in alto tra gli scaffali dell’offerta politica come insegnano le regole del marketing e del placement. Ma il prezzo è quello di sdoganare Berlusconi e permettergli di tessere di nuovo, come sempre, la sua tela da grande federatore. Renzi vuole una legge elettorale spericolata, una legge che mortifica la democrazia, ferisce a morte la rappresentanza già colpita dall’astensionismo e dalla propria incapacità di auto riforma. Un azzardo vero, una carambola che può finire ovunque. Per ora, però, finisce per rafforzare il centro destra e per sfasciare di nuovo il campo del centro sinistra praticando una vocazione maggioritaria già foriera, in passato, di guai e sconfitte. Un azzardo che finirà per favorire populismi, pulsioni anti europee e per annientare la sinistra. La sinistra che serve a impedire questo destino e a rimettere ordine in un dibattito pubblico impazzito in cui non si riesce più a vedere l’essenziale: le tecnocrazie e i populismi vanno a braccetto, uno alimenta l’altro. Il regalo alle banche alimenta il rogo della parola, che a sua volta alimenta la torsione autoritaria del palazzo che alimenta i forconi e il sessismo infame. E così all’infinito, in un gioco delle parti dove manca il Paese, dove è assente la vita, dove, appunto, dobbiamo benedire un filo di sereno, perché non siamo più in grado di manutenere, giorno dopo giorno, rimboccandoci le maniche, la nostra terra, le nostre città, il nostro futuro. La Sinistra serve a questo, a ritrovare il vocabolario delle cose importanti, a ridare passione e speranze a una comunità stremata da una crisi senza fine. Il marketing serve invece a vendere merci. Già, ma qual’è la merce che vuole vendere Renzi?

*vicepresidente della Regione Lazio

Commenti

  • marco

    Renzi ha iniziato una pericolosa partita a scacchi per sottrarre voti a Berlusconi in cambio della riabilitazione.Questa partita durera fino al 1 aprile, giorno del giudizio, ma la rivincera’Berlusconi in prospettiva perche Renzi regalera’ i voti della sinistra a Grillo

  • fulvio santini

    Bell’itervento, sono d’accordo su tutto.
    E’ comunque ncessario trovsre proposte valide x una sinistra unita, al di fuori dal pd!!

  • Cosimo De Nitto

    Diventa ormai improcrastinabile un’azione politica che avvii un processo di riunificazione del popolo di sinistra. Non penso a un’addizione di sigle che significano poco o nulla, ma alla costruzione di un progetto comune, un programma politico comune, un programma di governo che identifichi la sinistra. Basta con i personalismi, con le piccole rendite, col piccolo cabotaggio, con l’identitarismo astrattamente ideologico. Facciamo prevalere le ragioni che uniscono intorno ai problemi reali delle persone, ai diritti, ai beni comuni, alla giustizia sociale, alla solidarietà e all’inclusione, al lavoro, alla cultura, alla scuola…
    C’è bisogno di unità, unità, unità.

  • M.Giovanna

    Unità con chi? E per che cosa? Ma via, ma come può fare un partito culturalmente collocato a sinistra a riunificarsi col progetto renziano? Sarebbe solo un’annessione: e chi vive ed opera sui territori lo sa bene. Che ci sia bisogno di unità del popolo della sinistra, senza aggettivi, è quasi un’ovvietà e noi siamo nati per questo e non faremo mancare nessuna occasione di dialogo, di ricerca. Ma non rendersi conto che il Renzi sta cambiando antropologicamente quel partito, peraltro consenziente, è come rifiurasi di vedere la realtà. E se non si vede la realtà com’è non possiamo neppure operare per tentare di cambiarla.

  • marco

    Caro Smeriglio,il mito della Sinistra Unita e’ finito da anni.Oltretutto e’ ostacolato dalle presenza di un nucleo duro che non vuole assolutamente mettere in discussione l’essere ,alfine,sempre comunista.
    Reputo che piuttosto che congressi,bisogna studiare le nostre posizioni e soprattutto il fenomeno Casaleggio,abilissimo stratega,che mischia veleni e nemici in maniera scientifica utilizzando Parlamento e Internet.rispetto al quale siamo dei poveri artigiani.
    E’ ora di cambiare strategie,uscite,documenti ,su cui anche il nostro Presidente annaspa,cadendo in reti abili ed avvelenate ed i nostri parlamentari sembrano essere caduti in un vortice senza fine.
    Abbiamo poche settimane a disposizione.
    Marco da SEL Umbria.